Dal 1906 al 2015 ricordando il Sirio con Puccini, Sibelius e Mussorgskij

Teatro San Teodoro completamente pieno il 29 gennaio a Cantù per l’inaugurazione della Stagione sinfonica con l’Orchestra sinfonica del Lario. Il direttore Pierangelo Gelmini ha introdotto il concerto legato all’Esposizione Internazionale di Milano del 1906, ovviamente pensando anche alla prossima Expo del 2015. Gli spettatori sono “entrati” nella Milano del 1906 grazie alle parole del direttore che ne ha descritto i fasti e le miserie e ad alcuni assaggi della musica del tempo. L’introduzione non ha tralasciato il legame con l’attualità citando il naufragio del Sirio, nave italiana  carica di emigranti che si inabissò  il 4 agosto del 1906 dopo aver speronato gli scogli della costa spagnola di Capo Palos. Una storia analoga a quelle di tante  carrette del mare che percorrono il Mediterraneo verso l’Italia trasformandolo in un immenso cimitero marino. Una storia che – sottolineata con l’esecuzione del Valzer triste di Sibelius, dedicato a tutti i naufraghi –  raccontata nella Cantù  governata dalla Lega ha avuto un particolare significato di denuncia dell’indifferenza verso i migranti che ieri italiani, oggi provenienti dall’Africa muoiono perché privati dei loro  diritti. Nella seconda parte dedicata alla musica evocativa dell’Intermezzo dalla Madama Butterfly di Puccini e a quella visionaria di Quadri di un’esposizione di Mussorgskij (nell’orchestrazione di Tusmalov e Rimskij-Korsakov) l’orchestra ha saputo rendere pienamente le diverse immagini sonore dei due compositori. Applausi scroscianti del pubblico per entrambe le parti del concerto.

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