Il Consiglio comunale di Como di giovedì 25 febbraio 2010

Bocciata la mozione pro Haiti. I dipendenti della Cà d’industria vanno in Consiglio comunale.

Donato Supino, Prc, ha attaccato nuovamente, chiedendone le dimissioni, l’assessore al verde Peverelli per la gara d’appalto per la raccolta sui rifiuti da rifare dopo che l’unico partecipante, Econord, non ha raggiunto i requisiti minimi. Per il consigliere comunista il problema fondamentale è stato mettere la disponibilità della piattaforma ecologica già all’interno del bando: «qualcuno ha parlato di poter dare al vincitore della gara via Somigliana, ma è un deposito non una piattaforma ecologica».
Roberta Marzorati, Per Como, ha rilevato una situazione di possibile pericolo per la salute dei residenti nei pressi di un palazzo tra viale Masia e via Recchi da cui stanno per essere asportati pannelli di eternit.
Marcello Iantorno, Pd, ha segnalato alcune zone, come in via Dante, dove non funzionano gli impianti di illuminazione.
L’inizio della seduta è stata movimentato dalla presenza di una trentina di dipendenti della Cà d’industria con uno striscione, prontamente riavvolto dopo l’indicazione del presidente del Consiglio Pastore, con scritto «Giù le mani dalla Cà d’industria».
Nessun consigliere ha riportato nella preliminari la presenza dei lavoratori, che si sono spostati in Sala stemmi, assieme ad alcuni esponenti delle minoranze e il rappresentate per le opposizioni nel Consiglio di amministrazione dell’ente assistenziale comasco Romolo Vivarelli, che era stato interpellato dai consiglieri per alcuni chiarimenti.
Una riunione parallela a quella consiliare molto accesa che ha visto in alcuni momenti in difficoltà l’esponente del Cda aziendale quando ha riferito come altre realtà abbiano esternalizzato il servizio mensa «in realtà come l’Ospedale S. Anna è stato già fatto» ha dichiarato, «e come si fa senza cucina nel caso in cui un anziano soffra di dissenteria e abbia bisogno di un piatto di riso in bianco mettiamo alle quattro del pomeriggio?» è stata la risposta di uno dei lavoratori che temono per il proprio posto di lavoro (potrebbero essere 32 gli esuberi).
Il Consiglio comunale ha invece affrontato la mozione, presentata da Iantorno, che prevedeva di impegnare nel futuro Bilancio di previsione 2010 «un importo fino all’0,80 per cento della somma dei primi tre titoli delle entrate correnti per sostenere i programmi di cooperazione e gli interventi di solidarietà internazionale in favore della popolazione haitiana».
La maggioranza su pressione di alcuni suoi componenti in primis Massimo Serrentino, Pdl, si è ritirata per discutere il da farsi.
Rientrato in aula ha preso la parola Luigi Bottone, Liberi per Como, per dissentire dalla decisione presa, il voto contrario, «restituirò il gettone di presenza e me ne vado» ha dichiarato lasciando l’aula.
Marco Butti, Pdl, ha giustificato il voto contrario citando un documento «condiviso all’unanimità» dalla Commissione terza sulla solidarietà internazionale e gli interventi della protezione civile comasca, lasciando aperta una possibilità «un domani quando stileremo il Bilancio di previsione potremo sicuramente dare continuità a questa linea» oltre alla formazione di un tavolo di confronto.
«Io faccio parte di quella Commissione – ha recisamente comunicato Franco Fragolino, Pd – ma non ho messo la firma su nessun documento! Non è mai stato definito nessun documento…».
Iantorno ha presentato quindi un paio di emendamenti, bocciati entrambi.
Arrivati al voto finale, senza dichiarazioni, la mozione per Haiti, sostenuta dalle minoranze, è stata bocciata dalla maggioranza, salvo un paio di astensioni. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: