Sdegno nel mondo politico e associativo comasco contro l’omofobia degli amministratori comaschi
Bruni e Gaddi, d’accordo con Berlusconi, suscitano le polemiche di chi combatte le discriminazioni omofobe nel Comasco.
Sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Como hanno seguito a ruota e confermato le ultime esternazioni omofobe del presidente del Consiglio incorrendo nella condanna dei Giovani democratici di Como: «Riteniamo un segnale negativo apprezzare e ironizzare sulla frase pronunciata dal Presidente del Consiglio sugli omosessuali. Ricordiamo che il Consiglio Provinciale di Como ha recentemente approvato un ordine del giorno, presentato dal gruppo Pd, contro l’omofobia. Sarebbe opportuno, come ha anche dichiarato il Ministro per le pari opportunità Carfagna, astenersi dal fare certe battute» hanno dichiarato il segretario provinciale Alessandro Briccola e il coordinatore cittadino Lorenzo Battarino. A loro si è aggiunta l’Associazione ComoGayLesbica, «che rappresenta le persone omosessuali del territorio comasco» e che «prende atto di un atteggiamento discriminatorio nei loro confronti».
In una nota alla stampa l’associazione sottolinea «l’atteggiamento ingiustificato di personalità istituzionali che devono garantire le leggi, offende e denigra gli omosessuali. Pertanto ComoGayLesbica, difendendo tutte le persone omosessuali che soffrono e si sentono vittime di un’intolleranza gratuita, è estremamente costernata da questa presa di posizione pubblica in netto contrasto con le leggi e i diritti di pari uguaglianza sociale degli uomini e delle donne».
Per questo prosegue il comunicato «l’Associazione chiede agli organi competenti, all’Ufficio Antidiscriminazioni Razziali e al Presidente della Repubblica, quale garante della Costituzione Italiana, che vengano trovate delle soluzioni efficaci che possano portare serenità nell’animo di tutti gli omosessuali che vivono in un perenne conflitto con la società in quanto, appunto, discriminati». Un atteggiamento che vuole essere ad ogni modo propositivo data l‘intenzione di «continuare a lavorare con le istituzioni».
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