La Olivetti di Adriano Olivetti e l’informatica italiana

Olivetti_Renzi_25esimoConferenza di Emilio Renzi venerdì 22 alle 16.45 nell’Aula magna del Politecnico in via Castelnuovo 7 a Como per il 25° anniversario del Polo territoriale di Como del Politecnico di Milano che festeggia i 150 anni

«Il primo desk top computer al mondo è stato progettato, realizzato e venduto nel mondo dalla Società Olivetti di Ivrea (Torino), nel 1965 – commenta una nota –. Si chiamava P101 (Programma 101): progettista l’ingegner Pier Giorgio Perotto, designer l’architetto Mario Bellini. A volere che l’Italia entrasse nell’elettronica (che allora era un sapere tecnico noto solo agli inglesi e agli americani, impiegato per applicazioni militari e nelle grandissime industrie) fu l’ingegner Adriano Olivetti, a capo dell’industria che era leader in Europa nelle macchine per scrivere e calcolatrici ossia nella meccanica ed elettromeccanica».

«Adriano e il figlio Roberto, laureato alla Bocconi, scelsero un gruppo di giovani ricercatori, posero alla guida l’ingegner Mario Tchou, italo-cinese e produssero l’Elea 9000, primo elaboratore di medie dimensioni per applicazioni commerciali e tecnico-scientifiche, nel 1959 – ma le prospettive non furono rosee –. La Olivetti entrò poi in crisi e fu costretta da un nuovo, potente azionista (la Fiat), che non aveva capito quale primato avesse in casa, e dall’indifferenza del governo, a vendere la Divisione Elettronica agli americani».

Però: «Si salvò una pattuglia di ricercatori, che guidata appunto da Perotto ricominciò daccapo su scala ancora minore e produsse la P101. Negli anni Ottanta la Olivetti si batté con i Pc M20 e M24 contro lo strapotere americano e giapponese, ma a vincere alla fine, come sappiamo, furono i giovani inventori di California». [md – ecoinformazioni]

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