
No alle deportazioni/ Intervenga il prefetto
Il Coordinamento comasco per la Pace, il sodalizio che unisce una trentina di Comuni (tra essi Como che esprime il presidente Mario Forlano) e cinquanta associazioni della provincia di Como, con una nota che pubblichiamo integralmente, si appella al prefetto perché cessino rastrellamenti e deportazioni. «Oggi (2o febbraio ndr), nuovamente, è partito da Como un autobus con probabile destinazione Taranto. Oggi, nuovamente, trasporta migranti cercati e trovati per le vie della città senza “regolari” documenti.
Non è questa la “Bella Como” aperta e solidale, non è questa l’Accoglienza. La vera Accoglienza passa dalla tutela dei Diritti di tutte le persone. I rimpatri, o “spostamenti” forzati, non solo ledono tali diritti, ma anche la dignità di chi è in cerca di un futuro lontano da violenze.
Spostare uomini e donne da un luogo all’altro, atto male giustificato come “prevenzione dell’emergenza”, non può e non deve essere la risposta alle difficoltà nella gestione di un’integrazione, che può invece essere sana e concreta.
Le soluzioni devono essere altre, mirate al rispetto dei Diritti di tutte e di tutti, così come proposto nelle settimane scorse da Como Senza Frontiere, il Gruppo di S. Eusebio e Refugees Welcome.
Chiediamo al Prefetto di impegnarsi perché questa non diventi la risposta delle istituzioni alla necessità di accogliere ma che si impegni a sostenere le proposte della società civile». [Coordinamento comasco per la Pace]
L’ha ribloggato su comosenzafrontiere.