
Le opposizioni: via Lucini/ Paco-Sel: politica, non agguati
Alla sottoscrizione avvenuta nello studio di Rapinese con la presenza di 13 consiglieri comunali è seguita il 6 giugno la conferenza stampa a Palazzo Cernezzi di presentazione delle ragioni della sfiducia al sindaco Mario Lucini. Si tratta di una sfiducia politica su due fondamentali punti: la mancanza di controllo degli appalti che il centrosinistra aveva posto come impegno nel programma e la questione Paratie con il suoi infinito seguito di arresti e avvisi di garanzia. L’iniziativa è di tutte le opposizioni a cui si è aggiunta la firma di Gioacchino Favara, esponente del Pd, ma da mesi in aperto contrasto con il suo gruppo, e alla quale ha assicurato adesione anche Roberta Marzorati. La strada per la sfiducia a Lucini sembra però non avere i numeri visto che sarebbero necessari almeno 17 voti. Il ritiro dell’urgenza sulla mozione di sfiducia all’assessore Iantorno ha fatto cassare il Consiglio comunale di lunedì 6 giugno e non è neppure chiaro se ci saranno altri consigli comunali prima della discussione della sfiducia al sindaco che deve essere calendarizzata entro 30 giorni. Intanto Celeste Grossi, Paco-Sel, esclude l’adesione alla sfiducia a Lucini: «La cultura politica di Sel e quella di Paco, che oltre 20 anni fa ho contribuito a fondare, è nonviolenta, radicale, libera, ma sempre sensibile alle persone.
Non avrei votato la sfiducia a Iantorno e non voterò quella a Lucini per gli stessi motivi. La politica non è per me, per noi di Paco-Sel, il luogo dell’agguato, della contrapposizione senza rispetto né di idee e punti di vista diversi, né di differenti culture politiche, né di sensibilità personali. Per noi la politica è il luogo del conflitto non armato. Luogo in cui le differenze, i conflitti, le resistenze siano le ragioni della politica, le ragioni per cui vale la pena lottare e faticare.
Questa politica disarmata e faticosa non si fa con le mozioni di sfiducia e con le personalizzazioni, ma dicendosi con franchezza quello che si pensa, rispettando le posizioni degli altri e esigendo rispetto per le proprie».