Il consiglio comunale di martedì 29 aprile
È finita la discussione sul Bilancio comunale mancano solo le dichiarazioni di voto finali ed il voto conclusivo per chiudere il lungo iter di approvazione. La maggioranza fa anche l’opposizione con An contro FI. Corengia soddisfatto di essere stato chiamato fascista da Arcellaschi.
Dopo la dichiarazione preliminare di Marcello Intorno, Pd, che ha denunciato l’illegalità e la pericolosità della dichiarazione di Umberto bossi sui 300 mila uomini armati Palazzo Cernezzi ha deciso, con un ordine del giorno proposto da Luca Gaffuri, capogruppo Pd, l’intervento per recuperare e valorizzare le sezioni della Linea Cadorna, il sistema difensivo approntato durante la prima guerra mondiale, poste sulle colline della città. I consiglieri di maggioranza e minoranza si sono trovati d’accordo, su una proposta di Mario Lucini, Pd, anche sulla definizione di beni alienabili e inalienabili, ritenuti strategici, prima di procedere ad eventuali cessioni patrimoniali. Unanimità d’intenti anche sulla proposta di Marco Butti, capogruppo di An, per la messa in opera di isole ecologiche, con contenitori interrati, per la raccolta dei rifiuti e per un ordine del giorno per l’acquisizione completa del teatro Politeama, oltre che per un potenziamento della sicurezza cittadina. Una proposta del capogruppo Udc Luigi Bottone per un potenziamento dei pattugliamenti notturni, distaccamenti della polizia locale nei quartieri, avvio di accordi fra le diverse forze dell’ordine con anche il coinvolgimento «della protezione civile, del volontariato e delle guardie ecologiche». Un progetto che prevede anche «nuovi corsi educativi sulla legalità, sul rispetto del bene pubblico e sul senso civico». Approvata anche la proposta di Gianluca Lombardi, capogruppo FI, di indire una borsa di studio per gli studenti delle superiori del capoluogo più meritevoli e quella di Giampiero Ajani, Lega Nord, per attivare delle adozioni a distanza. Una proposta che era già stata approvata per il bilancio comunale dello scorso anno ma, come denunciato dal consigliere leghista, «non se ne è fatto nulla. È stato totalmente disatteso un emendamento approvato dal Consiglio comunale».
Maggiori difficoltà ha invece incontrato l’approvazione della proposta di Emanuele Lionetti, per la destinazione del dieci per cento delle assegnazioni delle case popolari alle giovani coppie italiane residenti in città, «quelle regolari», ha chiarito il capogruppo della Lega Nord. Dei vincoli essenziali per Claudio Corengia, An, per cui «queste case sono state costruite con i soldi degli italiani e devono andare agli italiani, non facciamoci portare via le case da chi è appena arrivato in questo paese». Perplessi gli esponenti del Pd: per Marcello Iantorno «la legislazione nazionale parifica sotto tutti i profili le persone svantaggiate a prescindere dalla nazionalità» e Mario Lucini ha ricordato che «ci sono già normative regionali e nazionali in proposito».
Un intermezzo fuori programma è stato il saluto al Consiglio da parte del presidente del Calcio Como Vincenzo Angiuoni, per la promozione della squadra comasca in C2, che non ha esitato ad attaccare il suo socio Antonio Di Bari, invitando tutti domenica allo stadio per «l’inizio di una nuova era». Un momento gratificante per i consiglieri che hanno ricevuto in dono il libro Como 1907-2007 Cent’anni in azzurro sulla storia del team sportivo lariano.
Dopo l’intervento di Angiuoni è scoppiata la fronda all’interno della maggioranza che si è nuovamente prodotta nel tentativo di essere contemporaneamente opposizione di se stessa. Alleanza nazionale ha sollevato dei forti distinguo sull’operato della Giunta. La proposta di allargamento di viale Geno, poi accolta come studio sulla risoluzione dei problemi viabilistici della stessa, è stata definita da Corengia provocatoria, dato che «non si sono sinora trovate soluzioni e quelle dell’amministrazione comunale sono state fallimentari e deficitarie».
Lo scontro si è acuito poi sulla proposta di Stefano Rudilosso, FI, di diminuire gli sprechi della macchina comunale, una formulazione troppo generica, definita “aria fritta” dai rappresentanti di An che hanno votato contro determinando malumori in FI.
Un duro confronto su un altro ordine del giorno proposto da Rudilosso per «limitare le nuove assunzioni all’equazione di un nuovo assunto, a tempo indeterminato o determinato, a fronte di dieci cessazioni di rapporto», un rapporto giudicato dallo stesso capogruppo dei berlusconiani troppo modesto e quindi portato a due nuovi assunti ogni dieci cessazioni. Per Corengia in questo modo si dimostra che l’80-90 per cento dei dipendenti comunali sono inutili, una deduzione che ha fatto alterare Arturo Arcellaschi, FI, che l’ha apostrofato: «Provocatore, lo stampo fascista ti è rimasto nelle vene». Soddisfatto Corengia che ha affermato di aver ricevuto «il migliore complimento del mandato».
Anche Pierangelo Gervasoni, Gruppo misto, ha difeso la proposta ricordando come nella Finanziaria si parli di un rapporto di uno a quattro e come già in passato il Comune sia riuscito a “rottamare” molti dirigenti. Decisamente contrari i consiglieri dell’opposizione: per Lucini si cerca di fare gli apprendisti stregoni, data l’impossibilità di definire in quali servizi fare tagli. Allibiti per i termini utilizzati Mario Molteni, Per Como, e Bruno Saladino, Pd, che si sono dissociati dalla scelta di “rottamare”.
Ha preso la parola il sindaco Stefano Bruni che ha ricordato come il Comune di Como abbia già lavorato per una diminuzione del personale, passando da 1007 dipendenti del 1998 agli attuali 856. «La prospettiva non può essere quella di operare con l’accetta – ha chiarito il primo cittadino – con il numero dei dirigenti che abbiamo al momento facciamo fatica ad andare avanti». Se si volesse diminuire il personale seriamente ha proseguito Bruni «il consiglio comunale deve avere il coraggio di dire che alcuni servizi vanno esternalizzati, come è stato per le farmacie. O come realizzabile ad esempio per le mense dato che nella maggior parte dei Comuni sono affidate a ditte esterne». Questa è per il sindaco «una battaglia sociale importante. Ogni riduzione assoluta del personale genera tendenzialmente una riduzione del servizio che noi non vogliamo». Il parere di Giunta è stato quindi sfavorevole all’ordine del giorno proposto dal capogruppo di Forza Italia. [Michele Donegana, ecoinformazioni]