Sciopero al gruppo Polti
Mercoledì 4 aprile astensione del lavoro di 8 ore a Progresso Casa e un’ora di assemblea con sciopero alla Polti dalle 10.30 alle 11.30 davanti ai cancelli
«Dopo un mese dalla apertura della procedura di mobilità e conseguente rischio di licenziamento per 20 lavoratori su 22 di Progresso Casa, società controllata da Polti Spa al 100%, nell’incontro del 30 marzo 2012 presso Confindustria Como, la trattativa si è interrotta» annunciano Fim Cisl, Fiom Cgil e Rsu di Progresso Casa e Polti Spa. Le organizzazioni sindacali rivendicano «la disponibilità e responsabilità dei lavoratori» che hanno chiesto di «avviare la richiesta per il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, per cessazione di attività per un periodo di 12 mesi più 12 sulla base di un piano discusso e condiviso presso il Ministero del lavoro».
Vorrebbero anche che sia previsto «l’assorbimento presso Polti del personale in esubero» e che venga predisposto «un piano di incentivi che permetta di garantire una adeguata integrazione all’indennità pagata dall’Inps con cui si raggiunge a malapena tra il 60 e il 50% dello stipendio netto».
La procedura di mobilità avviata senza alcun confronto preventivo dovrebbe costare all’azienda 300mila euro, i sindacati ne hanno chiesti invece 400mila «per realizzare un accordo sostenibile».
Ma Progresso Casa vuole sborsarne solo 200mila: «Addirittura meno dei costi che avrebbe in caso di mancato accordo», denunciano le organizzazioni sindacali.
La situazione è critica anche nell’azienda madre, la Polti di Bulgarograsso, dove un «un mese fa è stata avviata e gestita in tempi celerissimi la richiesta di cassa integrazione guadagni ordinaria sul totale di operai e indiretti di produzione». Una cosa non da poco che coinvolge ben 167 dipendenti su 230.
«Il minor carico di lavoro comporta minor fatturato – si lamentano i sindacati –e quindi meno risorse finanziare con cui superare una fase di sicuro non semplice e non destinata a migliorare rapidamente a causa della recessione in corso».
La richiesta è «che l’azienda presenti e discuta per tempo un piano di sviluppo e rilancio industriale che noi vogliamo sostenere laddove condiviso».
Un Piano che i lavoratori sperano non comporti tagli come per Progresso Casa.
Nel frattempo, proclamato lo sciopero e l’assemblea, «Fim Cisl e Fiom Cgil con le rsu di Polti e Progresso Casa richiederanno a breve specifici incontri al Ministero del lavoro e al Ministero delle Sviluppo Economico». (volantino) [md – ecoinformazioni]
DA UNA PARTE E DALL’ALTRA A SMENARCI SONO SEMPRE I LAVORATORI.SI PERCHE’ DA UNA PARTE IL LORO UNICO SOSTENTAMENTO PUO’ ESSERE IN DISCUSSIONE E POI SAPPIAMO CHE QUANDO SI SCIOPERA NON SI PORTA A CASA LA GIORNATA.ORMAI GLI OPERAI SONO AZIONISTI DELLE LORO FABBRICHE IN PERDITA.IL GOVERNO OBERA LE IMPRESE DI BALZELLI MA POI LA FILIERA PENALIZZA LA PARTE DEBOLE .