Economia di relazione

Ospite del quarto appuntamento del convegno Economia scelta, ciclo di incontri dedicato alla crisi e ai nuovi confini della libertà economica, organizzato dai docenti promotori del progetto bibliotecaviva dell’Itc Caio Plinio Secondo di Como, Emilio Novati, presidente di Altraeconomia,  ha trattato martedì 5 aprile il tema Economia di relazione. Applicazione delle strutture economiche di base per un nuovo paradigma di economia. Studenti molto attenti e partecipativi come sempre su un tema di non facile trattazione e interpretazione.

Novati ha innanzitutto illustrato il concetto di economia, dal greco oiko-nomos, amministrazione delle cose domestiche per rispondere ai bisogni quotidiani delle persone e regolare i modi sociali del loro soddisfacimento. L’economia, quindi, è “solidale”.

Ma smette di esserlo quando con la nascita del mercato capitalistico e lo sviluppo della teoria economica individualista si teorizza l’interesse individuale come molla dell’economia di mercato.

Dopo avere analizzato i caposaldi della teoria individualistica, Novati ha evidenziato come sia falso che Mercato e sistema capitalistico coincidono, in quanto il mercato è sempre esistito come luogo di scambio delle merci per soddisfare i bisogni reciproci in una comunità o tra comunità diverse. Le sue regole, però, erano date dalle comunità che se ne servivano ed erano funzionali ai loro bisogni, come lo erano la terra, i pascoli, l’acqua…beni comuni da proteggere perché necessari alla vita quotidiana.

Particolarmente interessante la contrapposizione dei concetti di globalizzazione e mondializzazione. La globalizzazione ha prodotto l’accelerazione verso una finanziarizzazione dell’economia mondiale e il prevalere delle multinazionali, l’accentuazione dello scambio diseguale tra nord e sud e l’innovazione di processo (delocalizzazione) e di prodotto (obsolescenza) per soddisfare la domanda di una minoranza di consumatori concentrata nei paesi ricchi e in piccole élite nel resto del mondo.

La Mondializzazione si propone come alternativa alla globalizzazione perché torna a porre al centro dell’economia le comunità, i loro bisogni, la loro cultura, la loro percezione del bene comune. Si punta, quindi, alla riaffermazione degli interessi locali e nazionali dei singoli soggetti coinvolti nell’economia mondiale, della loro cultura senza cadere nel localismo e nell’isolamento, della loro capacità di riappropriarsi del mercato come strumento di soddisfazione dei bisogni reali delle popolazioni, della difesa dei loro beni collettivi in nome del Bene Comune.

Continue e interessanti le incursioni di studenti e docenti durante la trattazione rendendo stimolante il confronto. Evidente la soddisfazione dei partecipanti per il vivace dibattito occasione di scambio e crescita per tutti.

Mercoledì 13 aprile alle 14.30 nella biblioteca dell’istituto l’ultimo incontro del convegno con il sociologo Mauro Magatti su Crisi economica e ricadute sociali. [Rosa Mucerino per ecoinformazioni]

Scopri di più da [Arci - Giornalismo partecipato]

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading