
“Passi e voci. Odisseo e Aiace” al Volta
Giovedì 7 giugno alle 21,30 al Volta di Como si è tenuto lo spettacolo “Passi e voci. Odisseo e Aiace” tratto dalla “catabasi” di Omero, undicesimo canto dell’Odissea, e dalla tragedia “Aiace” di Sofocle. La rappresentazione è stata portata in scena dal laboratorio teatrale del liceo classico e scientifico Volta guidato da Carmen Arcidiaco, docente dell’istituto, amante e esperta della cultura e della tragedia greca. Con questo spettacolo, le ragazze e i ragazzi hanno voluto riportare in vita l’antico teatro greco, con tutte le sue caratteristiche e modalità di esecuzione.
Lo spettacolo si apre nel buio paese dei Cimmeri: qui avviene la “catabasi ”, ovvero la “discesa agli inferi” di Odisseo, e la cosiddetta nekuia , l’evocazione delle anime dei morti per interrogare l’indovino Tiresia sul proprio destino. Il figlio di Laerte vuole sapere quando terminerà il suo viaggio e quando giungerà finalmente a Itaca. Nell’Ade incontra il compagno insepolto Elpenore, la madre Anticlea, i propri compagni d’armi durante la guerra di Troia: Agamennone, Achille, Patroclo, Antiloco, e infine Aiace. Particolarmente ricco di pathos è l’incontro con la madre Anticlea: Odisseo le chiede cosa l’ha uccisa e tenta di abbracciarla per tre volte, ma ciò non gli è possibile. Le anime dei morti sono eidola: ombre incorporee, apparizioni, riflesso di una persona che non c’è più. Anche Aiace, valoroso guerriero acheo, fa parte di queste anime: è adirato, ricorda la sua forza e la rimpiange. Si sente tradito, perché le armi di Achille sono state date a Odisseo, mentre gli spettavano per diritto.
Tutti questi incontri sono sostenuti, oltre che da musica dal vivo, dalla presenza del coro, il quale ha un ruolo fondamentale: rappresenta le anime dei morti e agisce collettivamente sulla scena, esprimendo le proprie riflessioni sulle vicende del dramma con reazioni di approvazione o ammonimento.
L’idea su cui si basa lo spettacolo e il laboratorio teatrale, infatti, non è tanto diversa da quella di aggregazione sociale su cui si fondava la società delle poleis greche, caratterizzate dalla centralità del pensiero collettivo.
L’obbiettivo degli studenti è stato di mantenere il più possibile intatta la struttura della tragedia, restando innanzitutto fedeli all’antica Grecia, che attribuiva al teatro una grande importanza culturale, e adattando la traduzione del testo antico alla realizzazione teatrale.
Ciò che unisce questi studenti è senz’altro l’amore comune verso un mondo apparentemente antico e lontano ma che rappresenta le fondamenta della nostra civiltà e che può essere ancora oggi riportato in vita grazie alla passione, trasmessa in questo caso dalla dedizione di Carmen Arcidiaco, consapevole dell’importanza formativa che questi valori possono avere sui giovani.
Lo spettacolo era già stato portato in scena nell’università Cattolica del Sacro cuore di Milano, promotrice del festival Thauma, teatro antico in scena, dove ha ricevuto un riconoscimento per il coro e per l’attore protagonista.
Precedentemente allo spettacolo, si è presentato il coro con Si vis pacem para pace, esibizione con canzoni di pace e solidarietà a cappella intervallate da letture sul tema tratte da alcuni discorsi di Martin Luther King, Nelson Mandela e Gandhi. Lo scopo: ribadire in musica la necessità di solidarietà nel mondo.
Passi e voci. Odisseo e Aiace
Regia: Carmen Arcidiaco
Odisseo: Tommaso Berni; Aiace: Frederick James Wolter, Achille: Cristiano De Marco Gonzalez; Anticlea: Ana Vacaru; Elpenore: Francesco Fadda; Agamennone: Paolo Bottani; Penelope: Teresa Moretti; Tiresia: Davide Consonni
Coro : Alessandra Vaccaro, Paolo Bottani, Maria Paola Cattaneo, Andrea Ronchetti, Roberta Urgese, Ana Vacaru, Davide Consonni, Francesco Fadda, Elisa Bianchi, Cristiano De Marco Gonzalez, Ilaria Tagliabue, Frederick James Wolter.
Musica: Tommaso Imperiali
[Elisa Bianchi e Sofia Tettamanti, ecoinformazioni]
Presto on line sul canale di ecoinformazioni i video di Alessia Rizza e Sofia Tettamanti, ecoinformazioni