Consiglio comunale di Como: Approvato il Bilancio

In seduta fino a dopo le due del mattino del giorno seguente, alcune proposte del’opposizione sono state approvate, si chiude uno dei capitoli lasciati in eredità dalla Giunta Bruni

Contro la decisione dell’Amministrazione di concedere una palestra per il Ramadan in via Cuzzi si sono scagliate le opposizioni nelle preliminari del Consiglio comunale di Como di mercoledì 18 luglio Enrico Centiempo, Pdl, ha chiesto ironicamente «è stato chiesto l’assenso dei cittadini? Perché il tendone è andato bene per anni e ora non più?», «la Circoscrizione 3 è la spazzatura della città, quando ci sono dei problemi vengono tutti mandati lì» ha dichiarato Diego Peverelli, Lega Nord, mentre sul metodo si è lamentata la capogruppo del Pdl Laura Bordoli: «Non è stato detto nulla ai consiglieri». «È un luogo idoneo ed un segno di civiltà concederlo – ha chiarito il sindaco Mario Lucini che ha comunque aggiunto – con le adeguate garanzie».

Cenetiempo è anche intervenuto sui fuochi d’artificio per la fine della Grande mostra a Villa Olmo «Se non si fanno più e sono stati pagati dagli sponsor, questi si aspetteranno qualcosa». «Non risponde a verità che i fuochi siano stati coperti con gli sponsor – la spiegazione del primo cittadino comasco – dopo una verifica con Csu non abbiamo ritenuto opportuno impegnare 15-20mila euro».

Lamentele anche per le nomine dei presidenti delle Commissioni consiliari: «Pensavamo di avere un vero dibattito, invece non c’è stato nulla da discutere e i presidenti erano stati decisi prima» ha detto Bordoli lamentandosi della chiusura della maggioranza alla collaborazione.

Mario Molteni, Per Como, ha chiesto di pulire il parco di Villa Olmo e rilevato la mancanza di panchine nella zona verde, mentre Luca Ceruti, M5S, ha ricordato i due referendum per la riduzione degli stipendi dei politici quello del Comitato del sole e quello dell’Unione popolare, sottolineandone le differenze. Alessandro Rapinese, capogruppo di Adesso Como, ha voluto ricordare all’attuale Amministrazione gli impegni presi per intitolare il Palazzetto del ghiaccio a Gosetto e Luraghi e per il recupero di S. Lazzaro.

Bilancio

La discussione è quindi ripresa sull’undicesimo emendamento presentato da Rapinese per la riduzione delle indennità per l’Assemblea e la Giunta e destinare il ricavato alla ristrutturazione degli edifici scolastici. L’emendamento è la riproposizione di un documento presentato alla scorsa Giunta Bruni, votato e firmato da alcuni dei consiglieri o assessori ora seduti fra i banchi della maggioranza. Infatti Rapinese ha iniziato leggendo l‘intervento del maggio 2010 del presidente Franco Fragolino allora all’opposizione. Ma Vincenzo Sapere, Paco-Sel, ha ricordato cosa è successo dopo, ovvero la riduzione già fatta da Bruni, e ha quindi preso posizione: «Non sono ‘accordo su questo emendamento». «Nel vecchio mandato come assessori non ci siamo ridotti lo stipendio del 30, ma del 40 per cento – ha detto l’ex assessore Peverelli – all’inizio il sindaco ci impose una subito una riduzione del 10 per cento, questo emendamento è strumentale e demagogico; becero populismo». Marco Servettini, amo la mia città, ha parlato della propria esperienza nel mondo del volontariato e rimarcato la necessità di una qualche forma di remunerazione per chi è impegnato negli organismi politici. Andrea Luppi, Pd, ha ironicamente fatto un elenco dei privilegi che non ha sedendo in Consiglio comunale e ha proposto un “autocontingentamento” degli interventi per rendere più produttiva l’Assemblea e portare a una riduzione delle sedute scatenando le opposizioni.

Marco Butti, Pdl, ha invece sottolineato come sarebbe meglio contro: «Chi schiaccia il pulsante per la presenza e va via dopo mezz’ora, legare l’emolumento alla reale partecipazione alla seduta». Dopo una sospensione dei lavori chiesta dalle minoranze i subemendamenti all’emendamento sono diventati 8 e la discussione degli stessi è stata rinviata a dopo l’acquisizione dei pareri tecnici. Una scelta su cui ha polemizzato Francesco Scopelliti, Pdl, senza successo venendo bocciata la sua proposta di proseguire sull’argomento dalla maggioranza assieme alla Lega e a Forza cambia Como; il consigliere del Pdl ha allora abbandonato l’aula per protesta per poi rientrare però una mezzora dopo.

A parte quello presentato da Ceruti, ritirato, tutti i subemendamenti affrontati sono stati bocciati dalla maggioranza assieme alla Lega, raccogliendo il solo sostengo di Adesso Como, Movimento 5 stelle e Per Como, astenuti Pdl e Forza cambia Como, nonostante l’alleggerimento ogni volta della proposta di taglio rispetto alla riduzione proposta inizialmente. Anche quello per il taglio del 4,2 per cento degli emolumenti. Quest’ultima proposta di Rapinese ha raccolto il consenso anche di Pdl, «non è demagogia, facciamo dei sacrifici anche noi» ha chiesto Bordoli, e Forza cambia Como, venendo però anch’essa bocciata. Un voto che ha indispettito la capogruppo del Pdl che ha fatto proprio l’ultimo emendamento, per l’eliminazione di ogni emolumento, ritirato da Molteni, bocciato così come l’intero emendamento dalla maggioranza assieme alla Lega, a favore solo le opposizioni e Per Como.

Bocciate anche gli emendamenti di Rapinese per togliere i fondi per la messa a norma dell’autosilo in Valmulini, la proposta di Butti del rifacimento della segnaletica turistica con Spt Holding (presentata e bocciata anche come ordine del giorno), «la cartellonista è chiaramente inadeguata» ha detto Lucini, contrario però ad un impegno vincolante con una singola ditta.

Dato l’approssimarsi della mezzanotte su proposta del capogruppo del Pd Stefano Legnani è stata votata e approvata la prosecuzione dei lavori ad oltranza.

Sono stati ritirati nel corso della serata 10 dei 27 emendamenti presentati, uno, presentato da Butti, dopo l’impegno del sindaco per l’anno prossimo, «Non c’è la possibilità di attivare il servizio entro quest’anno», per l’introduzione di una stazione di bike sharing a Tavernola nei pressi del posteggio a lago, all’interno di un progetto che prevede altre postazioni in città. Approvato invece l’ordine del giorno sull’argomento con anche un emendamento, di Ceruti, per uno studio di fattibilità di un’altra stazione vicino all’autosilo Valmulini.

Passate all’unanimità invece le proposte della capogruppo del Pdl per inserire una frase per l’introduzione di un nuovo Regolamento per l’accesso agli asili, «è vecchio di 30 anni non risponde ai bisogni delle famiglie» ha incalzato Anna Veronelli, Forza cambia Como, così come un impegno per «ritrovare il filo diretto con le periferie», e un aumento di 10mila euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Approvata anche la sistemazione degli spazi delle serre attigue alla scuola di Mognano, proposta da Butti.

Il Consiglio ha quindi approvato, a maggioranza, un emendamento di Luppi per chiedere al Governo di far restare l’intero gettito del’Imu ai Comuni, all’unanimità (Pdl e Forza cambia Como usciti dal’aula, Lega astenuta), una presa di posizione contro il progetto del Villaggio dello sport proposta da Rapinese e la proposta di Ada Mantovani, Adesso Como, di pubblicare sul sito Internet comunale il patrimonio posseduto. È passato anche un ordine di Luigi Nessi, Paco-Sel, con l’impegno per molti interventi da attuarsi al carcere del Bassone: «Per realizzare il dettato costituzionale, la pena deve essere una occasione di rieducazione del condannato». «Condivido i contenuti, che sono nel programma di mandato – ha detto Lucini, che però ha ammesso. – Non so in quali tempo si potranno realizzare, perché alcuni di questi interventi impegnano risorse finanziarie non indifferenti».

Ritirati 5 ordini del giorno su 12 è stata bocciata la proposta di Rapinese di eliminare il progetto Merci in centro: «Non è affrontabile in modo serio con un ordine del giorno – ha detto Lucini – è importante per la città anche se sappiamo che non ha funzionato e non sta funzionando».

Dopo le dichiarazioni di voto la maggioranza dopo le 2 di notte ha approvato il Bilancio, contrarie le opposizioni, astenuto Molteni di Per Como: «Non è il Bilancio di una parte, nasce da altri tempi e come lista non abbiamo partecipato alla sua costruzione». [Michele Donegana – ecoinformazioni]

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