Il Consiglio comunale di Como di lunedì 29 novembre

Palazzo Cernezzi approvata la variazione di Bilancio, -25% a sindaco e assessori. «Nel prossimo 2,5 milioni di tagli» ha annunciato l’assessore Gaddi

Nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 29 novembre Roberta Marzorati, Per Como, ha riposto il problema dell’elettromagnetismo e delle antenne attorno alla città di Como, Arturo Arcellaschi, XXX, ha chiesto, per irempire l’autosilo di Val Mulini, di concedere la sosta gratis per natale, Marco Butti, Pdl, ha chiesto di torvare una soluzione per la mancanza di posteggi a P. Chiasso. Il sindaco Bruni ha risposto alle accuse sulle nomine nelle partecipate del democratico Marcello Iantorno affermando di avere fatto tutto nel pieno rispetto delle leggi. «Se il sindaco ha annunciato di attivarsi per il signor Scarano, perché non lo fa anche sull’appalto?» si è chiesto Alessandro Rapinese, Area 2010, che ha anche posto il problema delle ordinanze sbagliate contro i locali aperti la sera dopo che, in seguito ad un ricorso al Tar di un esercente, il Comune ha dovuto riconoscere la nullità del proprio atto e deve pagare le spese processuali. «Sono tre settimane che aspetto di avere dei documenti dagli uffici!» ha detto il capogruppo del Pd Mario Lucini che ha denunciato la richiesta documentazione sulle parastie a lago senza ottenere risposta ed poi segnalato alcune situaizone di pericolosità sulle strade cittadine.

Da maggioranza e opposizione sono stati fatti auguri per la pronta guarigione ed espressa solidarietà alla vicesindaca Ezia Molinari, colpita da un ictus e ricoverata in ospedale.

 

Bilancio e tagli

Ripresa la discussione sulla variazione di Bilancio Emanuele Lionetti, Autonomia liberale per Como, ha attaccato l’assessore al bilancio, «che non sa fare i conti», e alla cultura Gaddi scatenando l’ironia di Bruno Magatti, Paco, «sembra non aver votato il Bilancio preventivo… è un’operazione di immagine».

Gaddi ha quindi replicato a tutti gli interventi ammettendo che «l’eliminazione dell’Ici ci ha creato delle difficoltà oggettive. Dal punto di vista del bilancio comunale non è stata una scelta utili» e ha annunciato tagli per 2,5 milioni nel prossimo documento finanziario.

Sono stati quindi discussi un emendamento e due ordini del giorno.

 

Grandi mostre e neve

Il primo, presentato da Mario Lucini, Per Como, chiedeva il trasferimento di 30 mila euro dal ripianamento del buco della grande mostra «all’acquisto di mezzi spalaneve». Un documento irricevibile dagli uffici tecnici perché contro «impegni contrattuali già assunti». «Abbiamo un contratto con Csu che prevede la copertura in caso di sforamenti» ha detto l’assessore al Bilancio, «ma allora si può sforare di qualsiasi cifra? Anche di un milione?» ha risposto un esterrefatto Molteni. «È stato approvato con il Bilancio preventivo quando è stato deciso di fare la mostra con tutto ciò ch ne consegue» ha spiegato il segretario generale Fabiano. Al voto gli schieramenti si sono completamente sparigliati e la proposta non è passata.

 

Diminuzione del compenso di sindaco e Giunta

Giampiero Ajani, Lega, ha presentato un ordine del giorno del suo gruppo che chiedeva di diminuire del 25 per cento il «compenso di sindaco e assessori». «Ci sono dei passi già fatti che rimangano nel cassetto» ha precisato Magatti riferendosi alla riforma del Regolamento comunale per rendere più efficiente l’amministrazione e sull’efficacia della attività si sono trovati d’accordo le minoranze più che sulla consistenza degli emolumenti agli amministratori. La proposta è in ogni modo passata.

 

Mutui per sistemare la città?

L’assemblea ha affrontato così l’ultima proposta di Molteni per l’accantonamento di una quota per l’accensione di un mutuo per la sistemazione delle strade e l’estensione del sistema fognario «con 250 mila euro si possono chiedere 3,5 milioni da rimborsare in 20 anni». Il consigliere ha sottolineato l’importanza della finalizzazione degli obiettivi all’interno del Bilancio. Non tutti d’accordo anche fra le opposizioni, per Iantorno un intervento finalizzato dovrebbe essere fatto per il Politeama. Scettico sull’attuazione di un ordine del giorno Magatti «non è vero che non si produce nulla la delibera sulla Ticosa è ferma negli uffici a causa di un ordine del giorno» ha controbattuto Rapinese. «Non vogliamo lasciare impegni alle future amministrazioni» ha dichiarato Lionetti. Col voto contrario della maggioranza la proposta è stata bocciata.

La stessa maggioranza che compattamente ha approvato la variazione di bilancio (contrarie tutte le opposizioni). [Michele Donegana, ecoinformzioni]

 

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