Una giornata per i diritti

Como, negli ultimi anni, ha visto arrivare tanti/e migranti, situazione analoga a quella vissuta in quasi tutte le città di confine. Anche qui il rifiuto dei diritti e della dignità delle persone migranti ha raggiunto un livello inaccettabile. Se è chiaro che il fenomeno della migrazione necessita di essere governato, è altrettanto chiaro che i diritti inalienabili meritano rispetto e considerazione affinché non si cada nella voragine della mistificazione e dell’emarginazione. A Como, per fortuna, ci sono diverse realtà di volontariato, associazioni impegnate al fianco dei migranti.   

Un esempio è lo sportello dell’Osservatorio giuridico legale per diritti dei migranti dove siamo attivi anche io e Mara Cacciatori, volontaria in servizio per il Servizio civile dell’Arci di Como Nativi e migranti insieme. Più cittadinanza attiva più diritti.

L’Osservatorio nasce nel 2016 dalla volontà di un gruppo di avvocati/e e volontari/e che hanno competenze trasversali in ambito legale, socio-educativo e psicologico e si impegnano per assicurare ai migranti del territorio di Como il rispetto dei loro diritti nella legalità. L’associazione nasce per contrastare il conflitto tra la burocrazia e diritti delle persone.

Lo sportello legale opera al fianco di persone migranti bisognose di aiuto e assistenza per svolgere le pratiche burocratiche e renderle in regola per quanto riguarda il permesso di soggiorno. Esso si trova in via Grandi 21 nei locali messi a disposizione dal Comune di Como ed è aperto martedì e venerdì. Due avvocati/e sono di turno insieme all’operatrice Georgia Borderi; oltre a loro, i servizio civilisti e Roberto Adduci svolgono volontariato prestando aiuto ai migranti per le pratiche burocratiche.

Lo sportello apre alle 14,30: i migranti arrivano su appuntamento e si accomodano all’esterno della struttura, quando il clima lo permette. Altrimenti aspettano all’interno della struttura con tutte le precauzioni necessarie per contenere la diffusione del virus. La consulenza inizia con un breve colloquio d’ascolto con la persona interessata per capire la sua situazione. Si fanno domande per capire se è in regola con il permesso di soggiorno, se ha documenti di riconoscimento con sé, che possono essere il permesso di soggiorno, la carta d’identità o il passaporto.

Questo primo momento è molto importante per entrare in contatto con la persona e permette di avere un quadro generale della sua situazione. Successivamente si cercano di capire i bisogni e le necessità della persona. Si fanno delle domande per capire se vive a Como, se è accolta in una struttura, da quanto tempo vive in Italia. Sono domande utili per conoscere la persona, registrare i suoi dati e poter avviare il contatto con le autorità quando è necessario e opportuno per procedere a fornire l’aiuto alla persona. 

Durante i colloqui, quando la comunicazione è difficoltosa, un mediatore culturale assiste la persona che chiede aiuto. Egli cerca di capire la situazione per riportare il caso all’avvocato o all’operatrice che analizzano il caso per prestare aiuto. La richieste rivolte allo sportello sono tante: dal rinnovo del permesso di soggiorno alla compilazione della domanda per la richiesta d’asilo, passando per l’assistenza nel ricorso contro le decisioni della Commissione o del Tribunale. Altre volte le richieste delle e dei migranti non sono supportabili dall’attività dello sportello e le persone vengono indirizzate alle realtà che possono soddisfare la richiesta.

Alle 17,30, quando sono finiti i colloqui, il gruppo di turno allo sportello ragiona sui diversi casi e le situazioni che meritano di essere approfondite e discusse sono portate alla conoscenza degli altri volontari dell’associazione.  [Musa Drammeh, Arci ecoinformazioni] 

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