Studiosi francesi per il carro della Ca’ Morta

«Uno reperti più significativi risalenti all’età del Ferro» ritrovato a Lazzago è oggetto di studio di una équipe francese nell’ambito del programma Vix et son Environnement

 Studiosi francesi al Museo archeologico “Paolo Giovio” di Como cercano di approfondire lo studio del carro della Ca’ Morta per trovare possibili relazioni con la Principessa di Vix in Borgogna.

«Anche a Como, come spesso accade per le civiltà più antiche, l’immagine della società è stata ricostruita prevalentemente attraverso lo studio delle necropoli – spiega una nota del Comune di Como –. Le sepolture erano caratterizzate dal rito funerario della cremazione: le ceneri venivano deposte dentro un’urna e collocate nella tomba insieme al corredo funerario del defunto che comprendeva oggetti di ornamento, vasi, armi, e appunto anche carri funebri, nel caso delle tombe più ricche».

«Il carro della Ca’ Morta, così chiamato perché rinvenuto nell’omonima necropoli, venne scoperto nel 1928 – prosegue il testo –. Si tratta di un carro da parata, con una ricca decorazione in lamine di bronzo, a quattro ruote con cerchioni in ferro, deposto in una tomba datata dagli studiosi al 500 circa avanti Cristo. Visto l’oggetto e gli altri elementi raccolti, la tomba, che purtroppo non fu scavata in modo scientifico, doveva accogliere i resti di un personaggio di grande importanza, quasi sicuramente una donna».

«Poiché il carro presenta straordinarie somiglianze con un altro carro rinvenuto nella sepoltura della cosiddetta Principessa di Vix, in Borgogna (Francia), un’équipe di studiosi francesi guidata dal professor Bruno Chaume, direttore del programma internazionale Vix et son Environnement e incaricato del Cnrs francese (Centre national de la recherche scientifique), è arrivata nei giorni scorsi a Como per esaminare, disegnare e fotografare il carro comasco – conclude lo scritto che ricorda che –. Il professor Chaume interverrà sabato al Quarto Convegno di Aggiornamento sulle scoperte archeologiche nell’antica Provincia e Diocesi di Como organizzato al Chiostro di Sant’Abbondio dalla Società Archeologica Comense». [md – ecoinformazioni]

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