Migranti/ Il racconto di Asat da Kabul a Como

Primo incontro di approfondimento all’interno della mostra fotografica Migrants che nello Spazio Natta di Como mette in evidenza le immagini di Carlo Pozzoni e Mattia Vacca scattate durante questi ultimi mesi durante i quali la città di Como si è dovuta confrontare, senza troppo filtri, con l’esperienza epocale delle migrazioni.

Proprio in ragione della considerazione che questa esperienza non è “teorica” ma “reale” e che è agita da persone e non da numeri (anche se sono i numeri che, a tratti, spaventano di più), nella serata di mercoledì si è data voce a una “storia vera”: quella di Asat, giovane proveniente dall’Afganistan, giunto in Italia e poi a Como dopo un lunghissimo viaggio nel corso del 2011.

Con la collaborazione del giornalista Paolo Moretti, Asat ha raccontato, per sommi capi, il suo percorso: fuggito dall’Afganistan dopo che i taliban avevano ucciso il padre e il fratello, è arrivato prima in Pakistan, poi in Iran, di lì in Turchia e in Grecia; qui, dopo otto mesi di lavoro e di sfruttamento in una zona agricola, è riuscito a pagarsi il trasbordo in Italia, dove alla fine ha deciso di fermarsi.

Forse, di tutto il suo racconto, colpisce più il non detto di quello che è raccontato: Asat è un giovane solare, che nel suo italiano, appreso dal nulla negli ultimi anni ma tutt’altro che approssimativo, vuole comunicare soprattutto il lato positivo e la conquista di quella “serenità”, da lui a lungo cercata e che ritiene di aver trovato proprio sulle rive del Lago di Como…

Molte cose restano sfumate: persino della famiglia d’origine dice il meno possibile (e ogni domanda per sapere qualcosa di più assomiglia troppo a un accanimento poliziesco per insistere), persino dei “trafficanti” (sempre chiamati così) che lo hanno spostato da un capo all’altro del globo conserva un’immagine tutto sommato positiva.

E alcuni passaggi del suo viaggio assumono toni quasi di fiaba, dietro cui è impossibile non immaginare dolori e privazioni assai più reali. Ma tutti speriamo, e crediamo, che il racconto sia davvero a lieto fine. [FC, ecoinformazioni]

 

Il racconto di Asat è nei video disponibili sul canale di ecoinformazioni.

 

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