Magatti: a Como tutti accolti i minori non accompagnati

stopspeculazionepersoneUno dei passi dell’intervento di don Giusto della Valle all’incontro del 17 gennaio per la Giornata della Pace ha fatto riferimento alle difficoltà dell’accoglienza a Como nella quale si possono infiltrare malfattori che non svolgono con serietà e competenza il compito che viene loro assegnato limitandosi alla fornitura di vitto e alloggio. Don Giusto ha sottolineato anche il fatto che Como ha perso la sua struttura di accoglienza per i minori non accompagnati e sembra che nessuno se ne preoccupi. Bruno Magatti, assessore alle Politiche sociali del Comune di Como così risponde a queste sollecitazioni:

«Nel merito delle strutture che ospitano profughi (e che li ospiteranno) le segnalazioni devono avere una destinazione precisa, ovvero il Prefetto. Ho più volte dovuto ricordare che le scelte sono effettuate dalla Prefettura in assoluta autonomia e che da parte dell’Amministrazione comunale non c’è titolarità a intervenire. Per quanto concerne i minori stranieri non accompagnati, la mancanza di un centro per l’emergenza è un “nostro” problema dopo che siamo stati costretti a chiudere il centro di Tavernola. Questo “non significa affatto” che il tema non sia affrontato in modo responsabile e con strumenti adeguati: paradossalmente oggi lo stiamo facendo in modo ancor più serio e attento con l’affidamento a realtà più “competenti”. Certamente ciò comporta un maggior costo. Ma non credo che sia questo il problema che tormenta don Giusto. Rassicuro tutti: ogni minore straniero non accompagnato affidato dalla questura al comune di Como è accolto all’interno di comunità per minori la cui competenza è certificata».

La risposta dell’assessore ripropone – seppur senza polemiche – il problema già sottolineato anche nella Commissione comunale deputata al tema che ha chiesto una maggiore comunicazione tra Prefettura e Comune. Il governo ha affidato alle prefetture la gestione dell’intera partita e sono le prefetture a assegnare con bandi a privati i finanziamenti per l’accoglienza. Quello che sembra mancare sono i controlli sull’effettiva erogazione ai migranti dei servizi concordati nelle convenzioni, ma anche i bandi stessi che indicono le gare per l’assegnazione di ingentissimi finanziamenti pubblici (l’ultimo a Como prevedeva 18,5 milioni di euro) appaiono incomprensibilmente vaghi quando dovrebbero definire accuratamente tutto ciò che è accoglienza culturale, integrazione sociale, educazione ai diritti e ai doveri, insomma l’aiuto per l’esercizio della cittadinanza responsabile e attiva senza la quale l’accoglienza può diventare parcheggio o peggio. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

 

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