Territori dell’essere
Personale di Antonio Pedretti al Broletto di Como, in piazza Duomo, inaugurazione giovedì 5 aprile alle 18, esposizione aperta fino al 29 aprile dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19, sabato-domenica e festivi dalle 10 alle12.30 e dalle 15 alle 19, direzione artistica di Salvatore Marsiglione, testi di Claudio Rizzi e Mario Quadraroli, saggio critico di Stefano Crespi, collaborazione di Giusi Veronelli, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia e Comune di Como. Dal 10 aprile al 26 maggio le opere di dimensioni minori saranno esposte alla MAG Como in via Vitani 31-33, aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 19.30 e in altri giorni e orari su appuntamento«Il Maestro Antonio Pedretti torna a Como dopo il grande successo di critica e pubblico riscosso alla 54° Biennale Internazionale d’Arte alle Corderie dell’Arsenale di Venezia, la mostra istituzionale di Ascoli Piceno presso il Forte Malatesta e la ricca mostra nella chiesa di San Cristoforo a Lodi – spiega un comunicato –. Torna perché non è mai mancato, torna perché le sue immagini, astratte e figurative al contempo, sono le nostre immagini, torna perché forte è il legame con la città e soprattutto con la natura che la circonda, dai margini del lago agli intensi ed espressivi bianchi lombardi. Il profondo rapporto con la natura e la sua personale rappresentazione, trasmettono sensazioni e riecheggiano ricordi che arrivano dirette dalla nostra memoria».
«In ogni opera del Maestro, che sia un ampio paesaggio o un ingrandimento di un particolare, traspare una forza e una tensione che solo egli sa dare, padrone della tecnica pittorica come raramente si può riscontrare nell’universo dell’arte contemporanea, egli percorre la sottile linea che separa la tradizione figurativa dall’informale più astratto, entrando e uscendo da queste tecniche, ma sempre con l’impronta personalissima che assume a riflesso della contemporaneità – conclude la nota –. Il gesto, il segno ed il colore, riflettono la sua forte emotività e passione, interrotti solo dai personali drapping che frammentano lo spazio aumentando la profondità fisica e della memoria». [md – ecoinformazioni]
CHE BELLO LEGGERE IL NOME DI UN PITTORE ITALIANO.
IO MI DOMANDO IL PERCHE’ DOBBIAMO SEMPRE RIVOLGERCI SEMPRE ALL’ESTERO PER FARE DELLE MOSTRE COSTOSE.
SI POTREBBE VALORIZZARE L’OPERA ENCOMIABILE DEI NOSTRI ARTISTI MAGARI AFFIANCANDO OPERE DI PITTORI CONOSCIUTI CON QUELLE DI PITTORI EMERGENTI MA SEMPRE NELL’ INTEN-
TO DI AIUTARE QUESTO SETTORE A TROVARE SBOCCHI E CRESCITA.
Ciao Max9000, sono contento che il nostro lavoro non ti sia passato inosservato; questa è la nostra prima soddisfazione.
Secondo me presentare artisti di qualità è la regola fondamentale che bisognerebbe adottare, senza differenze di nazionalità e di età. Noi galleristi dobbiamo strizzare l’occhio anche al mercato, perché è solo con quello che possiamo sostenere i vari progetti, mentre chi organizza le mostre istituzionali si può anche permettere di fare progetti di carattere internazionali, puntando quindi alle entrate derivate dalla vendita dei biglietti e cataloghi oltre che oggettivistica varia.
Saluti. Salvatore.
SI MA LE MOSTRE VANNO FATTE APPUNTO CON UN’OCCHIO AL MERCATO.MA NON SI PUO’ PRETENDERE CHE UNO VENGA A COMO A COMPRARE UN BRUTTO QUADRO A VILLA OLMO.
E POI DALLE MANI DI CHI….!! NOI PER FARE MOSTRE ABBIAMO
UN BEL PO’ DI PITTORI VALIDI E CON PER SOGGETTI PAESAGGI DEL NOSTRO BEL PAESE E TERRITORIO.QUANDO AL POSTO D’ANDARE A SPENDERE SOLDI IN GIRO .SI ALLESTIRA’ UNA MOSTRA DEI NOSTRI…..!! UN TEMPO A VILLA OLMO SI TENEVA UN’IMPORTANTE RASSEGNA IL PREMIO PARLO DEGLI ANNI 60-70 E’ AVEVA UN BEL SUCCESSO.MA SI SA NOI FACCIAMO SEMPRE LA PAPPA AGLI ALTRI…..E MAGARI A QUALCUNO FA COMODO PERCHE’ SI FA I VIAGGETTI…..E CONOSCE QUELLI DEI MUSEI ESTERI.