
Chiavacci: le bugie di Al Sisi
Le autorità egiziane hanno sfornato la loro tesi sull’assassinio di Giulio Regeni. Una tesi provocatoria e ridicola. Il governo egiziano non tiene in nessun conto né il pronunciamento del Parlamento europeo, né l’autorevole presa di posizione dell’Onu sulla necessità del rispetto dei diritti umani e neppure della posizione espressa dal segretario di stato americano John Kerry.
Tutti hanno chiesto la verità sull’omicidio di Giulio. Invece arriva nientemeno che la presunta conferma della falsa tesi dietro la quale fin dall’inizio le autorità egiziane si sono trincerate.
Nell’intervista fatta recentemente con grande spazio ed enfasi dal quotidiano la Repubblica al presidente egiziano Al Sisi, gli si è’ fornita l’occasione di pronunciare le sue falsità e persino di fingere compassione rivolgendosi direttamente alla famiglia di Giulio. Solo menzogne e oltraggio.
D’altra parte, a dimostrare la mancanza di trasparenza e di democrazia del regime, se ancora ce ne fosse bisogno, basta ricordare che è stato imposto il silenzio stampa ai media egiziani sul procedimento giudiziario in corso contro le locali Ong accusate di tradimento per aver usufruito di donazioni dall’estero!
Se si vuole arrivare alla verità sulla morte di Giulio è necessario un cambiamento radicale negli atteggiamenti delle nostre autorità nelle relazioni che intercorrono con un governo, quale quello egiziano, responsabile di repressioni, sequestri, torture delle quali Giulio è stato una delle vittime. Non ci possono essere interessi economici e geopolitici che giustifichino un atteggiamento così remissivo quale quello fin qui tenuto.
Lo dobbiamo a Giulio e ai tanti come lui. [Francesca Chiavacci, presidente Arci]