Il Consiglio comunale di Como di giovedì 22 settembre
Approvata la variazione di Bilancio per CoopSussi i minori in affido e l’accoglienza dei richiedenti asilo
Preliminari
Nelle preliminari al Consiglio comunale Silvia Magni, Pd, ha chiesto maggiori controlli in via Falciola ad Albate, dove un gruppo di adolescenti è al centro di alcuni episodi di schiamazzi e atti di vandalismo e sottolineato l’importanza di una educazione alla mobilità «dato che oggi si conclude la settimana della mobilità a cui il nostro Comune ha aderito negli anni passati» e chiesto un’estensione dei pedibus per i ragazzini della scuola dell’obbligo.
Pasquale Buono, Fli, è tornato sul bando per l’assegnazione delle iniziative natalizi «non lo ho ancora visto pubblicato», «è possibile scinderlo in due, una parte per il natale in piazza Cavour e uno per capodanno?» ha quindi chiesto, prima di lanciare una stoccata al sindaco «è vero che la nostra partecipata Acsm ha assunto una persona che per anni è stato il suo portavoce?».
Giampiero Ajani, Lega, si è invece lamentato della macchinosità per la prenotazione degli spazi per le iniziative «prima si fa via pc, poi si va in via Odescalchi, un passaggio qui all’Ufficio protocollo e ultimamente anche in via Italia libera», mentre Vittorio Mottola, Pd, ha riproposto il problema dell’utilizzo della linea 12 da parte dei ragazzi della Magistri Cumacini «i cittadin sono andati alla sede dell’Asf in via Asiago per chiedere l’anticipo della corsa della una per permettere di caricare i ragazzi, l’azienda ha risposto che non può farci niente perché è una decisone del Comune». «Se volete eliminare la linea 12 ditelo!» è sbottto e ha dichiarato di consegnare una lettera con 30 firme di 30 famiglie a sostegno della proposta di cambiamento d’orario.
Alessandro Rapinese, Adesso Como, ha posto il problema delle assegnazioni delle case popolari e segnalato il caso di una persona che ha fatto un passaggio in avanti in graduatoria e, leggendo stralci del Regolamento, ha contestato la propria espulsione dall’aula il 25 luglio scorso, «le delibere assunte quel giorno sono nulle perché una parte del popolo comasco non ha potuto essere presente» ha dichiarato.
«Ho capito che da qui a fine mandato non verrà fatto nulla per Villa Olmo nonostante i 150mila euro stanziati» ha detto Luigi Bottone, Pid, che ha chiesto anche i perché della vendita di una sola farmacia comunale «in Commissione era stato detto che tutte le farmacie erano in debito».
«La Commissione non ha deliberato di vendere!» ha precisato Donato Supino Prc, che ha chiesto anche le nomine del Cda della Ca’ d’industria «la situazione precaria per non dire drammatica non c’è più una direzione una guida». «I nomi ci sono già, attendo la nomina di Regione – ha risposto il primo cittadino – l’ho sollecitata credo arriverà entro breve».
Roberta Marzorati, Per Como, ha voluto rendere partecipi i consiglieri della sua richiesta di avere un’illustrazione dei progetti precedenti a quello attuale nella seduta sulle paratie di lunedì 3 ottobre.
Variazione Bilancio di previsione
L’assemblea ha quindi affrontato una variazione al Bilancio di previsione che coinvolge la partecipazione in CoopSussi, per 70mila euro, e due voci dei servizi sociali, per 270mila euro, la gestione del Centro di accoglienza di Tavernola e gli affidi di minori.
«Ho perplessità su come vengono ospitate le persone – il commento di Supino – non sono convinto dalle continue proroghe di questo Comune» ha aggiunto riferendosi a quella per la gestione del Centro
«Nel periodo estivo è stata fatta una ramanzina morale da parte del prefetto di Como e dalla Provincia per la poca disponibilità all’accoglienza – ha esordito Marco Butti, Pdl – ma da sempre, da ormai venti anni, abbiamo dato e continuiamo a dare tanto». «Invito la Commissione a fare un sopraluogo, la situazione è improponibile – ha proseguito il consigliere – da due anni una c’è una cospicua somma a bilancio per la ristrutturazione dello stabile, le camere non sono più idonee, l’intervento non si può rinviare ancora». Una descrizione impietosa di un struttura in cui sia i servizi igienici che le porte sono ormai in condizioni disastrose e che per l’esponente del Pdl non può accoglier epiù di 25 persone. La gestione negli anni ‘98-’04 «cercava un clima di rasserenazione con gli ospiti e il quartiere, che ora non vedo. Sarà cambiato qualcosa nella cooperativa va fatto un approfondimento non si può rischiare che la situazione possa degenerare» ha concluso Butti. «Per affrontare l’emergenza profughi – ha risposto la dirigente del settore Gualdoni – abbiamo dovuto rinunciare a dare il via ai lavori di ristrutturazione e recentemente la struttura è stata imbiancata a cura degli ospiti e sono state riparare le porte con del compensato».
«Abbiamo un centro a Prestino inutilizzato! Usiamolo» ha affermato Supino riferendo sia via Sacco e Vanzetti trovando ‘accordo dell’autonomista Emanuele Lionetti «è chiusa da sei anni, la struttura s logora anche così, invito a fare un sopraluogo».
«Ho già avuto modo di constatare le condizioni in cui versa la struttura di Tavernola – ha preso la parola Bruni – non è degna di un paese come l’Italia e Como» che ha aggiunto «è più serio e più dignitoso chiudere la struttura piuttosto che gestirla in questo modo».
«Parlate del sesso degli angeli» il commento di Ajani su CoopSussi, «non credo proprio» gli ha risposto Mottola. «Il Comune di Como traina questo progetto sia sul versante italiano che svizzero» ha spiegto il dirigente Patrignani «e il programma Interreg è finanziato in sinergia con il territorio», sono coinvolti 15 enti italiani e 2 svizzeri. Patrignani non ha nascosto alcune difficoltà prima fra tutte il ritardo sui progetti sul lavoro in Svizzera che incontra resistenze «dopo lo scudo fiscale e i ristorni». La variazione è alla fine uno spostamento di fondi già impegnati da un anno con l’altro a causa di un ritardo nel finanziamento dall’ente di gestione «da una nostra previsione su tre anni si è concentrato tutto in questi giorni».
La variazione di Bilancio è passata quindi all’unanimità con qualche astensione.
Reinserimento ex detenuti
La discussione è tornata poi sugli interventi di reinserimento per gli ex detenuti della Casa circondariale.
Marcello Iantorno, Pd, ha tracciato un quadro della situazione carceraria corrente «per decenni la popolazione carceraria si è attestata sui 40-45 ora tocca i 60-65mila detenuti». «Al Bassone dovrebbero esserci 421 persone però sono il 25-30% in più e solo il 10% svolge un’attività lavorativa – ha proseguito l’avvocato – in carcere si sconta sì una pena ma si rischia di perderne la finalità che è anche quella del recupero del condannato».
«Tutta la delibera è pura propaganda elettorale – ha ribadito, come nella seduta precedente, Lionetti – io non voterò». «Faccio fatica a capire l’accusa di utilizzare questo argomento per scopi elettorali – la replica del proponente Butti –, non ho competenze per allegare la cifra esatta e non ho gli strumenti tecnici, comunque si dovrebbe fare in Bilancio di previsione».
Approvato un emendamento migliorativo del testo, con riferimenti al Piano di zona, di Franco Fragolino, Pd, e il coinvolgimento dell’Ordine degli avvocati, su proposta di Iantorno, sono stati bocciati un emendamento di Supino, che avrebbe voluto definire la cifra di casa popolari da destinare, la proposta, sempre di Iantorno, di un kit di sopravvivenza all’uscita del carcere, e un emendamento di Rapinese.
Il consigliere di Adesso Como voleva mettere dei distinguo per chi «commette reati contro la pubblica amministrazione, magari politici che hanno incassato mazzette, corrotti, o incriminati per concussione». «Non credo che abbia fatto falsi in Bilancio abbia bisogno di questi aiuti» gli ha risposto il socialista Vincenzo Sapere. «Si tratta di propaganda elettorale – i commento del capogruppo del Pdl Claudio Croengia – se si devono fare discriminazioni fra i tipi di reati, penso chi vende morte non possa rientrare in questi benefici e ci sono reati ignobili tanto quanto la corruzione». Su questo è intervenuto Rapnese ritenendolo un attacco personale con riferimento alla sua famiglia. «Mi imbarazza questa personalizzazione continua che cerco di evitare fortemente, è una battaglia quella contro la droga che faccio da 15-16 anni, dei problemi famigliari del consigliere Rapinese non me ne frega un emerito niente» la secca risposta di Corengia.
Rimasti in sospeso un emendamento di Fragolino, con dei miglioramenti del testo, con un subemendamento Magni inteso a chiarire la formazione della Commissione che opererà sull’argomento, data l’ora, la seduta è stata aggiornata. [Michele Donegana, ecoinformazioni]
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