Consiglio comunale: sì al mantenimento dell’Asilo di Lora
La Giunta comunale fa dietrofront, l’opposizione vuole discuterne in aula, la maggioranza esce, ma la proposta passa lo stesso a mezzanotte
Chioschi
Più di una trentina di persone hanno partecipato all’incontro, organizzato dal consigliere del Pid Luigi Bottone, fra gli esercenti dei chioschi e l’assessora Sosio sulla gestione sull’assegnazione degli stessi il prossimo anno.
Le edicole e i chioschi sparsi per la città fino a quelli sul lungolago sono da considerarsi come assegnazione di suolo pubblico e secondo la normativa devono essere assegnati con bandi pubblici allo scadere delle attuali concessioni.
I gestori si lamentano del fatto che molte delle concessioni non sono state rinnovate da anni e, mentre hanno apportato delle migliorie alle strutture «alcuni hanno speso centinaia di migliaia di euro, l’Asl ogni tanto ci chiede degli interventi», non sono sicuri di poter riottenere in una gara pubblica i chioschi che gestiscono, il Comune vuole mettere in regola una situazione incerta che cambia per ognuno dei 34 gestori. La maggior parte poi continua a pagare un affitto pur non avendo il rinnovo dell’assegnazione e per questo è andata in Pretura.
«Nei bandi di gara ci saranno criteri per avere, non dico certezze» ha dichiarato l’assessora, subito interrotta «vogliamo certezze!».
Il Comune ha chiesto ad ognuno di portare le fatture dei lavori svolti per valutare un qualche riconoscimento in sede di bando, «voi volete farci i conti in tasca» un’altra voce ha scavalcato quella dell’assessora.
Una situazione che non ha portato al raggiungimento di un accordo salvo l’impegno per futuri contatti.
Bordoli e Ca’ d’industria
Nel frattempo in Consiglio comunale nelle preliminari Donato Supino, Prc, come già fatto dal democratico Marcello Iantorno, ha chiesto le dimissioni della revisore dei conti dell’Amministrazione Bordoli che si è presentata alle primarie del Pdl. Il consigliere comunista ha anche attaccato il vecchio Cda di Ca’ d’industria, dato che la struttura di via Brambilla necessita di essere ristrutturata e non potrà più accogliere nuovi ospiti «Si sapeva dal 2001 e il vecchio Cda non ha fatto nulla, signor sindaco – ha chiesto Supino – si impegni per una proroga».
Asilo di Lora
La discussione avrebbe dovuto essere sui posti auto per residenti, ma dopo una richiesta del consigliere democratico Franco Fragolino è stata votata un’inversione dell’ordine dei lavori anche in funzione della presenza dei genitori dei bimbi ancora presenti in aula, una ventina di persone, per discutere della chiusura dell’Asilo nido di Lora.
Una proposta che non è piaciuta al capogruppo del Pdl Claudio Corengia «ha già deciso la Giunta oggi pomeriggio, lo scopo di tenere aperto l’asilo è già stato raggiunto». Infatti l’assessora alla partita, Veronelli, ha confermato il nuovo indirizzo di Giunta, ricordando gli sforzi dell’Amministrazione per mantenere un servizio che «è a più alta voce di spesa del Comune e di gran lunga» superando i 5 milioni e 800mila euro. I genitori presenti hanno distribuito una lettera di ringraziamento.
Le opposizioni hanno però voluto la discussione e chiesto di votare l’inversione degli argomenti, passata solo in seconda battuta dopo una prima votazione di perfetta parità, 16 a favore e 16 contro con 5 astenuti, fra maggioranza e opposizioni.
La discussione si è quindi spostata sulla delibera, solo dopo una riunione dell’Ufficio di presidenza che ha verificato l’effettiva possibilità di discutere la delibera proposta vista la decisione presa dalla Giunta, essendoci due altri punti qualificanti, la collaborazione da trovare con i Comuni vicini e l’indirizzo a votare al più presto il Bilancio.
«Questo è uno dei tanti teatrini fatti da questa Amministrazione – ha detto il primo firmatario Fragolino – che prima annuncia una cosa e poi fa marcia indietro». Il consigliere democratico ha chiesto di mantenere i «servizi per l’infanzia in città, che fin dagli anni Settanta sono un fiore all’occhiello per Como», più drastico Supino, «andate a tastoni, non avete una visione d’insieme della città». Roberta Marzorati, Per Como, ha parlato della chiusura come di una scelta che va contro i nuovi indirizzi a livello europeo di strutture piccole e decentrate, mentre il consigliere della rondine Bruno Magatti ha chiesto di tornare a una cultura dei servizi e chiesto di collaborare con i Comuni vicini per creare una rete di strutture integrate nel capoluogo «come già si era ipotizzato a metà anni Novanta». Vittorio Mottola, Gruppo misto, ha espresso paura per la diminuzione degli stessi nelle periferie, anche in vista della soppressione delle Circoscrizioni, e invece Alessandro Rapiense, Adesso Como, ha chiesto un documento che confermasse la scelta della Giunta di mantenere l’Asilo: «carta canta e villan dorme!».
Tutt’altro tono dai banchi della maggioranza, per Corengia «abbiamo lavorato in silenzio, come nostra abitudine, e scongiurato la chisura», per l’autonomista Emanuele Lionetti si è invece avuta una fattiva collaborazione su un tema che sta a cuore a tutto il Consiglio.
Una seduta lunghissima con momenti di tensione come quando, insistendo Rapinese per avere un documento scritto, il verbale della seduta di Giunta non ancora redatto dagli uffici, ha fatto perdere le staffe all’assessore che è sbottata «mi spiace che stiate a cavillare su una questione di mera forma di fronte a i problemi della città».
Presentato da Fragolino un emendamento per aggiornare la deliberazione alla scelta dell’esecutivo cittadino di mantenere l’asilo la maggioranza ha abbandonato l‘aula. Solo gli esponenti di Fli più Lionetti e Massimo Serrentino sono rimasti con le opposizioni, ma non sono bastati a garantire il numero legale. Dopo i 15 minuti da Regolamento all’appello il numero legale è stato ritrovato e allo scoccare della mezzanotte, rientrati anche 4 consiglieri del Pdl, Anzi, Butti, Pettignano e Tettamanti, l’emendamento e la delibera sono stati approvati. [Michele Donegana, econformazioni]