Tamburi in città

Sabato pomeriggio, 2 aprile, tra il Duomo, il Sociale e la ferrovia Nord: un ritmo incalzante, potente, sonoro. Qualcuno si sarà stupito, qualcuno si sarà magari preoccupato, i presenti si sono sicuramente divertiti.

È la prima edizione comasca di MegaPercussionBand, che già da tre anni anima Lecco. È «un progetto aggregativo e inclusivo» – come recita il volantino di presentazione – che utilizza gli strumenti a percussione (i tamburi, ma non solo) come mezzo di espressione e di coinvolgimento. Ne nasce una performance dal titolo Tribal City: 100 tamburi in città, che coinvolge ben più dei cento tamburi promessi, e che attira nello spazio di piazza Verdi un nutrito pubblico.

Promossa dalla Scuola Media a indirizzo musicale “Foscolo” dell’Istituto comprensivo di Como Borgovico, la megaorchestra a percussione coinvolge anche gli allievi dei corsi musicali della Scuola Media a indirizzo musicale “Puecher” di Erba, del corso di percussioni del liceo musicale “Ciceri” di Como, delle Scuole di Musica CRAMS di Lecco e Monticello Brianza, del corpo musicale Olgiatese e di quello di Rebbio e poi ancora l’Associazione “Taiko” di Lecco, la Banda di Percussioni del Crams “Fuori Tempo”, i percussionisti della banda di Anzano al Parco e di Lurago d’Erba, la Cooperativa Symplokè e i Percussionisti Anonimi.

Tra brani d’insieme e exploits solisti si va avanti quasi un’ora. Il ritmo e l’entusiasmo sono contagiosi. Tutti partecipano, almeno battendo le mani. Dai più piccoli ai più attempati. L’appuntamento alla seconda edizione è inevitabile. [Fabio Cani, ecoinformazioni]

Alcuni momenti della performance:

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