
Ramadan insieme

In questo mese. bisogna digiunare per un mese, dall’alba al tramonto, bisogna pregare e meditare e condividere.
Ramadan è anche un segno per capire la sofferenza dei più poveri, per chi é senza casa e per chi è senza cibo.
Quindi questa “festa” è anche un momento di attenzione e condivisione per tante situazioni fragili e deboli, per tante famiglie in difficoltà,seguendo le indicazioni dei 5 pilastri del Corano.
Una festa di popolo, uomini,donne,ragazzi e ragazze vestiti negli loro abiti migliori;
Preghiera e poi la “festa”; datteri,dolci,abbracci.
E’ proprio vero che ogni essere umano é razionale e relazionare.
Eravamo solo un paio di persone “estranee”,a questo importante momento.
Sarebbe stato bello che le persone della nostra città fossero state numerose.
Con la presenza, si sarebbero costruite relazioni positive; si sarebbero superati pregiudizi, capendo le idee e le culture degli altri.
E’ appunto riconoscendo l’altro nelle sue diversità (religione,usi,costumi) che gli si fa posto e lo si accetta compiutamente.
Cammino questo, per la nostra città, è ancora lungo e impegnativo.
Un cammino da fare “insieme”, dialogando e interrogandoci, sulle nostre certezze e sulla nostra gabbie identitarie. [Luigi Nessi per ecoinformazioni]