Una Casa della memoria a Como
Nell’ambito delle Cinque giornate (dell’Istituto di Storia Contemporanea) di Como, lunedì 18 marzo è stata presentata alle associazioni culturali comasche e a personalità della cultura e della politica locale la proposta di “Casa della memoria” che recentemente l’Istituto ha elaborato.
Come ha ricordato il presidente dell’Istituto, Giuseppe Calzati, la proposta di Casa della memoria si fonda sulla constatazione dell’assenza a Como di un luogo “pubblico” deputato alla cura della memoria, che affianchi e valorizzi l’operato delle numerose associazioni. Serve quindi un punto di riferimento per l’attività di tutti i diversi soggetti, un luogo dove sia possibile esporre in modo permanente o semipermanente le numerose mostre didattiche elaborate negli ultimi anni, dove siano disponibili attrezzature per l’attività didattica, e per l’accesso in rete ai molti materiali già esistenti, dove si possano organizzare in modo semplice e rapido incontri, conferenze, seminari.
La proposta, che nasce ovviamente dalla lunga esperienza in questo campo dell’Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta”, è rivolta a tutte le associazioni proprio con l’obiettivo di rinforzare le attività già presenti in città e caratterizzate da modelli assai diversificati, senza alcuna intenzione di omologazione, ma semmai di coordinamento nel tentativo di venire incontro anche alla richiesta dell’amministrazione comunale di fare proposte non isolate ma in grado di fare rete tra le diverse realtà.
Calzati ha anche avanzato una ipotesi di possibile localizzazione della “Casa della memoria” individuata nella sede della Circoscrizione 3 di Camerlata, ipotesi che ha alcuni punti di forza nella collocazione al di fuori della convalle (con l’obiettivo di una rivitalizzazione delle periferie, oltre che di una facile accessibilità), nella vicinanza e nella possibilità di coordinamento con lo Spazio Gloria dell’Arci), nell’esistenza di ampi spazi utilizzabili per mostre, ma che presenta anche alcune controindicazioni, soprattutto per via delle attività che già vi sono collocate. L’individuazione di una possibile sede è, comunque, per ora, una semplice ipotesi.
Nel dibattito seguito alla presentazione della proposta, non solo sono state evidenziate la necessità di “fare rete” e di trovare sempre più motivi di collaborazione tra le varie associazioni che si occupano di storia e di memoria, e l’importanza del ruolo promotore dell’Istituto, ma sono anche state avanzate alcune ipotesi alternative per la collocazione (la più ambiziosa è quella di poter usufruire di spazi nella Villa Giovio di Breccia, attualmente dismessa) e alcuni suggerimenti per temi da affrontare, puntando l’attenzione sulla storia sociale e sulle personalità politiche del Novecento lariano. È stata anche sottolineata la centralità della valenza didattica nella costituzione della “Casa della memoria”, tanto che le prime ipotesi di lavoro comune sono già state presentate all’Ufficio Scolastico Provinciale e alle sedi comasche delle Univesità.
La proposta ha suscitato notevole interesse, anche a fronte dei gravi problemi che attualmente colpiscono le attività di conservazione e manutenzione dei grandi “depositi di memoria collettiva” della città e del territorio (primi fra tutti gli archivi). Nella consapevolezza che il percorso, appena iniziato, è tutt’altro che facile, i molti intervenuti hanno convenuto di tornare a incontrarsi quanto prima, per continuare l’elaborazione. [Fabio Cani, ecoinformazioni]