
Pd/ Dormitorio e luoghi di incontro
«I consiglieri comunali del Partito Democratico di Como sostengono la rete dei volontari di “Como Senza Frontiere” che ha denunciato la situazione ingiusta che subiscono 30/40 persone senza fissa dimora (il numero varia ogni giorno) costrette a dormire all’aperto dopo la chiusura del dormitorio di Via Borgovico che li ha accolti nei mesi invernali per la cosiddetta “emergenza freddo”.
Sono gli scarti della nostra città? La Como turistica, la bella cittadina raccomandata ai viaggiatori di tutto il mondo da tanti quotidiani internazionali, come può vivere con indifferenza questo doloroso contrasto? Perché una scelta politica così dannosa per la città? Servono con urgenza un dormitorio permanente, aperto 12 mesi l’anno, e luoghi d’incontro diurni: questo darebbe la possibilità di creare un accompagnamento per favorire l’inclusione sociale di ogni soggetto a rischio. Se si parla di sicurezza della città, vorremmo ricordare che il percorso d’inclusione rende ogni individuo più consapevole e disponibile a vivere nella società, inclusione significa estendere i nostri valori democratici e condividerli con chiunque. Scarto è una parola che non avremmo mai voluto utilizzare se non in rari casi e legata a oggetti, cibi, spazzatura. Invece scarto è diventato il sostantivo più usato nel linguaggio comune, un insieme di cose, persone di poco valore».[Patrizia Lissi, Eleonora Galli, Stefano Legnani, Stefano Fanetti]