Inverno re-inventato al San Primo

Nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale Re-Inventiamo l’Inverno, Basta Nuovi Impianti, domenica 12 marzo si è tenuta la nuova iniziativa in difesa del monte San Primo, contro la realizzazione dei nuovi impianti sciistici ad innevamento artificiale e per la realizzazione di interventi che permettano la fruibilità e vivibilità della montagna in maniera non impattante.

Una giornata che già da sola avrebbe dovuto suggerire l’insensatezza dell’intervento di innevamento artificiale, con temperature da primavera inoltrata, sparute macchie di neve su monti circostanti a quote ben più elevate, e una scarsità di acqua che si è potuta notare con chiarezza al rientro, con la polvere che si sollevava togliendo scarponi e pantaloni.

Alle 9.30, come da programma, dopo una breve introduzione da parte di Roberto Fumagalli per il Circolo Ambiente Ilaria Alpi e di Nunzia Rondanini per il coordinamento per il Monte San Primo, e un saluto da una esponente dei giovani del Cai, si è mosso lo spezzone radunatosi alla Colma di Sormano.

La manovra di “accerchiamento” a protezione del monte si è però sviluppata lungo più direttrici, essendosi aggiunte delegazioni anche da Veleso e da Civenna.

In cima dopo un paio di ore di cammino sono arrivate centinaia di persone, più di quelle radunatesi più in basso per la prima iniziativa in difesa del Monte nel mese di dicembre.

Visibile la presenza del CAI, con la commissione regionale TAM (Tutela Ambiente Montano) e diverse sezioni locali come Erba e Inverigo, di varie altre associazioni anche meno “montane” (parco della Brughiera Briantea, Gruppo Naturalistico Brianza), qualche amministratore locale, e altre associazioni e singoli con slogan e cartelli fantasiosi.

Dopo altri brevi interventi in cima al monte si è rimasti per un breve spuntino e per unirsi a ritardatari e a gitanti, per rientrare con la consapevolezza che la lotta continua. [Federico Brugnani, ecoinformazioni]

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