L’autostrada LecCoVa non s’ha da fare

Pubblichiamo integralmente la lettera dell’ambientalista comasco Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente Ilaria alpi di Merone, sulla progettata autostrada Lecco-Como-Varese.

«Egregio direttore, all’autostrada Lecco-Como-Varese (LecCoVa, mi sembra un nome adatto) ci crede solo il comitato promotore, cioè le imprese che – sperano loro – dovranno spandere un bel po’ di cemento e asfalto per realizzare la nuova infrastruttura. Il tutto è tristemente scontato. Così come scontato è che la (ri)proposta della Pedemontana bis (o ter?) venga fuori ora che siamo in campagna elettorale per le regionali: fanno finta di litigare il Pdl di Formigoni (pro-strada da sempre) e la Lega di Castelli e Carioni (contro fino a ieri), mentre il Pd dice no ma anche sì tra qualche anno (?). Niente di nuovo anche qui, la solita manfrina per confondere – ancora una volta – gli elettori. E allora anche noi ambientalisti facciamo il nostro (scontato) dovere: l’autostrada LecCoVa non s’ha da fare, è inutile e dannosa, non abbiamo bisogno di nuove strade, di altra devastazione in un’area – quella a nord di Milano – tra le più cementificate al mondo, con livelli di inquinamento tra i più elevati del globo. Mentre a Copenaghen i potenti della Terra cercano – o fanno finta – di impegnarsi per ridurre l’inquinamento, in Lombardia i politici e i costruttori non sanno far altro che proporre nuove strade; che tristezza! Basta con ‘sti politici che sanno solo mettere a disposizione territorio per la speculazione. E basta con ‘sti imprenditori che sanno solo chiedere soldi pubblici per i loro affari. I 38 km della LecCoVa costerebbero quasi 2 miliardi di euro, circa 100 milioni di vecchie lire al metro, cioè il costo di una villetta a schiera ogni 4 metri di strada! Per non parlare dei danni ambientali».

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