Il teatro dipinto di Fo

Fino al 15 gennaio 2012, le sale del m.a.x. Museo di Chiasso ospiteranno la mostra “Dario Fo: la pittura di un narratore”, ampia personale dedicata alla produzione figurativa del grande regista e attore italiano. Maestro riconosciuto a livello internazionale per gli indiscussi capolavori realizzati in ambito teatrale e letterario, lungo l’arco della sua poliedrica carriera Fo ha raggiunto un discreto successo anche in qualità di pittore, e le sue opere figurative costituiscono un tassello fondamentale per comprendere appieno lo sviluppo della sua articolata ricerca artistica. Anzi, come ha affermato egli stesso recentemente: “Ancora oggi talvolta penso che la pittura sia il mio mezzo di espressione primaria”.

Il percorso espositivo, che si estende anche agli spazi dell’antistante SpazioOfficina (ma solo fino al 15 di ottobre), presenta una vasta selezione di oltre 200 opere – tra tele di grande formato, schizzi preparatori, arazzi e… marionette – che rendono conto dell’intera produzione figurativa dell’autore: dalle prime realizzazioni del periodo cubista alla “serie” dedicata alla moglie e collega Franca Rame, dalle locandine dei vari spettacoli fino ai disegni più recenti. “Ho recitato i pezzi che prima ho dipinto”, diceva tempo fa lo stesso Fo durante un’intervista. E, in effetti, le sue immagini sono cariche di una forza che pare trascendere la bidimensionalità della tela per esistere anche oltre ed altrove, in una realtà immaginaria cristallizzata in un istante, immobile in attesa di essere tradotta in spettacolo. Così,  lungo il percorso, alcuni bozzetti si trasformano ed evolvono in scenografie, personaggi  appena tratteggiati in manichini grotteschi (e a volte… inquietanti!) e infine, sul palcoscenico, in attori in carne ed ossa,  in un gioco di rimandi continui che attraverso diverse arti, tecniche e stili concorrono a dare corpo e forma all’inesauribile vena immaginifica del maestro. Purtroppo le didascalie si rivelano spesso del tutto insufficienti per aggiungere veramente qualcosa alla visita, specie se non si conoscono a fondo le opere teatrali della coppia Fo-Rame. Inoltre, usufruire del materiale audiovisivo a disposizione è spesso un’impresa piuttosto ardua: la scarsa qualità dei filmati, e il volume tenuto ad un livello poco più udibile di un fruscio, infatti, rendono abbastanza difficoltoso apprezzare appieno la verve del maestro, ed è necessario armarsi di una buona dose di pazienza ed attenzione se si vuol riuscire a gustare qualche giullarata (che in fondo, però, non ha bisogno di parole) tra una sala e l’altra.

I piccoli inconvenienti tecnici, tuttavia, risultano assolutamente risibili rispetto alla vastità della collezione, e nulla tolgono all’immenso valore delle opere esposte, autentici gioielli partoriti da un artista che, qualsiasi sia il campo di applicazione, con la sua sterminata fantasia è in grado di riempirci di parole, immagini ed emozioni non soltanto gli occhi, citando la “sigla” del suo celeberrimo Mistero Buffo, ma anche, e soprattutto, la mente e il cuore. [Marco Tagliabue – ecoinformazioni]

“Dario Fo: la pittura di un narratore”.

m.a.x. Museo, via Dante Alighieri 6, Chiasso

Orari: martedì-domenica  10.00-12.00 15.00-18.00

Prezzo: Chf. 12 – € 10

Per informazioni: tel. + (0)91 682.56.56; http://www.maxmuseo.ch

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