Mostra di Ester Maria Negretti
Alla Casa Brenna Tosatto in via Mattia del Riccio 3 a Lenno, a cura e con musica originale di Francesco Mantero. Inaugurazione sabato 6 luglio alle 18, aperta fino al 31 agosto dalle 10 alle 19, chiusa il lunedì. Nel corso dell’esposizione sono previsti eventi musicali e didattici e un corso di pittura dal 22 al 28 luglio. Per informazioni tel. 0344.55463, e-mail info@casabrennatosatto.it, Internet www.casabrennatosatto.it
«Nell’opera di Ester Maria Negretti è la vita stessa ad essere indagata in profondità, nel tentativo di prelevare lo spettatore da un antico passato e accompagnarlo lontano o forse mai così vicino – spiega una nota –. L’impegno dell’artista è sempre orientato a leggere e capire il disegno enigmatico dell’esistenza ossia di una realtà che ci invade per significati più profondi e meno apparenti di quanto rivelato dalla quotidianità. Le tracce di materia “vivente” e i colori naturali della terra modellano l’opera e, come reperti archeologici dell’epoca moderna riammessi allo sguardo attraverso un esame antropologico del rifiuto urbano, aiutano ad essere coscienti di stare scavando. Ogni opera è quindi un invito a non fermarsi alla realtà materiale, fenomenica, di ogni persona, di ogni evento della vita e di ogni cosa, ma ad avventurarsi più giù, più in fondo, più sotto… a cercare quella che è l’Essenza».
«In un momento storico di grande insicurezza com’è questo, l’arte di Negretti può rappresentare un punto di partenza, una rinascita. Lo sguardo del pubblico potrà orientarsi, una volta accettate le rovine, verso la rivelazione che un futuro diverso è possibile – prosegue lo scritto –. Nelle opere presentate è subito avvertibile qualcosa di più sottile e segreto, di meno definibile logicamente di quanto i canoni e le regole delle diverse forme di ricerca stabiliscono. Ester Maria Negretti, attraverso la sua visione dell’arte, porta un contributo originale parlando del mondo e dello spirito del tempo in cui viviamo attraverso impronte, segni, tracce che vivono una loro fissità bidimensionale in completa solitudine ma in permanente ricerca di un dialogo possibile oltre l’idea, il pensiero, la riflessione interiore. Un lavoro carico di segni di decadenza e rovina, ma anche di ottimismo e novità, e quindi di rivelazioni. Oltre ai quadri in mostra saranno presenti un’istallazione che, esplodendo su più piani il processo compositivo, rende tridimensionale la bidimensionalità della tela e un gruppo scultoreo polimaterico che indaga lo sviluppo del potenziale umano, il concetto viene sviluppato anche musicalmente grazie all’ambientazione sonora realizzata appositamente da Francesco Mantero».
«Per dare voce all’essere totale, integro, privo di condizionamenti che l’opera di Negretti rappresenta, il compositore ha ricercato un suono unificante che accomunasse ogni essere vivente al di là di idiomi, culture, identità: il respiro, esso infatti coinvolge ogni essere vivente. Rielaborando le registrazioni di antichissime tecniche di respirazione che egli stesso ha praticato, il compositore ha dato vita ad una conversazione ciclica primordiale fra tre diversi metalinguaggi – conclude il comunicato –. Tre lingue incondizionate che, dopo essersi ascoltate reciprocamente, trovano armonia e comunicazione fra esse». [md – ecoinformazioni]