Emergenza umanitaria/ Formazione con Save the Children
Grande l’interesse dimostrato dalla cittadinanza per la giornata di formazione con Save the Children sui diritti dei minori migranti di giovedì 25 agosto in Sala Stemmi organizzata dal Comune di Como. La mattinata dedicata agli aspetti giuridici, con l’obiettivo di rendere più chiari, per volontari e operatori, i diritti di ragazze e ragazzi migranti e le procedure necessarie per ottenere la protezione internazionale e il pomeriggio focalizzato sul tema dell’ascolto; una partecipazione che ribadisce la forza accogliente della bella Como.
La giornata si è aperta con una panoramica sulle identità, le provenienze, le volontà e i flussi migratori dei minori stranieri non accompagnati, è infatti possibile isolare le peculiarità di questi gruppi e analizzarle nell’ottica delle mete finali, delle difficoltà legate alla provenienza e dei rischi che i ragazzi e le ragazze corrono. Eritrei, Egiziani, Subsahariani dal Gambia, dalla Nigeria, dal Mali e dal Senegal, Bengalesi e Albanesi differiscono nelle modalità di arrivo e nelle speranze, avendo culture e provenienze geografiche dissimili. È tipica dei ragazzi eritrei la volontà di raggiungere il Nord Europa, volontà che spesso li porta a cercare di sfuggire all’identificazione, con la conseguenza di non poter usufruire delle strutture e delle pratiche di accoglienza del territorio; mentre la cultura egiziana espone i minori giunti in Italia con l’obiettivo di guadagnare anche per la famiglia all’estero al rischio dello sfruttamento lavorativo.
Più di uno i punti importanti, dalla necessità di un tutore legale a quella della definizione dell’età del giovane in caso di dubbio.
Ciò che è fondamentale ricordare però, e ricordare al minore migrante non accompagnato, è che il minore ha sempre il diritto di restare in Italia, anche se non è richiedente asilo, e che sarà accolto in comunità specifiche, differenti da quelle destinate agli adulti, se non in famiglie che si rendono disponibili all’affido o all’adozione in un’ottica di accoglienza e integrazione; è inoltre possibile avviare procedure di ricongiungimento familiare in Italia e all’estero, anche se queste variano a seconda dello status giuridico del minore. Esiste inoltre la possibilità di relocation, ovvero di trasferimento regolare da uno Stato all’altro dell’Unione di richiedenti asilo eligibili; il criterio di eligibilità in questo caso è di “chiaro bisogno di protezione internazionale” e ad oggi riguarda le nazionalità Siriana, Eritrea e della Repubblica Centrafricana.
Il materiale della formazione non è stato reso disponibile (saranno preparate da Comune dispense), così come il permesso a filmare l’incontro. Peccato ecoinformazioni avrebbe messo a disposizione on line le registrazioni. Per approfondimenti è possibile consultare il sito dell’Oim, l’organizzazione internazionale per le migrazioni, e il sito di Save the children. [Marisa Bacchin, ecoinformazioni]