
Documento unico di programmazione
Cosa fare nei prossimi 3 anni? Palzzo Cernezzi ne discute, mentre infuria la polemica sulle paratie e parte dell’opposizione chiede le dimissioni del sindaco.
Paratie
Non hanno potuto non parlare degli ultimi sviluppi del caso paratie nelle preliminari al Consiglio comunale comasco di lunedì 18 gennaio, dopo un mese di sospensione dei lavori, anche a causa della sostituzione dell’apparato di registrazione, voto e amplificazione della sala consiliare. Il capogruppo del Pd Andrea Luppi ha letto il comunicato congiunto della maggioranza di sostegno all’operato del sindaco, a cui manca però la firma di Amo la mia città. Per primo il capogruppo di Adesso Como Alessandro Rapinese ha attaccato la maggioranza tacciando l’amministrazione di incapacità «così come per l’allargamento della Ztl senza studi, e ora si fa il Piano del traffico, e il Centro unico di cottura che ora è saltato». «Il sindaco ha una responsabilità aggravata dal suo essere geologo» ha detto Sergio Gaddi. «Nessuno come Lucini è allo stesso livello dei tecnici – ha aggiunto l’esponente di Forza Italia chiedendo le dimissioni del primo cittadino –. Deve pagarne le conseguenze politiche». Dimissioni chieste, ricordando come il centrosinistra abbia vinto le elezioni anche a causa delle paratie, da Enrico Cenetiempo, Gruppo misto, «chi di paratie ferisce, di paratie perisce» ha detto, dispiacendosi per l’assenza del primo cittadino, arrivato in aula dopo le preliminari. Più accomodante Ada Mantovani, Adesso Como, che ha chiesto se per la terza variante siano stati richiesti i pareri legali agli uffici competenti. «È vero che le paratie sono state fatte da chi ha amministrato prima di voi – ha riconosciuto Marco Butti, Gruppo misto – ma gli incarichi, lo spacchettamento, come la terza variante sono di questa Giunta».
Preliminari
Nelle preliminari sono stati poi toccati anche altri argomenti: Vito De Feudis, Pd, ha annunciato una mozione, presentata assieme ai consiglieri di Paco-Sel, di sostegno ai lavoratori Asf, sulla vertenza in corso con l’azienda per quelli non più adatti alla guida, mentre Luigi Nessi, Paco-Sel, ha ricordato la Marcia per la Pace comasca e le parole pronunciate dal parroco di Rebbio Giusto Della Valle. Sull’emergenza rifugiati Giampiero Ajani, Lega, ha sottolineato come a solo il 4 per cento dei richiedenti venga poi riconosciuto lo status di profugo e Butti ha risollevato il caso della stazione di Como S. Giovanni: «Stasera c’erano 39 persone che si stavano preparando a stendere i propri giacigli». Per ultimo Luca Ceruti, M5s, ha ricordato il problema della recrudescenza di episodi di microcriminalità, molti i furti in casa, nei quartieri di Muggiò, Albate, Trecallo e Camerlata, per cui ha raccolto firme nei quartieri interessati per incrementare i controlli e installare apparecchi per la videosorveglianza.
Dup
Prima della pausa natalizia l’assemblea comunale aveva ascoltato la presentazione del nuovo Documento unico di programmazione (Dup), che, in base alla normativa, «diventerà la guida strategica ed operativa dell’attività dell’ente». «Il Dup è uno strumento nuovo per la maggior parte dei Comuni, ossia per tutti quelli che non erano stati inseriti nella sperimentazione della nuova contabilità – aveva spiegato l’assessora al Controllo di gestione Savina Marelli –. Con questo nuovo strumento cominceremo la fase di preparazione del bilancio. Crediamo, infatti, che sulle linee strategiche si debba avviare un percorso di coinvolgimento».
Il nuovo documento si divide in due con la Sezione strategica (SeS) e la Sezione operativa (SeO). La prima «ha un orizzonte temporale di riferimento quinquennale, pari a quello del mandato amministrativo», la seconda «è triennale, pari a quella del bilancio di previsione. La sezione operativa è strutturata, a sua volta, in due parti fondamentali: nella prima sono contenute le motivazioni delle scelte effettuate, i programmi da realizzare e gli obiettivi operativi; la seconda parte contiene la programmazione dettagliata delle opere pubbliche, del fabbisogno di personale e delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio».
Con la ripresa dei lavori nell’anno nuovo la seduta è cominciata con le risposte degli assessori alle domande, più di 200, poste dall’aula, in una estenuante carrellata. A tratti evasiva, a tratti di difficile comprensione, per lo più un riepilogo di quello che l’amministrazione ha annunciato nel corso degli ultimi anni. Come il fare del Politeama «un hub culturale», così l’assessora Marelli, mentre il sindaco ha assicurato l’elaborazione del Piano strategico della cultura. L’assessore Cavadini ha riconosciuto la difficoltà a organizzare iniziative culturali nelle periferie e annunciato uno sforzo in tal senso nella nuova piazza di Albate o al Parco Negretti. L’assessore allo sport ha anche ribadito la possibilità per le società sportive di prolungare i termini di locazione delle strutture attuando migliorie nelle stesse: «Molte l’hanno già fatto, altre, in vista della scadenza dei termini, stanno facendo proposte». Comunque «alcune cose non sono definite fino in fondo» ha dichiarato Marelli perché nell’arco dei tre anni possono esserci delle evoluzioni. Magni ha ricordato la nascita delle prime due assemblee di zona e la raccolta firme per altre due e Iantorno ha riepilogato parte delle morosità degli affitti Erp, e non solo, e quanto attuato dal piano di dismissione delle strutture commerciali non ritenute necessarie per l’ente. Gerosa ha menzionato gli interventi per la eliminazione delle barriere architettoniche, soprattutto la scuola di via Picchi, ma ha soprasseduto su Villa Olmo, «meglio rimandare ad un momento ad hoc». Magatti ha ribadito quanto fatto dal Comune per aiutare i senza tetto e ammesso le difficoltà ad attuare alcune politiche decise dal Consiglio, parlando di «un tempo infinito», come le casette dell’acqua, che dovrebbero essere quasi a buon punto. L’assessore al Bilancio Frisoni ha annunciato l’intenzione di non accendere mutui e definito, «a termine di legge», come già annunciato da Marelli, il 31 di marzo come data limite per l’approvazione del Bilancio.
Rifiutata una sospensione dei lavori chiesta da Cenetiempo, a mezz’ora dalla mezzanotte per valutare le risposte date dagli assessori, è cominciato il dibattito. «È emblematico che non ci sia un piano strategico culturale» ha detto Butti che ha attaccato sulla definizione del brand di Como e definito fallimentare il sito dedicato www.visitcomo.eu, oltre alla politica del prefetto per l’emergenza a S. Giovanni. Ceruti invece ha chiesto: «che fine ha fatto il bando energia? Perché non ci sono accenni alle fonti energetiche alternative in tutto il documento?» Menzionando la possibilità di installare pannelli fotovoltaici sulle strutture comunali «siamo di fronte a un documento che parla del futuro…» Data l’ora la seduta è stata poi aggiornata a lunedì prossimo. [Michele Donegana, ecoinformazioni]