A qualcuno danno fastidio anche all’autosilo Valmulini/ Smentito dai volontari l’intervento di ripulitura

In un paese piccolo piccolo nel quale ci sono istituzioni piccole piccole qualcuno si è accorto che ci sono persone che turbano la serena quiete dell’autosilo Valmulini, monumento all’incapacità progettuale e gestionale di almeno due amministrazioni comunali comasche. Incredibile: persone che hanno la consuetudine di dormire a terra  in strada al freddo, al caldo, all’acqua, (molti pensano per ritualità dovute alla loro cultura) sembra si siano spostate dai loro giacigli a San Rocco (senza umanità, né docce, né letti, né decenza) e pare che di notte si siano permesse di dormire in una zona coperta, ma – non si preoccupino i benpensanti – comunque fredda e inospitale, del glorioso e sempre vuoto emblema allo sperpero di denaro pubblico autosilo Val mulini. I derelitti devono aver confuso  – si sa vengono a casa nostra, ma non partono dall’Africa già provetti nella lingua italiana – la parola “autosilo” (importante a Como e sempre nel cuore e nei finanziamenti dell’amministrazione) con “asilo” che invece è parolaccia al centro di tutti i rigurgiti da Ku klux klan dei “non sono razzista, ma”. Ma siamo in Europa, siamo in una città efficiente e moderna e le istituzioni, accortesi del misfatto, con fulmineo attivismo hanno prima deprecato il fatto poi sembrerebbe già operato la ripulitura (secondo il Corriere di Como del 18 maggio) ma i volontari solidali dichiarano che invece sono loro a mettere in ordine tutti i giorni la zona. Molte invece le azioni positive che potrebbero essere messe in campo dalle istituzioni: Un nuovo dormitorio per accogliere i derelitti;  L’accoglimento delle richieste accorate di intervenire fatte da mesi da tutta la Como solidale; Un aiuto alle ronde di volontari che si occupano giorno e notte della vita dei migranti e dei senza fissa dimora sfrattati perché è finita l’emergenza freddo, non esiste l’emergenza pioggia e non è ancora il momento dell’emergenza caldo.  Ma no, sarebbero soluzioni banali, poco smart e per nulla innovative perché banalmente ancorate a cose vecchie e di scarso appeal elettorale, idee come quelle sancite nella Dichiarazione universale dei Diritti umani o ricordate spesso nelle parole di papa Francesco. La soluzione, nel solco delle mostruosità imposte in Parlamento da Minniti e Orlando, è tutta in una parola: decoro. Con solerzia e celerità  – che i soliti malpensanti hanno definito degna di miglior causa – sembrerebbe si pensi o addirittura si sia già adottata la ripulitura dell’”Hotel Valmulini” (ma , lo ripetiamo, i volontari smentiscono oggi 18 maggio tale informazione) dagli oggetti degli umani rifiutati che lo avevano nottetempo utilizzato. In ogni caso non c’è stata nessuna violenza, nessuna carica, nessun cruento allontanamento di chi occupava, peraltro solo di notte, lo spazio. Per carità: ci sono le elezioni e il decoro (valore fondante della “civiltà” postcivile) deve essere assicurato senza spargimento di sangue. Pare che per evitare che qualcuno lo utilizzi ancora sia stata messa una bella rete (siamo certi non elettrificata). Ma già il 17 maggio sera la rete era aperta e ad evitare che qualcuno utilizzasse uno spazio pubblico per un uso pubblico senza abbandonarlo al degrado dell’inutilizzo costoso e stupido c’era solo il cartello «attenzione area videosorvegliata». Siamo un città moderna. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

2 thoughts on “A qualcuno danno fastidio anche all’autosilo Valmulini/ Smentito dai volontari l’intervento di ripulitura

  1. L’autosilo Val Mulini sempre vuoto, un vero monumento all’incapacita’ delle istituzioni cittadine di avere un minimo di lungimiranza. Costruito quando già si sapeva che il Sant’Anna si sarebbe spostato e, quindi, il già scarso utilizzo si sarebbe del tutto annullato. Perché lo sfratto dei migranti? Quanti spazi della città, meglio attrezzati e più rispondenti alle necessità delle persone si potrebbero reperire sul territorio cittadino. Si preferisce che le strutture vadano in degrado piuttosto che acquisiscano valore accogliendo persone in difficoltà. Neanche un inutile spazio per la cittadinanza può essere messo a disposizione degli-umani rifiutati? -Forse siamo noi a dover recuperare, non uno spazio in cui dormire, ma l’umanità che andiamo via via perdendo.

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