Presentato il progetto Il raggio del suono

L’assessore regionale alla famiglia Giulio Boscagli ha presentato il progetto Il raggio del suono alla Residenza sanitaria assistenziale per disabili Sim-patia a Valmorea.

 

Uno «strumento – come spiega un comunicato di Regione Lombardia –, basato sulla tecnologia a ultrasuoni, che permette di controllare apparecchi musicali e multimediali attraverso il movimento nello spazio». «Questo strumento consente, attraverso un fascio di raggio ad ultrasuoni – prosegue la nota –, di captare i movimenti della persona e può essere calibrato su movimenti più o meno ampi (da movimenti del corpo nello spazio fino al movimento più fine delle dita di una mano), permettendo così alle persone con disabilità motoria di produrre suoni che insieme fanno musica».

Un evento che è stato ‘occasione per una piccola autocritica «se andiamo a vedere il settore sociale e socio sanitario resta ancora troppo poco finanziato in confronto al settore sanitario», anche se Boscagli ha voluto in ogni modo lodare il proprio operato: «In questi anni abbiamo realizzato una rete di servizi diffusi sul territorio, in grado di offrire risposte differenziate ai molteplici bisogni. Inoltre, da qualche anno, la Regione ha manifestato un interesse particolare verso la tecnologia domotica, come nuova frontiera dell’autonomia residenziale dei disabili gravi». E ha aggiunto «in Lombardia sono presenti servizi in grado di offrire risposte differenziate ai molteplici bisogni. Abbiamo introdotto, a seconda delle varie esigenze e dei differenti gradi di disabilità, la residenza socio-sanitaria per persone disabili (79 Rsd per oltre 3.700posti), moltiplicato negli anni le comunità sociosanitarie, che oggi sono 160 con più di 1.400 posti, i centri diurni per le persone disabili (250 con circa 6.300 posti) e i servizi di formazione all’autonomia, i cosiddetti Sfa, 83 su tutto il territorio regionale che raggiungono oltre 1.400 persone e i 115 centri socio educativi con più di 2.300 posti». Ovviamente non solo strutture pubbliche ma anche private che, per l’assessore, «permettono di coniugare opportunamente l’utilizzo del voucher sociosanitario, per consentire una reale libertà di scelta».

 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: