
12 dicembre/ Perchè No Canturina bis
Domenica 12 dicembre, dalle ore 10 alle 12, in piazza Spallino a Montesolaro di Carimate, il Coordinamento per la mobilità sostenibile – No Canturina bis (cui Arci ha aderito insieme a molte altre associazioni del territorio) terrà un banchetto informativo circa la recente costituzione del comitato, aperto a tutte e tutti i e le cittadine/i, l’obiettivo da raggiungere: fermare il progetto di una ennesima, nuova strada a scapito di parchi naturali e investimenti sulla mobilità sostenibile.
«La Canturina bis è il progetto di una nuova strada, una “tangenziale” che dovrebbe alleggerire il traffico dal centro di Cantù. Il percorso purtroppo passerà quasi interamente su aree protette del Parco regionale delle Groane, sul territorio comunale di Figino Serenza e Carimate. Secondo progetto, la strada dovrebbe unire due punti del comune di Cantù, via Milano e corso Europa. Le alternative di percorso in fase di studio sono 3: per i tecnici incaricati dalla provincia la variante Gronda è quella che soddisfa al meglio i parametri tecnici, economici e ambientali. La verità è che questa soluzione avrebbe invece un impatto enorme, distruggendo aree naturali tutelate, boschi e prati del Parco regionale delle Groane. Il comune di Carimate ha espresso indirizzo favorevole a detto tracciato (delibera del 13 maggio 2021).
La Canturina bis dovrebbe servire a fluidificare il traffico nel centro di Cantù e migliorare il collegamento Mariano-Como. La verità è che i risultati attesi dallo studio del traffico prevedono un miglioramento della velocità media di deflusso di soli 2 chilometri orari nell’ambito canturino, a scapito di altre zone: ad esempio via Grandi/corso Europa, via San Giuseppe/via Genova e Via Nobili Calvi saranno influenzate negativamente.
L’ennesima striscia di asfalto larga sei metri che avrà il solito effetto di spostare il problema da un posto ad un altro, e non di risolverlo.
I costi stimati variano dai 170 ai 240 milioni di euro a seconda della variante considerata, in particolare 195 milioni per la variante Gronda. Questi soldi, tra l’altro, non sono disponibili (ne sono stati stanziati solo 95). Vogliamo davvero finanziare l’ennesima opera che non porterà ad un beneficio per la comunità a lungo termine? E se diventasse l’ennesimo cantiere iniziato e mai concluso?
L’impatto sul territorio sarà distruttivo: la strada attraverserà aree agricole e boscate, torrenti e habitat protetti all’interno del Parco delle Groane. Causerà nuovo inquinamento acustico, luminoso e atmosferico. Consumerà ulteriore suolo, i pochi prati rimasti. Nessuna ridicola «opera di mitigazione» renderà l’opera sostenibile, ma servirà a camuffare l’ennesima colata di cemento.
Per risolvere il problema del traffico si devono favorire alternative all’auto. Perchè si parla di mobilità sostenibile e poi non si fa nulla di concreto quando se ne ha l’opportunità? Perchè questi soldi non vengono investiti per potenziare il trasporto pubblico, migliorando le coincidenze e sistemare stazioni fatiscenti? I treni e gli autobus dovrebbero essere la scelta più efficiente ed economica per gli spostamenti quotidiani. Costruire nuove strade favorirà solo l’immissione di nuovi veicoli, in un circolo vizioso senza via d’uscita.
Cosa può fare il comune? Cercare di impedire che un progetto assurdo come questo rovini il proprio territorio. Uno degli ultimi prati sarà distrutto, chilometri di gallerie saranno scavati e la comunità non trarrà alcun beneficio, anzi: i veicoli transitanti in via Nobili Calvi si moltiplicheranno». [Coordinamento per la mobilità sostenibile – No Canturina bis]