
Approvato lo statuto della Provincia di Como
Approvato all’unanimità dal’assemblea dei sindaci, formata da ottantadue amministratori dei comuni della provincia
«Assemblea affollata – scrive l’amministrazione provinciale dei sindaci comaschi, chiamati ad esprimersi sulla proposta di Statuto a cui aveva lavorato un gruppo di consiglieri provinciali, in rappresentanza delle diverse espressioni politiche presenti in Consiglio. Dopo breve presentazione della Presidente, Maria Rita Livio, i sindaci si sono espressi con voto unanime per l’approvazione dell’atto, che rappresenta un elemento fondante per l’operatività del nuovo ente di coordinamento di area vasta quali sono le nuove province così come configurate dalla legge Delrio. Hanno partecipato al voto 82 amministratori di comuni grandi e piccoli, per un totale di oltre
421.600 cittadini rappresentati, il 78% della popolazione totale della Provincia. “Veramente la proposta di statuto avrebbe potuto avere un consenso ancora più ampio- fa presente la Presidente- poiché qualche sindaco è purtroppo arrivato a votazione già chiusa. Avevano pensato che la discussione avrebbe richiesto più tempo, ma in realtà, una volta esposte da parte mia le motivazioni adottate in consiglio per accogliere o meno le poche proposte di emendamenti pervenute, l’assemblea è passata velocemente al voto, con soddisfazione di tutti.” “Anche la mia proposta di condivisione di una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri, nonché ai ministri Alfano e Gentiloni sulla questione dei migranti, è poi stata liberamente sottoscritta da oltre la metà dei sindaci presenti.”
“I sindaci comaschi hanno dimostrato, come peraltro non poteva esservi dubbio, un forte senso delle istituzioni e del proprio ruolo di rappresentanti di tutti i cittadini e non di fazioni politiche, comprendendo l’importanza di partecipare a questo atto costitutivo. É uscita sconfitta in questo frangente la posizione, assai minoritaria anche in consiglio provinciale, di chi non perde occasione per polemiche false e pretestuose, manipolando i fatti ed inventando dichiarazioni o posizioni che non corrispondono nella maniera più totale alla realtà. É la posizione di chi pensa che si possa fare politica, e magari anche costruire la propria, di carriera politica, semplicemente raccontando falsità e mancando così di rispetto alle istituzioni ed anche ai sindaci, che affrontano e sono chiamati a risolvere ogni giorno problemi sempre più complessi e faticosi». [aq, ecoinformazioni]