Consiglio comunale: salta tutto sulla Suap di via al Piano

Accordo per Villa Aprica, terreni per la Tangenziale, tutti a casa sulla Suap non approvata da Circoscrizione e Commissione

Nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di martedì 20 marzo Luigi Bottone, Gruppo misto, ha chiesto alla Giunta per le nuove imposte sulla seconda casa di «pensare percentuali differenti a seconda delle zone», mentre Andrea Luppi, Pd, ha denunciato con ironia la mancata consegna di alcuni dati che aveva richiesto sui mercati comunali, quant’è l’introito di tutti e quante le spese di manutenzione, «dopo due mesi senza risposte scritte, incrociando il dirigente mi è stato detto che avrei avuto tutto entro il fine settimana, dopo qualche altra settimana, e un sollecito, mi è stato risposto di pazientare qualche giorno, ieri sera mi è stato detto entro mezz’ora, ma non è ancora successo nulla!». Delle aggressioni nei confronti di donne ha parlato Pasquale Buono, Gruppo misto, chiedendo più sicurezza e che tutte le telecamere poste in città siano funzionanti, oltre a un intervento nella zona della scalinata fra via Napoleona e la Caserma «dove si sono accampati tutti quelli che prima stavano nella ex Lombarda ora abbattuta».

Posteggi a Villa Aprica

Iniziata la seduta il sindaco Stefano Bruni ha presentato un accordo fra Comune, Clinica Villa Aprica e società Iaci per mantenere lo status quo dei posteggi sino alla realizzazione del nuovo autosilo da parte della struttura sanitaria. «Ora la gente posteggia lungo la strada – ha spiegato il primo cittadino – dove ci sono circa 25 posti e nel posteggio nell’area della società Iaci che ha una capacità di 48 auto». Quest’ultima ha presentato una Denuncia di inizio attività (Dia) per un intervento edilizio l’accordo garantisce i diritti della stessa ma posticipa tutto a dopo il 31 dicembre 2013, termine entro in cui dovrebbe essere terminato l’autosilo. Una proposta su cui tutti erano sostanzialmente d’accordo, solo Bottone ha chiesto in questo momento di “transizione” di chiudere un occhio per le auto in sosta di disabili che hanno difficoltà a muoversi in una strada che è molto stretta, mentre Marcello Iantorno, Pd, ha eccepito su una questione formale. La proposta è passata quindi con i voti della maggioranza, più Per Como, Paco e il socialista Vincenzo Sapere, e l’astensione di Pd e Prc.

Tangenziale

La discussione è così passata sulla cessione temporanea da parte del Comune di alcune aree a Pedemontana per la costruzione di un collegamento fra il primo loto della nuova Tangenziale comasca e il viadotto dei lavatoi, che verrà in parte demolito per creare una nuova struttura su due livelli.

«A che punto è il secondo lotto? Il finanziamento? Si dovrà pagare un pedaggio in Tangenziale?» ha chiesto Supino a cui ha risposto l’assessore Molinari «non ho notizie nuove da luglio, posso solo ribadire la contrarietà dell’Amministrazione sull’introduzione di un pedaggio».

«Senza il finanziamento del secondo lotto un’autostrada a quattro corsie precipita in una strada a traffico urbano» ha detto Bruno Magatti, Paco, seguito dal capogruppo del Pd Mario Lucini che ha parlato di «truffa del secondo lotto fermo per motivazioni formalmente tecniche e di fatto economico finanziarie».

Al voto tutti favorevoli tranne Magatti, astenuto, e Supino, contrario.

Suap

La discussione si è quindi spostata sul secondo degli interventi Suap che hanno bloccato il Consiglio nella serata precedente, quando il primo era stato fatto oggetto di una pregiudiziale, approvata dall’assemblea, data la mancanza del parere della Circoscrizione sull’intervento.

Il secondo progetto in questione consterebbe nella demolizione di alcuni fabbricati non regolari, su cui verrebbero fatti dei posteggi, e la costruzione di un grande «capannone produttivo di un piano fuori terra di altezza sotto struttura (trave) pari a ml. 6,50 dove saranno collocati: magazzino; piccolo ufficio a servizio dell’attività con annessi servizi igienici», per un volume di 7.410 metri cubi. Si tratta di un intervento in via al Piano ad Albate in variante al Piano regolatore vigente, tutta l’area attualmente è agricola, che non è passato né in Circoscrizione né in Commissione urbanistica.

«La legge dice che debba passare in Consiglio nella prima seduta utile» si è giustificato il presidente Pastore, assolutamente contrarie le minoranze che per bocca di Sapere hanno chiesto di votare anche su questa delibera una pregiudiziale.

Ma, contrariamente alla seduta precedente, per due voti la proposta di sospensione non è passata, colpa di qualche assenza fra le file della minoranza, i 10 voti a favore, contro 12 contrari e 4 astenuti fra i banchi della maggioranza.

Una situazione paradossale che ha fatto insorgere le opposizioni, mentre Sapere ha vivacemente polemizzato con il capogruppo del Pdl Cluadio Corengia e la collega Veronica Airoldi.

«È una cosa grave e illegittima, la procedura non è stata iscritta d’urgenza e non si può quindi saltare il parere della Circoscrizione e della Commissione, non parteciperemo al voto e abbandoneremo l’aula!» ha dichiarato Lucini.

Nella confusione il sindaco ha presentato l’intervento e presa la parola Dario Valli, Area 2010, ha chiesto di soprassedere la trattazione dato anche il cambio di destinazione del suolo.

Una situazione caotica finché Iantorno ha chiesto la verifica del numero legale. Uscite le minoranze, tranne Valli e il richiedente la verifica in aula erano presenti solo 18 consiglieri. Dopo i consueti 15 minuti alla seconda chiamata erano scesi a 16 e la seduta alle 22.20 è stata dichiarata deserta. [Michele Donegana – ecoinformazioni]

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