
9 marzo/ La dimensione dell’esodo
Giovedì 9 marzo ore 18 La dimensione dell’esodo. Etica della diserzione con Franco “Bifo” Berardi (filosofo e saggista), Zasha Colah (curatrice), Alisa Del Re (studiosa senior dell’Ateneo patavino), Christian Marazzi (economista), Cesare Pietroiusti (artista) a Villa Sucota, Fondazione Antonio Ratti, Via Cernobbio 19.
La dimensione dell’esodo. Etica della diserzione è la prima di due tavole rotonde organizzate da Fondazione Antonio Ratti e Ordet. Il secondo incontro si terrà a Milano nel mese di maggio. L’esodo, la forma più antica di lotta contro il Potere sin dal Primo Testamento, fa da sfondo alla molteplicità di mobilitazioni sociali del tempo presente. Nelle guerre imperialiste per l’egemonia territoriale, nelle grandi dimissioni dal lavoro, nella ricerca di alternative energetiche alla distruzione estrattivista della Terra, nelle guerre di genere contro la violenza sul corpo della donna, è in atto un esodo semantico, un processo di risignificazione del nostro essere nel mondo che prende forma nella diserzione. Esodo come rivoluzione, attivo sottrarsi da modelli di lavoro, di vita, di sfruttamento, di repressione e di violenza che da troppo tempo attendono la loro nemesi storica. Come nella lotta rivoluzionaria delle donne iraniane, come nelle grandi mobilitazioni sociali in Francia, come nei movimenti migratori in fuga da guerre e catastrofi climatiche, nulla sembra fermare la ricerca di nuove terre promesse. Le diserzioni di questo lungo presente portano in sé il gesto di una rivolta radicale delle ragioni della nostra esistenza. Di vita, non di guerra. La tavola rotonda è disponibile anche in streaming sul canale youtube della fondazione: vai alla diretta. La prenotazione è consigliata. Per info e prenotazioni: far@fondazioneratti.org +39 0313384976
Franco “Bifo” Berardi è uno scrittore, filosofo e agitatore culturale italiano. Nel 1968 si laurea in Estetica con Luciano Anceschi e aderisce al gruppo extraparlamentare Potere Operaio di cui diviene una figura di spicco a livello nazionale. Nel 1970 pubblica il suo primo libro, Contro il lavoro (Feltrinelli). Nel 1975 fonda la rivista A/traverso, il foglio del movimento creativo bolognese del 1977; nei suoi scritti si definisce il centro della sua analisi, il rapporto tra movimenti sociali e tecnologie comunicative. Nel 1976 partecipa alla fondazione della radio libera Radio Alice e viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta contro Autonomia Operaia. Ha lavorato a lungo a Parigi, con Felix Guattari, nell’ambito della schizoanalisi. Negli anni Novanta ha partecipato alla nascita prima della rivista e poi della casa editrice DeriveApprodi. Nel 1994 ha organizzato “Cibernauti”, il primo congresso europeo sulle reti e sulla networks technology. Ha insegnato Teoria dei media all’Accademia di Belle Arti di Milano, al PEI di Barcellona e all’Institute for Doctoral Studies in Visual Arts (Boston, Spannocchia). Negli ultimi dieci anni ha tenuto conferenze in università di tutto il mondo. Fra gli ultimi libri in italiano, Futurabilità (Produzioni Nero, 2018), Il secondo avvento. Astrazione, apocalisse, comunismo (DeriveApprodi, 2018), Quarant’anni contro il lavoro (DeriveApprodi, 2017), Asma (C&P Adver Effigi, 2017) e Mutazione e cyberpunk (Rogas, 2019). I suoi volumi sono tradotti e pubblicati in numerose lingue.
Zasha Colah è co-direttrice artistica di Ar/Ge Kunst (Bolzano, 2023-). Docente di Studi Curatoriali per la Nuova Accademia di Belle Arti (Milano, 2018-) e fa parte del comitato editoriale di Geoarchivi (Meltemi & NABA, 2021-) una serie di libri dedicati ad archivi ribelli – e di Archive Milano/Berlino/Dakar (Milano, 2021-). Ha scritto il suo dottorato di ricerca su illegalità e pratiche meta-espositive in Indo-Myanmar dagli anni ’80 (La Sapienza, 2020). Ha co-fondato la
Clark House Initiative (Mumbai, 2010-2022).
Alisa Del Re, Studiosa Senior dell’Ateneo patavino, ha insegnato Scienza della Politica dal 1968 al 2013 (anno della pensione) all’Università di Padova e per alcuni anni all’Università di Paris VIII (Parigi). Nel 2008 ha fondato il Centro interdipartimentale di ricerca: studi sulle politiche di genere (CIRSPG) che ha diretto fino al 2013. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la cittadinanza sociale, le politiche famigliari, le trasformazioni socio-economiche e demografiche, la cittadinanza politica delle donne e i rapporti tra genere e politica locale. Ha scritto: “Le jour oùje suis devenue vieille” nel Dossier Vieilles et citoyennes in Pour n.242, mars 2022; “Cura e riproduzione sociale” in Giorgi C. (a cura di) Welfare. Attualità e prospettive, Carocci, 2022; “Produrre in assenza di corpi” in AA.VV. L’enigma del valore, dei corpi perduti, dei corpi ritrovati, 2020, in Effimera; tradotto in spagnolo, con ampliamento in AA.VV. La Renta Basica, Buenos Aires, ed. 90/Intervenciones, “Producir en ausencia de los cuerpos”; “Il lavoro di riproduzione e le macchine: alcune considerazioni in tempi di pandemia” in S&F, 2020; “Il lavoro di riproduzione e il mercato” in Beatrice Busi (a cura di) Separate in casa, Ediesse, 2020. “Women in Europe” in AA.VV. eds What’s legit?, Diaphanes, 2020.
Christian Marazzi, dopo essersi laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Padova, ha conseguito un dottorato in Scienze economiche presso la City University di Londra. Da sempre i suoi campi di ricerca privilegiati sono la teoria monetaria, l’evoluzione dei mercati finanziari e le trasformazioni del mondo del lavoro (con qualche incursione nella filosofia del linguaggio), ambiti ai quali ha dedicato lavori di analisi e riflessioni. Dal 1985 al 2007 ha lavorato come economista-ricercatore presso il Dipartimento delle Opere Sociali (ora DSS). Ha insegnato in diverse università: Università di Scienze politiche di Padova alla State University di New York, dalle Università di Losanna e di Ginevra alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi), dove tuttora insegna e ha svolto ricerca sociale. Da una decina d’ anni tiene un corso di master in Economia dell’arte presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano. Tra le sue pubblicazioni principali, si ricordano Il posto dei calzini. La svolta linguistica dell’economia e i suoi effetti sulla politica (1994); E il denaro va (1998); Capitale & Linguaggio (2002); Finanza bruciata (2009); Il comunismo del capitale (2010); Diario della crisi infinita (2015); Che cos’è il plusvalore (2019).
Cesare Pietroiusti è un artista italiano Si laurea in Medicina con tesi in Clinica Psichiatrica nel 1979. E’ co-fondatore del Centro Studi Jartrakor e della Rivista di Psicologia dell’Arte, Roma e coordinatore dei progetti “Oreste” (1997-2001). Ha diretto l’Azienda Speciale PalaExpo, Roma (2018-2022). Ha insegnato e insegna in varie università in Italia e all’estero, tra cui. MFA Faculty, LUCAD, Lesley University, Boston (2009-2016) e IUAV, Venezia (2004 – in corso). E’ presidente della Fondazione Lac o Le Mon, San Cesario di Lecce, (2015 – in corso). Dal 1977 ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici.