
Sinistra Italiana/ Insieme la “bella Como” ha vinto
«È un atto importante e significativo per Sinistra Italiana, per le sinistre, per le reti che il nostro partito a livello territoriale, nazionale e internazionale sostiene, la condanna dei 13 neofascisti del Veneto fronte skinheads da parte del giudice del Tribunale di Como (2 febbraio 2022).
Lo è perché Sinistra Italiana lavora dalla sua costituzione con Como senza frontiere, rete di organizzazioni sociali, sindacali e politiche della città da sempre la parte più attenta ai diritti. Lo è perché il Tribunale di Como, confermando la lucida e documentatissima analisi dei fatti descritta dalla Pubblica ministero e dell’avvocato di Csf Gianluca Giovinazzo ha colto il legame tra proclami razzisti e fascisti, pericolo sociale e violenza privata agita da chi deve trovare nella Legge un contenimento quando compie azioni illegali e potenzialmente eversive.
I sodali dei condannati del Vento fronte skinhead sono – pur nella diversità delle famiglie delle destre fasciste italiane – coloro che, strumentalizzando le posizioni contro il green pass, hanno organizzato l’assalto alla sede della Cgil a Roma, attacchi contro organizzazioni e istituzioni della solidarietà dell’antifascismo ovunque, anche a Como, sempre protetti dalle colpevoli sottovalutazioni di partiti delle destre al governo della città, che anche quando ne criticano le azioni non lo fanno schierandosi dalla parte della Costituzione nata dalla Resistenza.
Particolarmente grave è stata la scelta, istituzionalmente inconcepibile, del sindaco Mario Landriscina che non solo non ha partecipato alla grande manifestazione nazionale unitaria di condanna dell’incursione squadrista contro Csf, tenuta a Como il 9 dicembre 2017, ma ha scelto, nonostante il reato sia stato compiuto in una sede comunale, di non essere Parte civile al processo, facendo mancare a Csf ogni solidarietà della Giunta comunale della città.
A fianco della rete antirazzista e antifascita comasca è stata forte, invece, l’azione di quella parte della città che vede nei diritti umani, nella solidarietà, nell’accoglienza, nel rifiuto della violenza il centro della propria azione politica. Così a sostenere insieme a tutte le organizzazioni e alle persone aderenti a Csf si sono mobilitate, richiedendo la costituzione di parte civile anche Anpi, Arci, Cgil, Luminanda, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana. Insieme la “bella Como” ha vinto». [Celeste Grossi, coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana Como]