I Consiglio comunali di Como del 7 e 8 aprile 2009

Nei consigli comunali di lunedì 6 e martedì  e 7 aprile si è aperta la discussione sul Bilancio comunale. Ma gatti denuncia: «A pagina 48 del Bilancio è scritto di attuare un maggiore coordinamento fra polizia locale e altre forze dell’ordine per evitare nei parchi pubblici assembramenti di extracomunitari». 

 

Polemiche sulla chiusura festiva per il 25 aprile ed il Primo maggio. Pasquale Buono, Fi: «In quale città turistica nei giorni festivi si trova tutto chiuso? Non è un bel biglietto da visita». «Per le due festività c’è un regolamento regionale – ha ribadito Donato Supino, Prc – se si vuole fare qualcosa di più deve essere una cosa condivisa».

Un minuto di silenzio, chiesto dalla consigliera Silvia Magni, Pd, è stato osservato per le vittime del terremoto in Abruzzo.

L’occasione del Bilancio comunale permette di dare voce sulla politica economica e sociale cittadina a tutti i consiglieri, «se non ora quando noi peones della politica possiamo far sentire la nostra voce» ha chiaramente dichiarato Bruno Saladino, Pd. Infatti le domande di chiarimento e la discussione, che prevede 30 minuti di intervento per consigliere, danno modo soprattutto agli esponenti delle minoranze di esprimere il proprio parere sugli indirizzi del governo cittadino.

I membri della maggioranza, salvo la Lega, sono stati per il momento restii a esprimersi, anche a favore, della deliberazione di Bilancio. Alcune riunioni prima dei consigli hanno visto dibattiti accesi fra i consiglieri che sostengono la Giunta Bruni che non si sono presentati in massa per la discussione del documento principale dell’amministrazione comunale tanto che il 7 aprile ad una verifica del numero legale richiesta da Mario Lucini, Pd, si sono trovai in aula, compreso l’esponente del Pd, solo in 22.

Una querelle sulla consegna di alcuni documenti, aperta dalle minoranze, è sorta nel copro delle due serate ed è stata chiarita solo nella seconda con la disponibilità alla consegna quanto prima.

Dalle opposizioni è stato rilevato come il bilancio sia legato alla vendita delle Ticosa «le risorse non ci sono» ha detto Vittorio Mottola, Pd.

«Si potrebbero rinegoziare i mutui» ha proposto Mario Molteni, Per Como, a cui ha risposto Domenico Serrentino, Fi, «verrebbero cambiati solo con la vendita della Ticosa e quindi verso la fine dell’anno non permettendo di avere introiti per finanziare opere».

Tutto è quindi legato all’area dell’ex Tintoria comense che non dovrebbe essere venduta questo autunno. Soldi, se arrivano, «di cui potremmo disporre solo negli ultimi tre mesi dell’anno» ha sottolineato Lucini. Infatti sono previste alienazioni come quella dell’asilo di via San Bernardino «proprio quando verrà fatto un nuovo insediamento all’ex Consorzio, dove andranno allora i bambini dei futuri residenti?» si è chiesto Lucini.

Una situazione aggravata dal fatto, per Dario Valli di Area 2010, che «stiamo prevedendo solo opere manutentive e riparative, senza un progetto più grande».

In attesa di una svolta, Supino ha parlato anche di lavori socialmente utili per superare la crisi. Il consigliere comunista si è detto pronto ad accantonare le molte riserve sul bilancio «se ci fosse un aiuto sostanziale alle famiglie».

Sulla futura erogazione dei contributi anticrisi ha chiesto chiarimenti Franco Fragolino, Pd, «sarà come il bonus regionale attribuito solo, per gli stranieri, a chi è in possesso della carta di soggiorno e non il permesso di soggiorno, per cui è in corso un ricorso al Tar».

Sui buoni scuola stanziati dal Consiglio comunale e eliminati dal bilancio, i fondi da loro destinati sono stati inglobati nei 500mila euro anticrisi, è ritornata Roberta Marzorati, Per Como, «Come possiamo dire alla gente che il Consiglio comunale non è sovrano?». Sulla riforma Gelmini poi la consigliera ha aggiunto «diminuendo il tempo scuola, tranne in via Fiume, il periodo pomeridiano verrà sostituito con il doposcuola a pagamento un aggravio per le famiglie».

Di opere annunciate già dal bilancio dell’anno scorso, e non fatte, hanno parlato sia Magni che Lucini, per la ristrutturazione del centro civico di Albate.

Il Politeama è stato citato da Emanuele Lionetti, Lega, che ha anche auspicato la depurazione e la balneabilizzazione del primo acino del lago.

Critiche al piano di alienazione del patrimonio immobiliare comunale sono giunte da Bruno Magatti, Paco, contrario alla vendita delle proprietà residuali di condominio «contro la ghettizzazione dell’edilizia residenziale pubblica». Il consigliere ha infatti sostenuto «una ridistribuizione all’interno di strutture di maggiore qualità e diversa composizione sociale».

«Evitiamo almeno cadute di tono – ha poi aggiunto – quando per la sicurezza a pagina 48 del bilancio è scritto di attuare un maggiore coordinamento fra polizia locale e altre forze dell’ordine per evitare nei parchi pubblici assembramenti di extracomunitari. Cosa si farà per le badanti moldave che si trovano nei giardinetti lungo le mura?»

La discussione non è ancora finita d è stata rimandata a giovedì 16 aprile agli atti resterà una frase di Saladino «Per che cosa verrà ricordato il sindaco Bruni, primo sindaco del nuovo secolo?». [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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