Il Consiglio comunale di Como di lunedì 8 marzo 2010

I lavoratori della Cà d’industria tornano a Palazzo Cernezzi. Salta la seduta di lunedì 8 marzo per la mancanza dell’intero gruppo della Lega e di altri esponenti della maggioranza.

Cà d’industria al centro delle preliminari del Consiglio comunale di lunedì 8 marzo, dopo il presidio, davanti alla Prefettura, dei dipendenti e di alcuni parenti avvenuto nella stessa mattinata contro l’esternalizzazione delle mense, che potrebbe essere il preludio ad altri interventi simili e che ha messo in allarme i 32 dipendenti del settore.
«Abbiamo avuto la disponibilità ei vertici della Cà d’industria per un incontro» ha annunciato Emanuele Lionetti, Liberi per Como. Bruno Magatti, Paco, ha affermato «rispetto al Consiglio di amministrazione radicale e sostanziale difformità». «Perché per delle responsabilità di altri devono pagare i lavoratori?» ha chiesto Donato supino, Prc, domandando l’intervento del sindaco come mediatore.
Il sindaco si è quindi sentito in dovere di intervenire sottolineando la propria «attenzione assoluta e totale – anche se – non possiamo influenzare le decisioni della Fondazione». Comunque ha rassicurato «incontrerò il presidente Pellegrino nei prossimi giorni e parteciperò alla Commissione che discuterà della questione, dopo, se lo riterrò opportuno, prenderò delle iniziative».
«L’assessore Molinari può fare un’inchiesta sulla via Milano alta – ha chiesto Roberta Marzorati, Per Como – per verificare il numero di veicoli che si fermano per andare nei negozi?»; per la consigliera solo l’1 per cento si arresta per frequentare i negozi dirimpetto e per questo spera in una futura pedonalizzazione o inversione del senso di marcia.
«Le strade della città sono pinene di buche – è intervenuto Luigi Bottone, Liberi per Como – non si possono chiedere i danni alle ditte che hanno fatto male i lavori?».
Anche le elezioni regionali hanno fatto capolino «in via Castelnuovo ci sono cartelloni abusivi della Lega!» ha denunciato Silvia Magni, Pd, chiedendo l’intervento dei vigili, seguita da Magatti «ormai è una consuetudine, le regole valgono solo quando si appartiene ad un dio minore».
Molte le assenze fra i banchi della maggioranza, tra cui spiccava quella dell’intero gruppo della Lega. Per questo all’appello, uscite le minoranze, è mancato il numero legale (solo 20 i presenti compreso il sindaco).
La seduta è stata dichiarata deserta ed aggiornata a giovedì prossimo, quando dovrà riprendere la discussione sull’intervento nell’area ex Frey di Albate.
Nel frattempo i lavoratori e parenti della Cà d’industria presentatisi in Consiglio, una settantina, hanno preso posto in Sala stemmi dove hanno esposto le loro ragioni e relazionato sull’incontro avuto col prefetto in mattinata ai consiglieri comunali presenti «sono state dette delle falsità, le mense del S. Anna sono in gestite in forma diretta» ha chiarito Matteo Mandressi della Funzione pubblica Cgil. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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