Giorno: 30 Ottobre 2015

31 ottobre/ Shakespeare on the beach a Cantù

Inizia al Teatro San Teodoro di Cantù la nuova stagione musicale dell’Orchestra Sinfonica del Lario, con un appuntamento significativamente intitolato Spettri, non a caso in occasione del giorno di Halloween.

Sabato 31 ottobre, alle ore 21, l’Orchestra Sinfonica del Lario diretta dal maestro Pierangelo Gelmini presenta un programma dedicato alle figure di Macbeth, Falstaff, Amleto con musiche di Beethoven, Salieri, Nicolai, Donizetti, Gade.
Programma
Antonio Salieri (1750-1825)
Sinfonia in re minore “La Tempesta di mare”
Carl Otto Nicolai (1810-1849)
Le allegre comari di Windsor – ouverture
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Macbeth – ouverture
Gaetano Donizetti (1797-1848)
Don Pasquale – sinfonia
Niels Wilhelm Gade (1817-1890)
Hamlet (Andante – Allegro con fuoco – Marcia funebre)
 
Nel teatro e nell’arte, qualche volta, natura e inconscio si specchiano reciprocamente, lasciando emergere così figure che non possiamo che riconoscere come familiari. È il caso della formidabile concentrazione del patrimonio delle debolezze umane rappresentata da Falstaff, l’antieroe sempre sconfitto e sempre fiero, e allo stesso tempo il simbolo della vecchiaia, qui protagonista delle Allegre Comari di Windsor del compositore tedesco Nicolai. Falstaff è stato riferimento anche di numerose derivazioni letterarie e teatrali. Fra queste spicca il personaggio autobiografico di Don Pasquale, messo in musica da Donizetti nel 1843, che si arricchisce delle componenti dell’abbandono e della pazzia, così tristemente vissute dall’autore in prima persona. La natura nutre le immagini dell’inconscio e a sua volta se ne alimenta. Fate, folletti e creature fantastiche terrorizzano l’impenitente Falstaff, mentre i fantasmi dei sensi di colpa e della sete di potere diventano le streghe di Macbeth e lo spettro di Banquo. Beethoven coltivò per tutta la vita, senza mai riuscire a portarlo a termine, il progetto di dedicare a Macbeth un’opera. L’ouverture, ricostruita sugli appunti e sui lavori preparatori, riconduce immediatamente all’immaginario shakespeariano, dove vicende umane e potere dell’inconscio alimentano un mondo espressivo che Beethoven seppe trasformare come nessun altro in arte musicale. A coronare il percorso ecco Amleto, messo in musica dal compositore danese Niels Gade, nel quale una accanto all’altra sfilano musicalmente tutte le esperienze presenti nel dramma: il fantasma del padre, l’incapacità di agire, gli interrogativi sulle ragioni del mondo, il dolore psichico, i dubbi esistenziali, la morte di Ofelia.
Per info clicca qui.

1 novembre/ Il Quartetto Eranos alla Casa della Musica

Prosegue la stagione di Kammermusik, organizzata dalla Casa della Musica, presso la sua sede di via Collegio dei Dottori 9, nell’ambito di Como Live.
Il nuovo concerto è programmato domenica 1° novembre alle ore 20.30 – ingresso libero – con un prgramma dedicato alla formazione più “nobile” nella storia della musica da camera, il quartetto d’archi.
Il concerto comprende due opere di Ludwig van Beethoven eseguite dal Quartetto Eranos.
Quartetto n. 5 in la maggiore, op. 18 n. 5
Allegro
Minuetto
Andante cantabile con variazioni (re maggiore)
Allegro
Quartetto op. 11 n° 95 “Serioso”
Allegro con brio
Allegretto ma non troppo
Allegro assai vivace ma serioso – Più Allegro
Larghetto espressivo – Allegretto agitato – Allegro
Il Quartetto Eranos (Ekaterina Valiulina, violino – Saya Nagasaki, violino – Francesco Tosco, viola – Kerem Brera, violoncello) nasce nel 2014 all’interno del Conservatorio della Svizzera Italiana dall’incontro di quattro giovani musicisti e delle loro esperienze ricevute da realtà artistiche quali il Conservatorio di Mosca, la Toho Gakuen School of Music, la Scuola di Musica di Fiesole, il Conservatorio di Milano. Fondato di recente, il gruppo vanta una formazione musicale di altissimo livello, con insegnanti fra i migliori del panorama musicale internazionale, quali Sergej Krylov, Massimo Quarta, Yuval Gotlibovich e Robert Cohen. Il Quartetto studia attualmente con Stephan Goerner e Bruno Giuranna e ha recentemente vinto una borsa di studio per perfezionarsi con il Fine Arts Quartet. Si è esibito in varie rassegne in Svizzera e Italia.

Disegni e sculture di Francesco Somaini/ in mostra a Como e a Lomazzo

Immaginare scultura: la mostra dedicata ai disegni di Francesco Somaini, aperta al Broletto di Como, è costruita intorno all’idea dell’articolato processo ideativo dell’opera da parte di questo grande artista del Novecento.

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Il disegno, per Somaini, non è preparatorio, non è bozzetto, non è progetto; è un percorso complementare alla scultura, a volte addirittura alternativo, ma sempre diretto alla messa a punto dell’idea artistica. L’hanno ribadito più volte Luisa Somaini ed Enrico Crispolti, che hanno curato l’esposizione, durante la presentazione. “Quando mio padre si dedicava alla scultura non disegnava, e viceversa” ha detto Luisa, e Crispolti ha ricordato che il disegno è stato per Somaini “prima, dopo e in luogo” delle sculture, in un processo continuo, in cui l’elaborazione è incessante, senza mai ripetizioni. I molti disegni, realizzati con tecniche diverse (alcune particolarmente ricercate, come gli inchiostri dilavati), dialogano quindi con le sculture da pari a pari, mettendo continuamente a confronto i diversi linguaggi.

Le opere plastiche presenti in mostra a questo servono: a fare da contraltare dialettico alle opere grafiche, a offrire l’altra voce di questa complessa polifonia.

La mostra del Broletto è organizzata per nuclei tematici, che in buona misura, ma senza rigidità, ripercorrono le diverse “fasi” della carriera di Somaini, grazie a numerosi materiali, in gran parte provenienti dall’Archivio Francesco Somaini. Di grande fascino le sezioni dedicate all’informale, cui lo scultore si dedica dalla metà degli anni Sessanta, e all’incontro con la dimensione architettonica e urbana. Se nella prima emerge il riverbero di forme naturali, con singolari assonanze con anatomie e strutture vegetali, nella seconda si evidenzia lo studio del contesto e – soprattutto – la capacità di costruire e modulare lo spazio “ampliato” dell’opera, fino a includere come attori anche i volumi degli edifici circostanti. La forza dell’opera d’arte si estrinseca così in un movimento centripeto e centrifugo al tempo stesso. Un movimento che trova la sua incarnazione più significativa nelle “tracce”, segni dinamici generati dallo scorrere di una matrice (come per gli antichi sigilli cilindrici).

A dieci anni dalla scomparsa del grande scultore, e in attesa del catalogo generale ragionato (cui si sta lavorando e che vedrà probabilmente la luce a partire dal 2017), la mostra di Como è un significativo momento di approfondimento dei modelli generatori della sua opera.

 

L’esposizione al Broletto, inoltre, nasce in coppia con una serie di allestimenti a Lomazzo, luogo natale dello scultore, dove si presenta la realtà viva del suo atelier e insieme si valorizzano le molte opere presenti nel territorio. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

Somaini001Luigi Cavadini, assessore alla Cultura del Comune di Como, Luisa Somaini ed Enrico Crispolti

 

Somaini002Enrico Crispolti durante la presentazione della mostra

 

Somaini003Francesco Somaini, Trionfo III, 1967.

 

Somaini

Omaggio nel decennale della scomparsa

 

Immaginare scultura 1945-1999

mostra organizzata dall’Archivio Francesco Somaini

con il sostegno del Comune di Como

a cura di Enrico Crispolti e Luisa Somaini

Como, Palazzo del Broletto

31 ottobre – 22 novembre

orari 10-12.30, 13.30-17, chiuso lunedì

ingresso libero

 

Eseguito in Lomazzo Como Italia

mostra organizzata dall’Archivio Francesco Somaini e dal Comune di Lomazzo

a cura di Beatrice Borromeo, Alberto Monti, Fabio Porta Trezzi

Lomazzo, Palazzo Comunale, Chiesa dei SS. Vito e Modesto, Cimitero, Casa Colmegna (via Trento 11), Como Next, Spazio A.gi.ti (via Cavour 2)

31 ottobre – 22 novembre

orari: lunedì-venerdì 16.30-18.30, sabato-domenica 10-12, 16.30-18.30

ingresso libero

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