Como spera nell’Unesco

COMO COMUNEApprovata la mozione che chiede di attivarsi per l’ingresso nel patrimonio dell’umanità, Palazzo Cernezzi si arena sulla richiesta di Rapinese di togliere il posteggio al sindaco.

 

Preliminari

Molti gli interventi preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 24 marzo, Giampiero Ajani, Lega, ha chiesto di rispondere alle sue interrogazioni alla Giunta, il presidente Franco Fragolino ha ricordato i tepi che il Regolamento concede per una risposta, Luca Ceruti, M5s, ha invece presentato la controdeduzione al parere contrario alla mozione sugli scrutatori disoccupati (il parere negativo degli uffici, la controdeduzione). Francesco Scopelliti, Ncd, ha dichiarato di avere avuto comunicazione di una guardia medica non entrata in città murata perché sprovvista del permesso per l’ingresso nella Ztl, mentre Marco Butti ha attaccato il dirigente comunale Pierantonio Lorini per aver giocato con la città come con il Monopoli, ripercorrendo le “caselle” percorse, dal palo di via Briantea alla chiusura mattutina di via Milano alta, fino alla decisione di darsi un premio: «Di 7.524 euro! C’è la Bassanini e c’è il buon gusto e il ritegno!» Per questo il consigliere del Gruppo misto ha chiesto di valutare provvedimenti disciplinari.

Andrea Luppi, Pd, ha attaccato invece Scopelliti, a proposito della vicenda del concorso dei vigili truccato, dopo la sua assoluzione per un errore giudiziario, con una riflessione sulla necessità e l’opportunità degli interventi. Una bordata a cui ha subito risposto Enrico Cenetiempo, Ncd, «è la prima volta che succede qualcosa del genere in aula!» ha detto contrariato. Scopelliti ha risposto con una offensiva contro tutta la maggioranza, la Giunta e il presidente del Consiglio Franco Fragolino, per lui incapaci di adempiere ai propri ruoli, una volta preso la parola appena iniziata la seduta.

 

Unesco

Insediatasi l’assemblea la discussione è ripresa sulla proposta di ingresso di Como nel patrimonio del’Unesco. Di «percorso lungo e ricco di insidie» ha parlato nella replica il proponente Mario Molteni, Per Como, rispondendo anche all’intervento di Patrizia Lissi, Pd, con qualche riserva sull’iter e il coinvolgimento di soggetti esterni all’amministrazione. «Abbiamo già sondato il terreno – ha assicurato Molteni – e diverse realtà cittadine ci sosterranno». Al voto la mozione è passata all’unanimità, astenuti il sindaco, come sempre sulle mozioni, e Giorgio Selis, Como civica.

 

Posteggio

La discussione si è così spostata sulla mozione presentata da Alessandro Rapinese per togliere i posteggi riservati agli amministratori nel cortile di Palazzo Cernezzi, una decina usati da sindaco, assessori e consiglieri comunali impegnati nelle Commissioni. Già nelle preliminari il capogruppo di Adesso Como aveva letto il programma del sindaco rinfacciandogli di non rispettarlo per quanto riguarda il dialogo. E la proposta è collegata alla contrarietà all’allargamento della Zona a traffico limitato per cui il Palazzo comunale ha visto arrivare diversi spettatori, tutti i posti a sedere in aula e in Sala stemmi, approntata apposta per una diretta, si sono riempiti. Per Rapinese i posteggi in Comune sono un privilegio della cosiddetta casta soprattutto dopo la trasformazione di 450-500 posteggi del centro da bianchi a blu. Un intervento che ha raccolto il plauso del pubblico della Sala stemmi (in aula non si possono fare apprezzamenti o altro), subito ripreso dal presidente, «adesso non può applaudire neanche chi ci guarda da casa?» l’ironica risposta di Rapinese.

A favore le minoranze «può sembrare una provocazione – ha detto Ada Mantovani, Adesso Como – però dopo tutti i posteggi che sono stati tolti in centro», di eliminazione di privilegi ha parlato Butti, proponendo il posizionamento di un semaforo per regolare l’ingresso, ha allargato invece il discorso Molteni chiedendo di togliere le auto da Palazzo Cernezzi.

Ha annunciato l’uscita dall’aula Cenetiempo non credendo che l’uso dei posteggi venga abusato, mentre il dibattito si è esteso anche all’utilizzo da parte dei consiglieri comunali, durante le sedute, dell’autosilo Valduce, senza costi per loro e per l’amministrazione.

Da parte della maggioranza della demagogia, partendo da Aristofane ha parlato Gianni Imperiali, Como civica, invece Luigi Nessi, Paco-Sel, ha ricordato la necessità di essere tempestivamente in Comune per il sindaco, mentre Andrée Cesareo, Pd, ha attaccato il tono dello scritto proposto. Marco Tettamanti, Como civica, ha ricordato come il far politica non faccia arricchire e sia a servizio della comunità facendo una distinzione fra: «L’aver tolto la possibilità di posteggiare in via Perti, che era un privilegio e l’utilizzo dell’autosilo Valduce».

«I demagoghi siete voi – ha risposto alla maggioranza nella replica un accaloratissimo Rapinese – io non faccio false promesse. Se si approva si tolgono i posteggi». «I posteggi per i consiglieri non sono stati tolti, ma solo spostati» ha aggiunto il consigliere di Adesso.

E su questo punto Butti ha presentato un emendamento per eliminarli del tutto, che quasi allo scoccare della mezzanotte, quando l’assembla è stata sciolta, non è stato approvato, con il voto contrario della maggioranza, l’appoggio dell’opposizione e l’astensione di sindaco e presidente del Consiglio. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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