Braga e Tettamanti contro i tagli alla scuola

Gelmini colpisce anche a Como e taglia scuole e diritto allo studio. Lo denunciano la parlamentare del Pd Chiara Braga e il Consigliere provinciale del Prc Renato Tettamanti.

Non solo le scuole, ma anche i rappresentati politici del territorio lariano si attivano per contrastare la distruzione della scuola pubblica che il governo Berluscono attua con i tagli previsti dalle “riforme” Gelmini imposte al Parlamento senza discussione.
Lo denuncia la parlamentare Pd Chiara Braga che segnala come «la preoccupazione espressa dai molti amministratori locali e dagli operatori scolastici dell’Alto Lario è più che giustificata. La scure dei tagli previsti dal decreto Gelmini rischia di abbattersi pesantemente anche sui piccoli Comuni della nostra Provincia, specie nelle aree montane. In molti di questi contesti le scuole, soprattutto quelle primarie, rappresentano una presenza importante non solo dal punto di vista didattico ma anche sotto l’aspetto culturale e sociale; la loro soppressione, applicata in modo automatico ed indipendente da una verifica delle specifiche condizioni territoriali, si tradurrebbe in un impoverimento di tutta la comunità locale».
Dello stesso avviso Renato Tettamanti, consigliere provinciale del Prc, che evidenzia che «I tagli alla scuola mettono in pericolo numerosi istituti scolastici del nostro territorio, i cittadini e le cittadine con le Amministrazioni comunali e Provinciali facciano sentire la propria voce. I dati pubblicati dall’assessore regionale all’istruzione Rossoni parlano di rischio chiusura per 240 sedi scolastiche di Istruzione obbligatoria in Lombardia e di circa 60 istituzioni scolastiche che perderebbero il Preside perché accorpati con altri Istituti. Si tratte di tutte quelle scuole collocate in montagna o a scarsa densità abitativa. La Provincia di Como non è esente da questi tagli. Numerose scuole elementari o medie del centro alto lago e del triangolo lariano rientrano in questo triste elenco. Queste paventate chiusure completano il dato drammatico già annunciato di tagli ed esuberi del personale della scuola e preludono a un abbassamento generalizzato della qualità dell’istruzione pubblica».
Non coincidente tuttavia la valutazione sul da farsi per contrastare l’attacco berlusconiano alla scuola pubblica e al diritto alla studio delle comunità lariane.
Tettamanti dichiara che «oggi è il tempo della protesta e delle proposte alternative per difendere il diritto all’istruzione anche per coloro che abitano in territori montani o a scarsa densità abitativa», mentre Braga, confidando sull’ordine del giorno accolto dal Governo nel quale c’è l’impegno a concordare, con le Regioni, gli enti locali e gli uffici scolastici regionali, qualsiasi intervento di razionalizzazione, afferma che «Fermo restando il giudizio negativo sul provvedimento, credo che se, come temo, il decreto verrà convertito così com’è, occorrerà vigilare perché almeno questo impegno sia rispettato. Tuttavia, le numerose prese di posizione da parte di amministratori locali di qualsiasi colore politico e di molti operatori della scuola della nostra provincia, sono il sintomo di una crescente e diffusa preoccupazione circa gli effetti del decreto Gelmini imposto dalla maggioranza, Lega compresa, senza nessun confronto con quei territori che si vanta di rappresentare e che rischia di determinare un peggioramento della già difficile situazione delle scuole comasche».

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