Vertenza Chibro: Fim e Fiom chiedono incontro urgente al Prefetto di Como
La situazione che stanno vivendo i lavoratori e le lavoratrici della Chibro di Montano Lucino è gravissima, per questo motivo i sindacati Fim e Fiom hanno richiesto un incontro urgente al Prefetto Michele Tortora. Ecco il testo della lettera inviata al prefetto di Como:
«A sua eccellenza dott. Michele Tortora Prefetto di Como
Oggetto: aggiornamenti su vertenza Chibro Spa
Ill.mo dott. Tortora con la presente le rappresentiamo la gravissima situazione che stanno vivendo i lavoratori e le lavoratrici di Chibro Spa di Montano Lucino e le loro famiglie. Chibro versa in una situazione di crisi produttiva e finanziaria da oltre due anni. Chibro operava nella produzione di raccordi e tubi per l’industria navale, raccordi per il settore civile e aveva un comparto “energia” dedicato alla commercializzazione di pannelli solari e caldaie a basso consumo energetico. I motivi della crisi sono stati determinati dalla perdita di clienti di riferimento come Fincantieri ad una altissima conflittualità nella compagine societaria con gravi ripercussioni sulla gestione manageriale. Come sindacato abbiamo seguito giorno a giorno con grande difficoltà l’evoluzione di questa crisi cercando di garantire ( e fino ad oggi riuscendoci) il massimo di protezione sociale evitando la compromissione totale della tenuta produttiva e occupazionale. Nel maggio 2012 è stato sottoscritto un accordo presso il Ministero del lavoro per il ricorso alla CIGS per parziale cessazione di attività coinvolgendo 110 lavoratori sui 165 occupati in Chibro. Con ciò dismettendo le attività di commercializzazione presso le diverse filiali sul territorio nazionale.
Il 4 dicembre 2012 è stata presentata domanda di Concordato preventivo con cessione dei beni. Ciò ha permesso di stabilizzare una situazione che stava precipitando salvaguardando parte del patrimonio industriale ma soprattutto garantendo ai lavoratori di beneficiare della CIGS con anticipo da parte di Chibro.
La situazione gravissima dal punto di vista sociale ha comportato un attività molto responsabile ed attenta del sindacato. Nuclei famigliari, lavoratori migranti con gravi carichi famigliari, diverse posizioni con cessione del credito a finanziarie evidenziavano ed evidenziano la drammaticità che i lavoratori e le lavoratrici della Chibro stanno vivendo. Tra le fine di marzo e l’inizio di aprile del 2013 è emerso l’interesse da parte del gruppo Arvedi di subentrare in Chibro costituendo l’affitto di ramo d’azienda collegato al solo settore navale garantendo l’occupazione per 41 lavoratori. In poco più di 3 settimane oltre a fare l’accordo con Chibro ed Ilta Inox ( la società del gruppo Arvedi che ha costituito l’affitto) abbiamo gestito una fase molto delicata anche con i lavoratori. Ilta Inox chiedeva la sottoscrizione di verbali individuali da parte di tutti i lavoratori per superare il c.d. vincolo di solidarietà. Se non fosse partito l’affitto al 3 di maggio 2013 non ci sarebbero stati i requisiti per il 2° anno di Cigs e l’azienda sarebbe saltata. Di fatto fallendo e lasciando tutti a casa. I lavoratori hanno sopportato e accompagnato questo passaggio difficile con grande senso di responsabilità e di fiducia nei nostri confronti. Ilta Inox in questi due mesi ha dimostrato come con una diversa gestione imprenditoriale e in poco tempo si potessero valorizzare le competenze dei lavoratori in un settore in cui Chibro ha sempre avuto storicamente posizioni di eccellenza. Ci sarebbe molto da dire sulle assenze, le contraddizioni, le responsabilità, il cambio di interlocutori che si si sono succeduti negli ultimi due anni nel confronto al tavolo sindacale. Ma oggi non servirebbe a nulla. E’ però evidente che dietro ad una crisi aziendale le responsabilità sono diverse ed hanno sempre nomi e cognomi che non emergono mai. Si parla della chiusura di un azienda non dei motivi e delle persone che l’hanno determinata. Come Sindacato abbiamo cercato di avere un rapporto costruttivo e responsabile con i professionisti che per Chibro stanno seguendo la procedura ( complessa ed onerosa) del Concordato. Convinti che il Fallimento di una società come Chibro avrebbe comportato e comporterebbe per i lavoratori problemi ancora maggiori di quelli già gravi che stiamo gestendo con molta fatica. L’ultimo mese ha fatto emergere altre e gravi criticità. Soprattutto nel rapporto con colui che da ausiliario è diventato Commissario nominato dal tribunale a seguito della domanda di concordato avanzata da Chibro: il prof. Giuseppe Fasana. In un mese abbiamo avuto una serie di incontri in cui il Dott. Fasana ci ha evidenziato svariati problemi che di fatto non attengono alla responsabilità sindacale. Ognuno deve giustamente svolgere la propria funzione per la responsabilità che ricopre. Mai ci era successo anche in situazioni analoghe a quella di Chibro di avere problemi di condivisione e attenzione verso coloro che sono la parte più debole ed esposta in situazioni come questa: i lavoratori. E’ paradossale sapere che c’è la disponibilità liquida di oltre 3 milioni e mezzo di euro che devono andare ai lavoratori. E che in oltre un mese non si sia arrivati a determinarne le quantità certe da erogare ai lavoratori.
Prima il problema erano i conti che la Chibro non forniva. Poi che i conti non quadravano. Poi che noi li dovevamo attestare. Poi che il Tribunale doveva autorizzare. Ora che non si può pagare il trattamento di fine rapporto se non licenziando i lavoratori. La tredicesima ( del 2012!!!!) pagabile ma solo dopo che i lavoratori autocertificano di non averla ricevuta…. E in un disperato crescendo di assurdità che anche la Cigs ( richiesta dallo stesso commissario) per procedura concorsuale non spetterebbe. Tutto ciò verso lavoratori che oltre ad avere perso di fatto il posto di lavoro non possono contare sull’anticipo della Cigs da parte dell’azienda. E quindi sono in assenza di reddito da oltre 45 giorni.
Fra questi lavoratori c’è chi ha in corso procedure di sfratto esecutivo, chi dorme in macchina, chi non ha i soldi per mangiare. Da sempre il rapporto con il Tribunale di Como e con commissari e curatori è sempre stato pragmatico e collaborativo. La gravità della situazione della Chibro doveva prevedere il massimo di convergenza e di comune condivisione. Ad oggi ciò non si è realizzato. Auspichiamo che con il Suo risoluto e autorevole intervento ciò possa avvenire. Sarebbe pertanto necessario che all’incontro che ha voluto concederci per venerdì 5 luglio 2013 alle ore 12.00 fossero convocate tutte le parti coinvolte in questa vertenza al fine di dare pronte ed immediate risposte ai bisogni primari dei lavoratori. Ringraziamo per la consueta ed immediata disponibilità e attenzione che ha sempre voluto dedicare ai lavoratori ed alle lavoratrici di aziende metalmeccaniche in crisi». [Alberto Zappa e Gennaro Aloisio – Fim Cisl, Dario Campostori – Fiom Cgil, la Rsu Chibro]