Giorno: 1 Aprile 2008

Il bilancio provinciale 2008, l’opposizione propone 5 emendamenti e 7 ordini del giorno

L’opposizione si compatta dopo la presentazione del bilancio 2008 e fa le sue proposte: cinque emendamenti e sette ordini del giorno simbolici su mobilità, lavoro ed energia.
«Un bilancio difficile, che segnala una situazione di grande difficoltà» così il capogruppo provinciale del Partito democratico Mauro Guerra descrive il bilancio proposto dall’amministrazione per il 2008. Le minoranze si ritrovano compatte nella critica alle previsioni di spesa e puntano il dito sulle spese correnti, diminuite del 20 per cento rispetto al 2007, ma in continua crescita negli ultimi 5 anni.
E ancora denunciano – sempre per bocca di Guerra – un costante calo delle spese in conto capitale, gli investimenti, a fronte dell’innalzamento delle aliquote sui tributi provinciali: la tassa sul consumo di energia elettrica per usi non domestici così come l’imposta provinciale di trascrizione, che grava sulla compravendita di automobili, sono rincarate del 30 per cento.
«Questo adeguamento delle aliquote – ha spiegato Mauro Guerra – sancisce un incremento dell’11 per cento del gettito fiscale, facendo incassare alla provincia quattro milioni di euro in più rispetto allo scorso anno. Nonostante ciò, se confrontiamo il bilancio 2008 con quello dello scorso anno troviamo molti segni negativi: meno 30 per cento a cultura e beni culturali, meno 37 per cento alla pubblica istruzione, meno 20 per cento ai servizi sociali».
In vista del dibattito sul bilancio, iniziato lunedì 31 marzo, le minoranze hanno preparato cinque emendamenti e sette ordini del giorno «che non stravolgono il bilancio, ma segnalano simbolicamente alcuni temi». Si parte dalla viabilità. Il primo emendamento chiede che rimangano in cassa i cinque milioni di euro previsti per la Garibaldina – bis, considerata dai firmatari inutile e prematura, e concludere la progettazione della Tremezzina, variante della Regina, per cui occorrono 400 mila euro. «Lo scorso anno era stato approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui si sollecitava la giunta a trovare le risorse per questo progetto. Progetto purtroppo assente nel bilancio a noi presentato». Sempre nel campo dei trasporti, avanzata la proposta di stanziare 20 mila euro per la creazione di una tessera unica di circolazione, che permetta ai cittadini comaschi di usufruire di tutti i servizi di trasporto pubblico, dalla funicolare all’aliscafo.
Le minoranze chiedono poi il taglio delle spese per incarichi e consulenze esterne, investendo le risorse risparmiate per il potenziamento dell’ufficio legale provinciale, accreditandolo per gestire i contenziosi anche in sede di giudizio. È stata avanzata anche la proposta di convenzionare l’ufficio con quei Comuni della provincia che potrebbero aver bisogno di assistenza legale a tariffe agevolate.
Ancora sul mondo del lavoro, le minoranze propongono la rapida risoluzione di quelle vertenze sindacali ancora aperte con l’amministrazione e la stabilizzazione dei precari negli uffici provinciali. Emblematico l’esempio dei dipendenti del centro per l’impiego, lavoratori a tempo determinato da ormai otto anni.
In ultimo è stato presentato un ordine del giorno che invita alla stesura di un piano quinquennale per la riconversione energetica degli edifici pubblici e del patrimonio. [Francesco Colombo, ecoinformazioni]

Il consiglio provinciale di lunedì 31 marzo 2008

Il bilancio 2008 nelle parole dei consiglieri provinciali: il centro destra punta il dito contro uno Stato troppo avaro di risorse e invoca il federalismo fiscale, la minoranza accoglie la proposta ma ricorda le responsabilità di chi ha governato la Provincia negli ultimi 5 anni.

È toccato al presidente Leonardo Carioni aprire la seduta consiliare di lunedì 31 marzo con il consueto attacco a quello che ha definito l’aberrante federalismo inverso. «Il sistema fiscale vigente che impone alla Provincia di restituire allo Stato 8 milioni di euro l’anno ci ha costretto ad alzare le aliquote su trapassi ed energia elettrica. Abbiamo dovuto anche eliminare importanti investimenti sulle opere pubbliche già previsti. Per questo mi auguro che il consiglio riesca a stilare un documento unitario per sollecitare il futuro governo ad istituire un reale federalismo fiscale».
Il presidente ha poi ricordato alcuni degli impegni monetizzati con il bilancio 2008: la costruzione delle strade d’accesso al nuovo Sant’Anna, i fondi a sostegno della disabilità e la conferma del Sistema turistico del lago di Como, che superati gli scandali di fine 2007 ripartirà con una nuova organizzazione in cui i finanziamenti saranno erogati dagli enti pubblici e non dai privati.
La risposta della minoranza è arrivata per bocca di Mauro Guerra, pronto a discutere e ragionare con il consiglio su un documento pro federalismo fiscale da inviare a Roma. Il capogruppo del Pd ha poi ricordato che le responsabilità di questo «bilancio dal fiato corto» vanno cercate tra chi ha governato la Provincia nei cinque anni passati, gli stessi che ora incolpano lo Stato per la difficile situazione economica.
«Oggi sono anche i conti – ha proseguito Guerra – a chiederci di ripensare alla nostra funzione. Occorre un programma destrutturante per noi e incentivante per i Comuni, nell’ottica di una Provincia che lavori come coordinatrice tra i Comuni. Certo bisognerebbe riscrivere il bilancio, noi non ne abbiamo avuto la possibilità, e presentiamo quindi solo alcuni emendamenti simbolici». Emendamenti che verranno discussi nelle sedute di martedì 1 e mercoledì 2 aprile.
Un’altra la soluzione proposta da Giancarlo Galli che vede nella liberalizzazione dell’acqua, dei trasporti e della gestione dei rifiuti la ricetta ideale per snellire le competenze provinciali. «Dobbiamo abbandonare il vecchio modello di partecipazione – ha spiegato Galli – per lasciare alla Provincia il ruolo di programmatore e controllore dei servizi, assolvendola dai compiti di gestione».
Concluso l’intervento ha preso la parola Ferdinando Marzara, presidente del consiglio, per una comunicazione: «L’Expo 2015 è stato assegnato a Milano!». Euforia tra i consiglieri, che si concedono un breve ma intenso applauso. Solo Fabio Moltrasio (Pse) e Cornelia Borsoi (Lista civica) rimangono imperturbabili, mentre Rosangela Arrighi (Pd) si esalta in un «Viva Prodi!» urlato tanto forte da risaltare tra gli applausi.
Terminata l’euforia per la vittoria meneghina si riprende a discutere di bilancio. La parola a Serafino Grassi, capogruppo di Forza Italia, che individua nei finanziamenti statali troppo bassi (circa 3 euro per abitante) la causa di questo «bilancio di sofferenza».
A chiudere il dibatto è intervenuta Rosangela Arrighi che ha ricordato con deciso piglio polemico la discussione del bilancio 2007. «Lo scorso anno a parità di contributi da versare allo Stato, l’assessore al bilancio rassicurava il consiglio sull’esistenza di risorse per ogni progetto. Ora siamo alla resa dei conti, ma i veri problemi saranno nel futuro. E le responsabilità non sono da cercare altrove ma hanno nomi e cognomi ben precisi». [Francesco Colombo, ecoinformazioni]

Il consiglio comunale di lunedì 31 marzo 2008

Approvata la nuova definizione del reticolo idrico minore di competenza comunale nel consiglio comunale di luned’ 31 marzo.

Nelle dichiarazioni preliminari al dibattito consiliare, Vincenzo Sapere, Gruppo misto, dopo l’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano, ha auspicato che «non ci si faccia sfuggire l’occasione e nei prossimi anni Como sia all’altezza della situazione per quello che l’evento può dare sul piano del turismo e del lavoro» trovando l’accordo di Roberto Rallo, Fi, che ha paventato la possibilità di istituire una commissione ad hoc per l’evento.
Il discorso è così passato all’argomento principale della serata: la variante per la definizione del reticolo idrico minore di competenza comunale, ossia la disciplina dei corsi d’acqua minori.
L’assessore Umberto d’Alessandro ha esposto la delibera sul reticolo minore comasco, ricordando come al di fuori di questa regolamentazione rimangano ancora di competenza regionale il Seveso, il Breggia e il Cosia. La parola è passata quindi a Mario Lucini, Pd, presidente della commissione territorio del Comune, che ha spiegato come sia stata presa la decisione di non definire quali torrenti potessero avere una deroga ai dieci metri di rispetto, riducibili a quattro, lasciandone facoltà agli uffici comunali. La fascia di rispetto impedisce che vengano fatte nuove edificazioni lungo i bordi dei corsi d’acqua.
Le opposizioni hanno presentato otto emendamenti di cui il primo, nelle intenzioni dei proponenti chiarificatorio di alcuni punti del regolamento, è stato votato per punti di cui solo il terzo ed ultimo è stato approvato dal consiglio. Accolto dal consiglio invece il secondo emendamento, che per Mario Lucini era «essenzialmente collaborativo, ed esprime il calcolo delle zone di rispetto in modo più lineare e meno equivocabile», così come il quarto che prevede la deroga per elementi infrastrutturali pertinenti alla rete. Parere contrario per il terzo emendamento, che proponeva di eliminare la possibilità di deviazioni di corsi d’acqua naturali, per l’assessore D’Alessandro inaccettabile anche per esigenze di pubblica utilità, rendendo così inattuabile il quinto di conseguenza ritirato. Respinto anche, per un soffio, il sesto l’emendamento che prevedeva delle regolamentazioni più stringenti per le ristrutturazioni per gli edifici posti nelle fasce di rispetto. Approvato il penultimo emendamento su una più stringente definizione delle aree con possibilità di deroga, mentre è stato bocciato l’ultimo sempre sulle deroghe per i corsi d’acqua intubati, che proponeva di eliminare un passaggio in cui «sembra ci sia scritto Ticosa» ha detto Mario Lucini, ricordando la roggia Molinara che passa nell’area ex-Ticosa. Il voto finale ha visto l’aprovazione da parte della maggioranza più Area 2010 e l’astensione delle altre minoranze. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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