Il Consiglio comunale di Como di mercoledì 26 maggio 2010

Nella seduta del 26 maggio, tra timori per ulteriori attacchi ai servizi ai cittadini con maggiori tasse e anatemi di Lionetti, il Bilancio di previsione è stato così approvato dalla sola, compatta, maggioranza con il voto contrario delle opposizioni e nessun astenuto. Roberta Marzorati, Per Como, ha attaccato frontalmente il sindaco nelle preliminari del Consiglio comunale comasco di mercoledì 26 maggio. «Due anni fa è passato un aumento delle rette delle mense del 10 per cento con una Delibera di Giunta» ha spiegato la consigliera preoccupata per affermazioni sulla stampa sulla possibile revisione delle tariffe per prestazioni individuali, come asili e mense. «Che non esca una Delibera di Giunta – il problema deve essere portato in Consiglio comunale!» ha chiesto Marzorati.

Sull’esperienza di Liberi per Como «dopo un inizio promettente – ha detto Carlo Ghirri – le cose sono cambiate, dopo interventi consiliari non concordati e men che meno condivisi» (sul sindaco e l’amministrazione), per questo il consigliere ha deciso di abbandonare la formazione ed entrare nel Gruppo misto: «torno ad assumere il ruolo di battitore libero».

Pasquale Buono, Pdl, ha posto nuovamente il problema dei posteggiatori abusivi in piazza Roma per cui ha chiesto maggiori controlli.

All’appello le minoranze hanno nuovamente garantito il numero legale per permettere la discussione del Bilancio preventivo, senza di loro sarebbe saltata la seduta.

In un clima sempre più rilassato è continuata la discussione sugli ultimi ordini del giorno proposti con la consueta modalità dell’abbandono dell’aula da parte di gran parte dei consiglieri di maggioranza durante la discussione per ricomparire solo al momento del voto.

Grandi intese su quelli proposti dalla maggioranza che sono stati approvati all’unanimità bocciati quelli delle opposizioni.

L’assemblea di Palazzo Cernezzi ha deciso di posizionare cartelli stradali che indichino il Mercato coperto, di riqualificare viale Geno per «la messa in sicurezza della passeggiata, la valorizzazione della sua vocazione turistica, l’individuazione di una soluzione definitiva per la difficile convivenza tra automobili e persone».

Non è passata invece la proposta di Marcello Iantorno, Pd, di rivedere il premio agli ingegneri Ferro e Viola. In un primo momento dall’ufficio di presidenza è venuta l’indicazione di soprassedere al voto perché ricompreso in un ordine del giorno già approvato. Ma, dopo l’insistenza delle minoranze per discuterlo, al è stato bocciato, «ma se era uguale ad uno approvato all’unanimità, e non se ne doveva neanche parlare, perché ora che è stato votato è stato bocciato?» ha chiesto retoricamente Bruno Saladino, Pd.

Il Consiglio ha dato voto favorevole alla riduzione delle spese correnti e al tentativo di recuperare fondi dall’Unione europea e dallo Stato italiano proposta da Emanuele Lionetti, Liberi per Como. Un argomento su cui è intervenuto anche il sindaco che ha fatto riferimento alla Finanziaria in gestazione «faremo i nostri sacrifici se dovesse esserci una riduzione delle risorse».

Non è passata poi la proposta di Bruno Magatti, Paco, per «sostenere a tutti i livelli i progetti di vita indipendente delle persone con disabilità» e per «reperire  tutte le risorse, a tal fine necessarie, in modo tale da risultare adeguate ai costi affrontati e ai compensi contrattualmente previsti per gli assistenti alla persona, sapendo che il supporto ai progetti di vita indipendente rappresenta un sostanziale risparmi», garantendo «tempi certi e sicurezza nella continuità dell’erogazione». «Non è necessario un ordine del giorno che massimizza e rende esclusivo questa azione sociale – ha detto Bruni – è ridondante rispetto a quanto si fa e oltre le reali capacità e possibilità, vorrebbe dire tagliare ad altro».

Qualche piccola sorpresa nelle dichiarazioni finali di voto dove Dario Valli, Area 2010, ha, per la prima volta, deciso di votare contro «questo è un bilancio verità di metà mandato – ha affermato – si misura la lontananza fra quanto previsto e quanto effettivamente realizzato». «Se lei mi tradirà un’altra volta la perseguiterò per tutta la vita!» ha minacciato un accalorato Lionetti dopo avere denunciato varie mancanze dell’amministrazione pur mantenendo la fiducia al sindaco.

Il Bilancio di previsione è stato così approvato dalla sola, compatta, maggioranza con il voto contrario delle opposizioni e nessun astenuto.

La discussione si è spostata quindi sul Consuntivo «il termine per l’approvazione era il 30 aprile – ha dichiarato l’assessore Gaddi – e se non lo approviamo entro il 31 maggio saremo equiparati agli enti dissestati. Se dovesse avvenire c’è il rischio della diminuzione dei trasferimenti oltre alla possibilità di una azione di sostituzione della Prefettura su indicazione governativa».

Iniziata la discussione Luca Gaffuri, Pd, ha fatto una dettagliata analisi tecnica dell’elaborato proposto definendo il Comune di Como «Un ente non in grado di coprire le spese di esercizio con le relative entrate», che per sopravvivere vende i gioielli di famiglia e il territorio (con gli oneri di urbanizzazione). Dopo di lui hanno preso la parola Alessandro Rapinese, Area 2010, e Donato Supino, Prc, intervenuti anch’essi sulla politica seguita dall’amministrazione comunale, finché data l’ora la seduta è stata aggiornata ad oggi. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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