Consiglio comunale di Como: due serate di discussione sul Bilancio

Bordoli: «Non abbiamo intenzione di fare ostruzionismo e vogliamo chiudere entro martedì». Ma con 27 emendamenti e 12 ordini del giorno la discussione prosegue anche mercoledì 18 luglio. Lucini difende i costi della politica locale

È proseguita la discussione sul Bilancio di previsione 2012 del Comune di Como nelle sedute di Consiglio di lunedì e martedì 16 e 17 luglio iniziate anche con un’ora di anticipo rispetto al solito.

Nelle preliminari Luca Ceruti, M5S, lunedì ha chiesto di disporre in città cestini con raccolta differenziata come quelli presenti solo ai giardini a lago, mentre martedì ha presentato una mozione per togliere a Equitalia la riscossione dei rifiuti. Alessandro Rapinese, Adesso Como, lunedì ha denunciato la presenza di un capannone in via Varesina forse abusivo dove vengono fatte revisioni di autovetture chiedendo un approfondimento agli uffici, martedì ha fatto un promemoria per la nuova Giunta ricordando di attivare fattivamente Agenda 21 e il problema dell’accesso alla Zona a traffico limitato della Città murata per gli artigiani. Marco Butti, Pdl, lunedì ha chiesto una modifica al Regolamento per la raccolta dei rifiuti per quanto riguarda gli orari della posa dei sacchi (fra le 22  le 6 del giorno precedente il passaggio degli operatori) orari che creano qualche difficoltà agli anziani, e proposto un sopraluogo all’assessore all’Ambiente Bruno Magatti lungo il Cosia per vedere alcuni interventi ritenuti disastrosi. Lunedì Patrizia Lissi, Pd, ha citato il torneo multietnico organizzato dal parroco di Rebbio don Giusto Della Valle come felice momento di integrazione: «Siamo una città multietnica», mentre Vincenzo Sapere, Paco-Sel, ha rimarcato i problemi di accesso all’Anagrafe dei disabili. Ada Mantovani, Adesso Como, ha informato i colleghi sulla possibilità di firmare per la riduzione degli emolumenti per i politici, mentre Marco Servettini, Amo la mia città, ha presentato una mozione contro l’acquisto di nuovi cacciabombardieri da parte del Governo. Martedì Luigi Nessi, Paco-Sel, ha espresso tristezza per i dati Istat che mettono in rilievo che l’11 per cento delle famiglie italiane sono sotto la soglia di povertà e ha annunciato l’arrivo di alcuni ragazzi bosniaci in visita in Comune, mnetre Francesco Scopelliti, Pdl, si è scagliato contro le condanne per il G8 di Genova che hanno coinvolto per lui solo 8 manifestanti quando avrebbero dovuto essere centinaia. «Ho verificato che c’è attenzione da parte delle forze dell’ordine» per la sicurezza hai giardini a lago ha dichiarato il sindaco Mario Lucini in risposta a una precedente preliminare di Butti.

All’inizio della seduta di martedì il segretario generale Nunzio Fabiano ha fatto un discorso di commiato, scadendo il suo rapporto di collaborazione, lodando il Comune per: «Il livello medio, alto dei dipendenti, dagli uscieri ai dirigenti, con punte di eccellenza e il rapporto costruttivo con i sindacati», una frecciatina al presidente del Consiglio Monti sulla concertazione. Un saluto all’Assemblea cittadina con un giudizio positivo verso: «L’attuale Amministrazione che ha intrapreso un positivo percorso di cambiamento».

Bilancio di previsione 2012

Incominciato il dibattito la capogruppo del Pdl, Laura Bordoli, ha parlato di atteggiamento di chiusura nei confronti delle minoranza, ma  ha però anche teso una mano verso l’Amministrazione: «Non abbiamo intenzione di fare ostruzionismo e vogliamo chiudere entro martedì». Annunciando in ogni modo degli emendamenti: «Su cui spero discuteremo in modo più sereno».

Subito si sono alzate dai banchi delle minoranze alcune lamentele per il «Poco tempo per valutare il Bilancio», Mantovani, «Non c’è un euro per la manutenzione dei giardini a lago», il leghista Diego Peverelli, «C’è un taglio netto a su tutti i livelli per i servizi ai cittadini», Ceruti. «Governo nuovo, tasse nuove» ha esordito Enrico Cenetiempo, Pdl, riferendosi all’aumento dell’Irpef e all’introduzione dell’Imu che ha poi ascritto alla vecchia Amministrazione, di cui faceva parte, la delibera: «Non è stato cambiato quasi nulla». «La fretta è una cattiva consigliera» Rapinese che ha ripreso ad esempio il Villaggio dello sport, su cui le opposizioni si erano espresse in maniera contraria nello scorso mandato, ancora presente nel Piano triennale delle opere. «Sono delusa non ho trovato nuovi indirizzi politici – ha detto l’ex assessora all’educazione e ai servizi sociali Anna Veronelli, consigliera di Forza cambia Como – non una parola nuova rispetto alla Relazione previsionale programmatica che avevo contribuito a scrivere». «Noi non abbiamo mai messo le mani nelle tasche dei cittadini e abbiamo sempre garantito i servizi» ha detto l’ex assessore Sergio Gaddi, ora capogruppo di Forza cambia Como.

«A parte Magatti, finita la festa, nessuno ha studiato» è stato l’attacco diretto alla Giunta di Scopelliti che ha velatamente dato degli incompetenti alla nuova compagine di Governo cittadina, affermando che la precedente, di cui faceva parte, sul Bilancio, lasciato all’attuale Amministrazione, avrebbe fatto più presto e meglio: «Spero che impariate». «Gli assessori hanno studiato tutto» la secca risposta di Sapere. «Non sono stato irrispettoso nei confronti di nessuno, se qualcuno si è sentito offeso mi scuso» ha replicato poi Scopelliti.

Una difesa per la mancata approvazione del Bilancio di previsione 2012 da parte della Giunta Bruni è stata fatta da Butti che ha ricordato come altri Comuni capoluogo non l’abbiano ancora approvato e si è poi chiesto se: «Questo Bilancio sia una eredità o nasca effettivamente dalle corde della maggioranza».

Molti anche gli interventi di maggioranza che hanno difeso la delibera, pur con qualche distinguo. Contro le grandi opere si è scagliato Luigi Nessi: «Con quei soldi quanti servizi si sarebbero potuti realizzare?». Il consigliere ha poi ascritto alla maggioranza la modifica della proposta di Bilancio parlando di una vera e propria svolta e di un Bilancio etico. «Non potevamo continuare in esercizio provvisorio bisogna uscire dall’emergenza» ha dichiarato Gioacchino Favara, Pd, sottolineando una maggiore copertura dei servizi a domanda individuale, lanciandosi anche in una difesa delle Grandi mostre, in dissonanza con alcune affermazioni dell’attuale assessore alla Cultura Luigi Cavadini, con un ringraziamento all’ex assessore alla cultura Gaddi: «Dobbiamo proseguire su questo percorso». Per Andrée Cesareo il provvedimento è un «progetto coerente ed integrato», sulla cultura è intervenuto invece Guido Rovi, mentre Andrea Luppi, Pd, ha chiesto la rivalutazione del patrimonio comunale. Servettini lamentandosi per le strozzature dovute al Patto di stabilità ha scatenato la pronta risposta dell’ex assessore alla partita Gaddi: «Il Bilancio ha sempre rispettato gli equilibri nei suoi fondamentali».

Sulla necessità dell’approvazione a breve del provvedimento è intervenuto Sapere che ha riconosciuto anche come: «questo Bilancio non sia nato da questa maggioranza». «La nuova Amministrazione ha cambiato pochi passaggi non determinanti» ha preso le distanze Mario Molteni, Per Como, che ha parlato di poca fantasia e di: «Un discorso tecnico meramente contabile».

Durante la replica l’assessora Giulia Pusterla si è lamentata dei 6 milioni di tagli di trasferimenti dallo Stato centrale che sostenuto la «discontinuità rispetto al Bilancio precedente» e la mancanza di fretta nell’estensione del provvedimento.

La discussione si è quindi spostata sui 27 emendamenti e i 12 ordini del giorno presentati.

Sono passati quasi all’unanimità quello di Giunta per recuperare più fondi per la bonifica della Ticosa, nonostante le perplessità del Pdl per lo spostamento di fondi dal capitolo delle paratie (un subemendamento non è stato accolto), quello presentato da Molteni, subemendato da Butti, per la riqualificazione delle piscine delle strutture scolastiche di Sagnino e Lora e una loro gestione diretta da parte del Comune, quello per maggiori fondi per l’eliminazione delle barriere architettoniche di Mantovani e una modifica formale di Cenetiempo.

Tre con pareri tecnici negativi sono stati ritirati da Mantovani, Scopelliti e Cenetiempo, mentre tre sono stati bocciati, quello di Rapinese per la chiusura dell’autosilo in Valmulini e quello di Cenetiempo per accantonare fondi per una eventuale perdita di un contenzioso con Sacaim per un accordo bonario sui lavori. Per il proponente il Ministero sarebbe intenzionato, «in base a quanto asserito dal direttore generale», a far pagare più di 2 milioni a Palazzo Cernezzi, parere contrario dagli uffici, ha spiegato Fabiano, perché non è una spesa certa, anche perché dal punto di vista del Comune non esiste nessun accordo contrattuale in tal senso, l’Amministrazione è nel giusto, e accantonare denari in tal senso potrebbe essere utilizzato dalla ditta appaltatrice come prova a sostegno delle proprie ragioni.

L’assemblea si è quindi interrotta, data l’ora, sull’undicesimo emendamento proposto da Rapinese per tagliare di 180mila euro gli emolumenti per Giunta e consiglieri e ridistribuire i fondi a favore della ristrutturazione delle scuole cittadine. «È una proposta che aveva già fatto Molteni che molti di quelli che ora siedono in maggioranza avevano votato durante lo scorso mandato» ha precisato il capogruppo di Adesso Como. «Non si può affrontare così la discussione sui costi della politica» ha detto il capogruppo del Pd Stefano Legnani, mentre provocatoriamente Molteni ha chiesto di subemendare la proposta per eliminare completamente gettoni di presenza e stipendi per totali 260mila euro. Sull’emendamento è intervenuto il sindaco Lucini che ha difeso i costi della politica. «4.500 euro di indennità lorda annua per i consiglieri sono la compensazione del servizio che svolgono per la città, per dei costi che sono tre volte tanto in termine di lavoro e tempo- ha proseguito il primo cittadino –. Per una città di 84mila abitanti e un Municipio con 950 dipendenti, con dirigenti che hanno stipendi dai 90mila euro, un assessore lavoratore dipendente prende 27.696 euro lorde all’anno e il sindaco 46mila». Una retribuzione per un lavoro che vede gli esponenti della Giunta quotidianamente a Palazzo Cernezzi impegnati nell’attività amministrativa ha aggiunto Lucini: «Se vogliamo dire che può fare politica solo chi vive di rendita… Se no forniamo sindaco e assessori di piattino per chiedere l’elemosina alla sera usciti dal Comune». «Dal livello regionale in su sono innegabili i privilegi – ha proseguito – ma io non sento di togliere i soldi dalle tasche dei cittadini». Una presa di posizione precisa anche sulla proposta, ancora da presentare, per tagliare lo stipendio del presidente del Consiglio del 90 per cento che prendendo 13.845 euro orde all’anno verrebbe per assurdo a percepire meno di un normale consigliere. [Michele Donegana – ecoinformazioni]

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