Haiti

Il Consiglio comunale di Como di lunedì 18 gennaio 2010

Attimi di sensatezza con la solidarietà ad Haiti nella seduta di lunedì 18 gennaio. Poi di nuovo inesorabilmente muro che intanto rimane al suo posto e paratie sempre più inutili, sempre più insensate.

«Come mai non si è attenuto all’obbligo di destituire il responsabile dei lavori delle paratie?» ha chiesto Roberta Marzorati, Per Como, al sindaco nelle preliminari al Consiglio comunale di lunedì 18 gennaio riferendosi alle dimissioni dell’ingegner Ferro votate dall’Assemblea di Palazzo Cernezzi.
Marcello Iantorno, Pd, ha presentato una mozione, depositata agli atti, per destinare a programmi di cooperazione con Haiti in seguito al disastroso terremoto che l’ha colpita bloccando nel «bilancio di previsione annuale 2010 un importo fino all’0,80 per cento della somma dei primi tre titoli delle entrate».
Il consigliere democratico ha quindi chiesto di rispettare un minuto di raccoglimento per le vittime haitiane.
Dopo il momento di silenzio è così ripreso il dibattito sulle mozioni sulle paratie.
Marco Butti, capogruppo Pdl, ha velocemente esposto la propria mozione per impegnare il sindaco a relazionare sull’avanzamento dei lavori. Giampiero Ajani, Lega, ha presentato il proprio emendamento parlando del problema della subsidenza, chiedendo inoltre di «valutare la soluzione di predisporre difese mobili contro le esondazioni». «Non trovo nulla di quanto dice Ajani nello scritto che ha proposto» ha precisato Mario Lucini, Pd, seguito da Donato Supino, Prc, «voi della Lega non potete stare in Giunta e poi fare opposizione!», che ha poi ribadito scherzosamente il concetto in dialetto comasco concludendo: «avete de assessori!». Vittorio Mottola, Pd, ha quindi letto l’emendamento Ajani sottolineando la scollatura tra quanto affermato pubblicamente e lo scritto, «non c’è scritto nulla. È una situazione paradossale» ha precisato Bruno Magatti, Paco.
«Quali sono le vere ragioni per cui non avete abbattuto il muro» ha domandato Vincenzo Sapere, Gruppo misto, che ha aggiunto avrebbe votato solo un emendamento contenente una sfiducia al sindaco.
Bruni è intervenuto per precisare che «le competenze del sindaco sono solo del sindaco», sottolineando la propria autonomia pur seguendo gli indirizzi assembleari.
Emendata dalla maggioranza la mozione è stata approvata mentre parte delle minoranze sono uscite, il Pd si è diviso in due, seguendo Lucini: «non parteciperò al voto perché si tratta di una questione interna alla maggioranza con una premessa indirizzata alla Lega a cui viene approvato un emendamento generico».
Il Consiglio è passato così alla mozione proposta dal Pd e dai banchi del Pdl Pasquale Buono ha chiesto una votazione per punti.
Il primo voleva «salvaguardata la eccellenza paesistica e ambientale del luogo», il secondo voleva «mantenere gli indirizzi di tenere unite e coordinate la fase della progettazione ed esecuzione con quella della ideazione degli arredi e quindi di voler procedere alla soluzione in modo globale e comunque coordinato», l’ultimo chiedeva di «comunicare in modo tempestivo al Consiglio le misure decise, i tempi e i costi delle loro realizzazioni».
Forte l’opposizione al documento, e alle sue premesse, di Butti che ha parlato di «utilizzo strumentale del parere del sovrintendente Artioli».
Dopo varie disquisizioni procedurali alla votazione la maggioranza si è presentata in ordine sparso nonostante le indicazioni di voto contrarie e la mozione è stata approvata.
«Si è creato un mostro giuridico – è stata la recisa reazione di Claudio Corengia, Pdl – da quando si è deciso di votare per punti singole parti delle mozioni, senza una votazione finale complessiva, passano degli elaborati in cui il singolo punto è condivisibile ma le premesse assolutamente no».
Viva la soddisfazione fra l’opposizione espressa per bocca di Luca Gaffuri: «è passato che la fase progettuale e esecutiva debbano essere affrontate in una maniera globale e coordinata, contro le indicazioni del presidente della Regione Lombardia». Concorde Butti «è stato sconfessato il giudizio ed il parere della Conferenza dei servizi».
Secco il parere contrario del sindaco alla proposta di Supino di eliminare le paratie e soprattutto per la richiesta di sostenere l’ingresso di un esponente del Comune all’interno del Consorzio dell’Adda per salvaguardare la città dalle piene del lago. «Una ridicola – per il primo cittadino, che ha aggiunto – il contenuto va al di là delle leggi vigenti e delle mie competenze e non potrò adempiere all’incarico». «È inaudito – ha esclamato Alessandro Rapinese, Area 2010 – il sindaco afferma di non voler eseguire quanto il Consiglio dispone!».
Gaffuri ha invece spiegato che la proposta è stata sostenuta in Regione anche da esponenti del Pdl.
Al voto la maggioranza ha bocciato le proposte di Supino.
L’assemblea ha quindi iniziato la discussione su un nuovo complesso immobiliare da edificarsi in via Muggiò a ridosso del’area di via Cumano, che ha già visto l’approvazione di un importante, per le volumetrie, intervento.
Nella presentazione il sindaco ha dato i numeri del’intervento: 24 mila mq, 7211 mc per due condomini di 14,70 m di altezza. Le aree standard, 1.296 mq, verrebbero monetizzate quasi completamente (ricavando poco più di 187 mila euro, tranne 143 mq utilizzati per creare un passaggio pedonale.
Data l’ora la discussione è stata rimandata alla prossima seduta consiliare. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Vergogna: mandano una portaerei da 1300 milioni ad Haiti

Flavio lotti, coordinatore della Tavola peer la Pace: «L’Italia metta i suoi soldati a disposizione dell’Onu che deve coordinare e accelerare la distribuzione degli aiuti». «L’Italia deve rispondere immediatamente all’appello del Segretario Generale dell’Onu mettendo a disposizione 1000 soldati e carabinieri italiani per il rafforzamento della polizia delle Nazioni Unite e del contingente dei caschi blu presente ad Haiti. Lo deve fare subito e per tutto il tempo necessario».

Il governo italiano, ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, deve rispondere subito all’appello del Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.
Ad Haiti è il caos e oltre alla tragedia umanitaria c’è un grande problema di sicurezza, ordine pubblico e distribuzione degli aiuti. Ban Ki-moon ha chiesto al Consiglio di Sicurezza 1500 poliziotti e 2.000 caschi blu in più e l’Italia deve agire almeno con la stessa rapidità con cui, rispondendo all’appello di Obama,  in un giorno ha deciso di mandare altri 1000 soldati in Afghanistan.
Mi domando invece, ha continuato Flavio Lotti, che senso abbia mandare ad Haiti una portaerei. A fare cosa? Con quale dirigente dell’Onu è stata presa questa decisione? Per eseguire quali ordini? Quanto ci costa inviare oltre l’atlantico una imponente macchina da guerra come la portaerei Cavour? Quanto tempo ci impiegherà ad arrivare? Per quanto tempo si fermerà ad Haiti? Quanto costerà il tutto? Con quali soldi si pagherà il conto? E ancora, da dove nasce la collaborazione con le forze armate brasiliane? Quali interessi nasconde?
Sulla portaerei Cavour viaggeranno un po’ meno di ottocento militari, 540 dei quali sono i membri dell’equipaggio. Non è più utile ed efficace mandare subito 1000 soldati per le strade di Haiti a sostenere la missione dell’Onu?
Vale la pena di ricordare agli italiani che questa portaerei, simbolo per eccellenza della proiezione di potenza delle nostre FFAA, ci è costata bel 1300 milioni di euro, tutti soldi prelevati dalle tasche degli italiani onesti che pagano regolarmente le tasse. Quante vite avremmo salvato se anche solo una parte di quei soldi fossero stati spesi nella lotta alla miseria ad Haiti prima del terremoto?
Quest’anno, il 2010, il governo italiano ha stanziato solo 326 milioni di € per la lotta alla povertà nel mondo e 23.500 milioni di € per la guerra….”