Officina Como si dichiara laboratorio aperto per rilanciare la città

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Un pubblico decisamente numeroso è intervenuto, nel pomeriggio del 20 aprile, alla presentazione del progetto Officina Como in via Piadeni 14. Il proposito dichiarato dell’iniziativa, presentata da Paolo De Santis [già assessore della Giunta Botta (quella delle paratie), già presidente della Camera di commercio, già animatore di tentativi politici e elettorali e sempre citato dai media ufficiali come possibile salvatore della città] e già condivisa da un elenco notevole di personalità molto note in città (tanti i politici, di diverse forze del centro e del centrosinistra, altrettante le personalità affermate della cultura a Como)  è quello di avviare uno spazio di confronto e progettazione condivisa per la Como del futuro, sulla base di una rosa di parole chiave, sul cui significato alcuni dei promotori e promotrici hanno presentato le proprie riflessioni. 

Per i promotori segnano la nascente Officina Como, in sintesi, l’apertura e lo slancio verso il futuro. La prima è da intendersi in senso sia “letterale” (ciascuno/a e invitato/a a unirsi al percorso, portando le proprie idee e i propri spunti per realizzarle), sia figurato, da intendersi come ricettività nei confronti dell'”altro” e del “nuovo”, preso atto della crescente interconnessione di Como con il resto del mondo; il secondo si declina sull’aspetto della sostenibilità, quello dell’intergenerazionalità (da rilanciare la partecipazione attiva dei giovani alla progettualità e alla governance cittadina: «Che i nostri giovani partano per studiare è naturale, è giusto: si tratta però di richiamarli qui a Como, perché c’è bisogno del loro contributo», sottolinea Paolo De Santis), quello delle aspettative.

Officina Como dichiara di voler  investire sulla qualità, sulla cultura, su valori che sembrano perduti, ma che sono, piuttosto, gravemente trascurati, perlomeno da alcuni, perlomeno in (sia pur fragorosa) apparenza. Esclusa, per il momento, una connotazione “propagandistica” del progetto, esso dichiara di voler unire a una forte base creativa e progettuale il non meno indispensabile aspetto della concretezza; così come imprescindibile è l’aspetto relazionale, che coinvolga, con la cittadinanza, anche le istituzioni, il mondo del lavoro e quello della scuola, la cultura e la scienza. Molte le personalità comasche che, da tutti questi ambiti, intervengono a sostegno del progetto, che mantiene aperto il proprio bisogno di energia, idee, risorse, spirito di innovazione, per rendere questa città un posto migliore da vivere e da visitare. Ovvio che la maggior fruibilità consegua da un confronto che coinvolga attivamente quanti più attori possibili, colmando le lacune di cui, già oggi, si avverte il peso.  Per il momento, la Como di Officina Como ha già qualche modello di riferimento, come (fatte le dovute proporzioni) il capoluogo di regione, unica città italiana nella rete internazionale C40 delle “città a misura d’uomo”, la bolognese Officina Golinelli, o Parma: io ci sto, una parthership pubblico-privato tesa al rilancio culturale della città emiliana che è stata scelta come Capitale della Cultura per il 2020. Barbara Minghetti, consigliera comunale di minoranza per Svolta civica ed ex direttrice Aslico, segnala un incontro, martedì 8 maggio alle 21 alla sede di via Piadeni, con Giovanna Usvardi, segretaria generale del progetto. A esso seguiranno altri due “Martedì di Officina Como”, il 22 maggio alle 17 con un incontro tra associazioni culturali e sociali comasche per creare insieme il progetto e manifesto del bambino/cittadino (l’iniziativa sarà curata da Roberta Marzorati) e il 29 maggio alle 21 con Parole in libertà per immaginare il futuro, a cura di Allineamenti. [Alida Franchi, ecoinformazioni]

Presto on line sul canale di ecoinformazioni i video di Alida Franchi dell’iniziativa

Questi i fondatori e le fondatrici dell’Associazione Officina Como: Salvatore Amura, Filippo Arcioni, Elena Boselli, Attilio Briccola, Gianstefano Buzzi, Giulio Cesareo, Silvio D’Andrea, Paolo De Santis, Pierluigi Della Vigna, Stefano Fagetti, Mauro Frangi, Gino Frassi, Paolo Furgoni, Francesca Lillia, Paolo Lipari, Enrico Lironi, Francesco Lorenzetti, Mauro Magatti, Lorenzo Manca, Aram Manoukian, Moritz Mantero, Candido Manzoni, Roberta Marzorati, Barbara Minghetti, Angelo Monti, Matteo Taz Montini, Roberto Negrini, Vittorio Nessi, Angelo Palma, Franco Passalacqua, Andrea Passarelli, Elisabetta Patelli, Giulia Pusterla, Simona Roveda, Gerolamo Saibene, Stefano Soliano, Andrea Taboorelli, Manuela Tagliabue, Alessandro Tarpini, Michele Tomaselli, Emilio Trabella, Maurizio Traglio.

Partecipano al Consiglio direttivo di Officine Como: Paolo De Santis (presidente), Elena Boselli Mantero (vicepresidente), Silvio D’Andrea, Enrico Lironi, Roberta Marzorati, Barbara Minghetti, Angelo Monti, Matteo Montini, Michele Tomaselli (consiglieri/e).

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