Il secondo incontro del Circolo comasco per la decrescita felice
Secondo incontro del Circolo comasco per la decrescita felice martedì 10 giugno, ospite della serata Massimo De Maio, coordinatore dei circoli territoriali.
Alle diciassette persone presenti Giuseppe Leoni promotore del Circolo comasco ha ricordato i due scopi primari del gruppo: uno di natura più generale e politica che è quello di tentare di orientare il mercato, forse il più difficile da raggiungere, e l’altro di carattere locale, cioè cercare di aumentare il numero di aderenti in provincia di Como. Il portavoce ha sottolineato che la prima uscita pubblica del gruppo avverrà durante la fiera L’isola che c’è, alla quale il Circolo sarà presente con un banchetto.
Massimo De Maio ha riassunto la storia dell’Mdf che si è costituito il 15 dicembre del 2007 per volontà di Maurizio Pallante. Il movimento nasce dalla necessità di dare un’applicazione al pensiero e alle teorie sulla decrescita elaborate prima da Nicholas Georgescu-Roegen e poi da Serge Latouche. L’assunto principale della teoria è che la crescita economica costante non sia sostenibile per l’ecosistema. Quindi il pil deve perdere il suo valore di indicatore effettivo dell’aumento del livello di benessere. Il Movimento propone di muoversi collettivamente per diminuire la produzione di beni, ma non ridurre allo stesso tempo il livello di civiltà. La teoria della decrescita si sviluppa dal concetto di risorsa finita e non infinita che invece regge il sistema economico vigente.
L’Mdf è un’associazione di promozione sociale che muove i suoi passi seguendo un preciso decalogo:
1.Accorciare le distanze tra produzione e consumo, sia in termini fisici che umani.
2.Riscoprire il ciclo delle stagioni ed il rapporto con la terra.
3.Ridefinire il proprio rapporto con i beni e con le merci.
4.Ricostruire le interazioni sociali attraverso la logica del dono.
5.Fare comunità
6.Allungare la vita alle cose, rifiutando la logica dell’ “ultimo modello”.
7.Ripensare l’innovazione tecnologica.
8.Esserci pesando il meno possibile sull’ambiente, come forma di massimo rispetto per noi stessi e le generazioni future.
9.Ridefinire il proprio rapporto con il lavoro.
10.Diffondere i principi del Movimento per la Decrescita felice in ambito politico.
I circoli locali sono però realtà autonome, alle quali non viene richiesto di seguire alla lettera tutto il decalogo, che possono tra l’altro integrare con nuove idee e strategie in linea con la teoria di base sulla decrescita felice. Le attività che i singoli gruppi territoriali possono portare avanti sono molte e svariate: delibere da presentare alle proprie Amministrazioni, banchetti informativi, adesione a gas. L’Mdf darà solamente se richiesto un supporto tecnico per determinate iniziative.
Nel dibattito che ha chiuso l’incontro è stata evidenziata l’esigenza di “fare gruppo”, di conoscere e approfondire quali sono le tematiche toccate dalla decrescita felice per poi sensibilizzare altre persone. Un’altra caratteristica importante dell’Mdf è quella di voler essere un contenitore concettuale di una serie di pensieri e iniziative presenti sul territorio.
Per informazioni o adesioni tel. 031.880129 o 335.6574682, e-mail leoni.giu@tiscali.it, Internet www.decrescitafelice.it. [Francesco Vanotti, ecoinformazioni]