Lavoratori agricoli / sciopero di 8 ore contro le proposte del governo
Venerdì 27 aprile i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno indetto una giornata di mobilitazione contro la riforma del mercato del lavoro. In Lombardia è stato organizzato un presidio a Cremona, a cui sarà presente anche una delegazione comasca.
«Il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro presentato al Senato dal governo – si legge nel comunicato provinciale unitario – nel definire il campo di applicazione del lavoro accessorio (art. 11) lo estende a tutti i lavoratori agricoli e a tutte le imprese. Si tratta di una scelta tragica per un settore in cui il 90% della manodopera è occupata a tempo determinato e per la quale i 5.000 euro di importo massimo del lavoro accessorio corrispondono a 120 giorni di lavoro.
Con questa norma il governo condanna un milione di persone alla più totale precarietà e alla impossibilità di ottenere, al termine della vita lavorativa, una pensione anche minima. Per cambiare questo articolo del disegno di legge Fai, Flai e Uila hanno deciso la mobilitazione della categoria e un primo pacchetto di 8 ore di sciopero che si svolgeranno in tutta Italia il 27 aprile prossimo».
«Con questa norma – commenta Patrizia Baitieri, segretario generale Flai Cgil di Como – salterebbero i “paletti”, definiti con il precedente governo, che coinvolgevano solo alcune categorie di prestatori d’opera (pensionati, studenti) e determinate attività lavorative,considerate come occasionali. Per quanto rigurda la giornata di mobilitazione – conclude Baitieri – in Lombardia verrà fatto un presidio dei lavoratori agricoli a Cremona davanti alla Prefettura, ci sarà una delegazione comasca unitaria che parteciperà al presidio, composta da lavoratori APA e agricoli».
GLI ALTRI GOVERNI NON HANNO MAI DIMOSTRATO ATTENZIONE PER UN SETTORE MOLTO IMPORTANTE QUALE L’AGRICOL
TURA.QUESTO POI E’ COSI’ ATTENTO A SERVIRE LE BANCHE
CHE E’ IL PEGGIORE PER FARLO.UN SETTORE IMPORTANTE QUELLO AGRICOLO CHE E’ LA SPINA DORSALE DEL PAESE.MA GIA’ TANTO DOPO ANDIAMO A COMPRARE I POMODORI ALL’ESTERO